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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

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Puntura di scorpione

scorpione sopra una mano

Cos’è

Nel nostro paese non esistono specie molto pericolose di scorpione, e in generale si tratta di un animale molto schivo e per nulla aggressivo, a meno che non venga molestato, anche se nel caso del bambino, esploratore per natura, ciò può avvenire più facilmente.

Quasi mai la puntura di scorpione italiano provoca conseguenze gravi, se non nel caso in cui il veleno inneschi, analogamente a quanto può avvenire in caso di puntura di imenottero (vespa, calabrone, ape), una grave reazione allergica (anafilassi). Particolare attenzione si deve però prestare se ad essere punto è un bambino piccolo. Possibile anche anche se rara la complicanza del tetano.

Causa

In Italia (e in tutto il centro-sud Europa e bacino del Mediterraneo) si trova per lo più l’Euscorpius Italicus, di colore marrone scuro o nero sul dorso e beige sul ventre, della lunghezza di 4-5 cm, dalla coda corta e sottile, al termine della quale si trova il pungiglione.

Comunemente considerato animale delle zone desertiche, in realtà lo scorpione si adatta a molti habitat: in Italia si trova nelle zone umide e nei boschi, sotto i sassi, nei vecchi muri, nelle fessure delle rocce, nelle legnaie e talvolta all’interno delle case, soprattutto se non abitate da tempo.

Il veleno viene inoculato mediante il pungiglione posto sulla coda dello scorpione. Nella maggior parte dei casi è la mano ad essere colpita. Il veleno inoculato contiene una neurotossina, ma in quantità molto bassa (almeno nel caso dello scorpione italiano) e tale da non dare particolari problemi, anche se nel bambino piccolo, per la sua minore massa corporea, la puntura può avere conseguenze più gravi. Inoltre è sempre possibile che il veleno inneschi una reazione allergica anche grave.

Come si manifesta

Di solito i sintomi sono solo locali: il bambino accusa subito dolore nella zona della puntura, che appare lievemente gonfia. Raramente possono comparire nausea e vomito e, nei casi gravi, stato di shock, difficoltà a respirare e coma.

Cosa fare

  1. Consultate immediatamente il medico.
  2. Applicate localmente ghiaccio o un impacco freddo.

Terapia

Ci si limita a tenere il soggetto in osservazione per qualche ora, intervenendo eventualmente per supportare le funzioni vitali in caso di sintomi generali. Non esiste alcuna terapia o antidoto specifico.

Pediatra libero professionista a Bergamo. Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

Le informazioni di tipo sanitario contenute in queste pagine non possono in alcun modo intendersi come riferite al singolo e sostitutive dell'atto medico; per i casi personali si invita sempre a consultare il proprio Pediatra. I contenuti di queste pagine sono soggetti a verifica e revisione continua; tuttavia sono sempre possibili errori e/o omissioni. amicopediatra.it non è responsabile degli effetti derivanti dall'uso di queste informazioni.