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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
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Dismenorrea

ragazza distesa sul divano rosso si tocca la testa dolorante

Cos’è la dismenorrea

La prima mestruazione è detta menarca e compare, generalmente, tra gli 11 e i 14 anni. I cicli mestruali successivi sono spesso molto irregolari, ma dopo il primo anno tendono spontanemente a normalizzarsi. In genere la durata della mestruazione è di 4-7 giorni (la maggior parte della perdita di sangue avviene nei primi 3 giorni), e i cicli si ripetono all’incirca ogni 28 giorni.

Si parla di dismenorrea in caso di mestruazioni dolorose. Se ne distinguono due tipi:

Dismenorrea primaria: è la più frequente; non si tratta di una malattia, ma di un disturbo che comincia a comparire 6-24 mesi dopo il menarca in circa il 50% delle adolescenti. Il dolore, se particolarmente intenso, rischia di compromettere le normali attività quotidiane; tende ad accompagnare i cicli mestruali per tutto il periodo fertile della donna, ma può migliorare nel tempo e può essere efficacemente controllato con i farmaci.

Dismenorrea secondaria: in questo caso il dolore è determinato da una malattia; compare di solito più tardivamente.

Cause della dismenorrea

Nella maggior parte dei casi la dismenorrea è primaria ed è dovuta ad un eccessiva tensione della muscolatura della parete uterina, a sua volta conseguenza dei cambiamenti ormonali e in particolare del livello di una sostanza detta prostaglandina. Sono più a rischio le ragazze che hanno il menarca precocemente o che hanno cicli mestruali lunghi e abbondanti o che hanno una storia familiare di dismenorrea. Anche il fumo è un fattore di rischio.

Nelle forme secondarie, più rare, la causa più frequente è l’endometriosi, una malattia in cui la mucosa uterina (cioè lo strato che riveste internamente l’utero) si sviluppa anche in organi al di fuori dell’utero e contenuti nella pelvi (la zona più bassa dell’addome, che accoglie l’apparato genitale e l’ultimo tratto dell’intestino e dell’apparato urinario), ma anche nel resto della cavità addominale.

Altre cause rare di dismenorrea secondaria possono essere infezioni dell’apparato genitale, fibromi uterini (tumori benigni dell’utero), gravidanze ectopiche (cioè impianti di cellule uovo in sedi diverse dall’utero), tumori della zona pelvica.

I sintomi della dismenorrea

Appena prima dell’inizio del flusso mestruale compaiono dolori crampiformi alla parte bassa dell’addome, talora anche alla schiena e alla parte alta delle cosce. Durano da poche ore sino a 2-3 giorni, per poi diminuire di intensità. Talvolta la ragazza accusa anche nausea, vomito, mal di testa, debolezza e stanchezza, diarrea e vertigini.

Nella dismenorrea secondaria i dolori possono comparire anche diversi giorni prima dell’inizio del flusso mestruale e posono peggiorare nel corso dei giorni e durare anche per setimane.

Diagnosi

Il pediatra procede prima di tutto ad un’intervista (anamnesi) della ragazza e dei genitori, con particolare riguardo alle caratteristiche del dolore (localizzazione, tempi di insorgenza, andamento nel tempo e durata), del ciclo mestruale (epoca del menarca, durata e intensità del flusso, frequenza e periodicità dei cicli mestruali), storia familiare di dismenorrea.

Sulla base dell’anamnesi e della visita, il pediatra può procedere, come esame di primo livello, ad un’ecografia pelvica e addominale. Ulteriori approfondimenti possono essere decisi dalla ginecologa: tra questi una laparoscopia (un esame condotto introducendo in addome una sonda con cui ispezionare gli organi interni alla cavità addominale) e un’isteroscopia (l’esame della vagina e dell’utero condotto introducendo in vagina un apparecchio detto isteroscopio).

Cosa fare

  • Evitate di mettervi a letto: conducete una vita normale, senza limitazioni, con un esercizio fisico regolare e una dieta equilibrata; dormite adeguatamente;
  • può dare sollievo applicare sulla parte dolente una borsa dell’acqua calda, oppure fare un bagno o una doccia calda;
  • se il dolore è intenso e interferisce con le attività quotidiane assumete, su indicazione del medico, un farmaco antidolorifico (paracetamolo o ibuprofene); di solito il miglioramento si verifica prontamente (entro 2 ore), tanto più quanto più precocemente il farmaco è stato somministrato; continuate comunque ad assumerlo con regolarità per 2-3 giorni;
  • può essere utile imparare e mettere in atto tecniche di rilassamento e/o di massaggio addominale;
  • non applicate assorbenti interni durante la notte; cambiate spesso gli assorbenti esterni durante il giorno.

Terapia della dismenorrea

Dipende dalla sintomatologia, dall’età e dalle condizioni generali di salute della ragazza, e soprattutto da quanto il problema interferisca con le sue attività quotidiane e comprometta la sua qualità di vita.

Nelle forme primarie di lieve-media entità sono solitamente sufficienti le precauzioni e i provvedimenti di base già citati.

Nei casi particolarmente disturbanti, oltre all’impiego di antidolorifici al bisogno, possono essere valutati dallla specialista ginecologa provvedimenti come la pillola anticoncezionale, lo IUD con progesterone, l’agopuntura e la stimolazione nervosa percutanea.

Quando consultare il pediatra

Immediatamente se:

  • il dolore è così forte da non riuscire a camminare normalmente;
  • c’è febbre alta o la ragazza sembra stare molto male.

Senza urgenza se:

  • il dolore aumenta urinando o scaricandosi;
  • il dolore persiste oltre la fine del ciclo;
  • la terapia non dà sostanziali miglioramenti;
  • il flusso è molto abbondante o prolungato o i cicli sono molto ravvicinati;
  • compaiono nuovi sintomi.

Pediatra libero professionista a Bergamo. Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

Le informazioni di tipo sanitario contenute in queste pagine non possono in alcun modo intendersi come riferite al singolo e sostitutive dell'atto medico; per i casi personali si invita sempre a consultare il proprio Pediatra. I contenuti di queste pagine sono soggetti a verifica e revisione continua; tuttavia sono sempre possibili errori e/o omissioni. amicopediatra.it non è responsabile degli effetti derivanti dall'uso di queste informazioni.