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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

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Epistassi

perdita di sangue dal naso di una bambina asiatica con le trecce

Cos’è l’epistassi

L’epistassi (sangue dal naso) è un fenomeno molto comune durante l’infanzia, tanto che vostro figlio o vostra figlia quasi certamente avrà almeno un episodio (e forse molti) di epistassi durante i primi anni di vita.

Cosa causa l’epistassi

L’epistassi si verifica di solito per la rottura di piccole vene situate nella parte anteriore del setto nasale (la lamina cartilaginea e ossea che separa le due cavità nasali), detta “locus valsalvae”, una zona particolarmente esposta sia a piccoli traumi (dita nel naso), sia all’azione meccanica e disidratante dell’aria.  La fragilità di quest’area aumenta in alcune  situazioni:

  • raffreddori e allergie;
  • traumi o corpi estranei nel naso;
  • aria troppo secca o vapori irritanti
  • clima caldo ed esposizione al sole, che favoriscono la dilatazione delle vene nasali
  • applicazione scorretta di spray nasali cortisonici (rivolgendo lo spruzzo verso il sito nasale)

Altre cause, molto meno frequenti, possono essere:

  • malformazioni della struttura interna del naso;
  • polipi nasali e altri fenomeni proliferativi della mucosa nasale;
  • anomalie della coagulazione, sia congenite (cioè presenti dalla nascita), sia acquisite (ad esempio da farmaci, come l’acido acetilsalicilico);
  • ipertensione (pressione del sangue elevata).

Come si manifesta

L’epistassi si manifesta con modalità diverse:

  • il sanguinamento può avvenire all’improvviso, anche nel sonno. Altre volte può essere scatenato da una soffiata di naso particolarmente vigorosa o dal dito nel naso;
  • il sanguinamento può variare da forme molto lievi e di breve durata ad altre molto abbondanti e prolungate, talora richiedenti il tamponamento da parte del medico;
  • al sanguinamento visibile per la fuoriuscita dalle narici si aggiunge uno scolo di sangue almeno altrettanto abbondante all’indietro; questo sangue, che spesso continua ad uscire anche quando dalle narici l’emorragia sembra essersi arrestata, viene deglutito, e talora vomitato, provocando spesso ulteriore spavento;
  • una volta verificatasi, spesso l’epistassi tende a ripresentarsi più volte in poco tempo, sia perché il bambino torna a “stuzzicare” il coagulo appena formatosi, sia perché il naso viene soffiato poco dopo il primo sanguinamento;
  • molte volte l’epistassi si ripete sempre dallo stesso lato. Il fatto che si verifichi da ambedue i lati deve sempre indurre a maggiore attenzione, in quanto potrebbe essere spia di una situazione generale (ipertensione, anomalie della coagulazione).

Cosa fare in caso di epistassi

  • Fate stare il bambino seduto e inclinato in avanti, in modo che non deglutisca il sangue. Prendete una bacinella, in cui egli possa sputare il sangue che sente in gola. Fategli soffiare bene. forte il naso.
  • Stringete bene, a pinza, tra pollice e indice, le narici del bambino (la parte molle del naso), per almeno 5-10 minuti. Non mollate la presa fino a che non sono passati! Durante questo tempo, dite al bambino di respirare con la bocca, e rassicuratelo;
  • Se il sanguinamento non si è fermato dopo 10 minuti, riprovate per altri 10 minuti, eventualmente inserendo prima nelle narici un tampone di ovatta imbevuto di acqua ossigenata

Cosa non fare

  • Non applicate panni freddi sulla fronte, sulla nuca o sotto il labbro superiore; non servono.
  • Non premete sulla parte ossea, dura, del naso.
  • Il sangue deglutito è irritante per lo stomaco. Non agitatevi se succede che il bambino lo vomita.
  • Non somministrate farmaci a base di acido acetilsalicilico: allungano il tempo di sanguinamento, anche per una settimana dopo la loro assunzione.

Come prevenire l’epistassi

  • Applicate due volte al giorno un po’ di vasellina sulla parete centrale del naso (il setto nasale): serve a ridurre la secchezza e l’irritazione.
  • Se l’ambiente è troppo secco, e vostro figlio non è allergico agli acari, utilizzate un umidificatore per aumentare il grado di umidità ambientale.
  • Se il bambino porta spesso le dita al naso, cercate di aiutarlo ad perdere questa abitudine, o almeno a rendersene conto. Fate in modo di mantenergli le unghie corte, tagliandole settimanalmente.
  • Evitate la somministrazione di farmaci a base di acido acetilsalicilico (allungano il tempo di sanguinamento, anche per una settimana dopo la loro assunzione).
  • Se il bambino ha una rinite allergica, trattarla, ad esempio, con un farmaco antistaminico, potrebbe aiutare a risolvere il problema del sanguinamento.
  • Se il bambino utilizza uno spray nasale cortisonico, inserite il beccuccio erogatore nella narice inclinandolo leggermente verso l’esterno, cioè verso l’orecchio dello stesso lato, e non verso il sito nasale

Quando consultare il medico

Consultate il medico immediatamente se:

  • la pelle presenta macchie emorragiche non causate da traumi;
  • il bambino perde inspiegabilmente sangue anche dalla bocca o dalle gengive;
  • il bambino è svenuto o ha le vertigini alzandosi in piedi;
  • la perdita di sangue è stata molto abbondante;
  • il bambino sembra stare molto male.

Consultate il medico, in orario di ambulatorio, se:

  • il bambino ha perso una quantità di sangue considerevole;
  • il bambino ha meno di un anno;
  • il sanguinamento fatica ad arrestarsi nonostante la procedura corretta per tamponarla;
  • nella vostra famiglia vi sono o vi sono stati casi di facile sanguinamento;
  • avete qualsiasi dubbio o preoccupazione da chiarire.
  • il sanguinamento interessa ambedue le narici

Consultate il medico successivamente se:

  • anche dopo il secondo tentativo di arrestare l’epistassi, il sanguinamento continua;
  • le epistassi si ripetono tutti i giorni nei giorni successivi nonostante l’applicazione nel naso di vaselina;
  • avete qualsiasi dubbio o preoccupazione da chiarire.

Pediatra libero professionista a Bergamo. Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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