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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

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Rosolia

bambino con ciuccio affetto da rosolia

Cos’è la rosolia

La rosolia è una malattia infettiva virale che lascia una protezione permanente (per cui di regola non ci si riammala una seconda volta).

E’ molto pericolosa se contratta durante il primo periodo della gravidanza perché può causare gravi malformazioni nel nascituro (Rosolia congenita).
E’ sempre meno frequente da quando è disponibile il vaccino antirosolia.

Cosa causa la rosolia

La rosolia è causata da un virus a RNA detto Rubella virus.

Si trasmette per via aerea attraverso le goccioline respiratorie diffuse nell’aria dal malato, solitamente da una settimana prima ad una settimana dopo la comparsa dei sintomi (soprattutto nei 4-5 gg dopo l’eruzione cutanea), attraverso tosse o starnuti, o il contatto diretto con le secrezioni del naso o del faringe. Possibile anche contrarre la rosolia da un soggetto che non presenta per nulla sintomi (asintomatico). Anche la donna che contrae la rosolia appena prima del concepimento o durante la gravidanza può trasmettere l’infezione per via placentare al feto.

I sintomi della rosolia

Il periodo di incubazione è di 2-3 settimane (di solito di 16-18 giorni)

1. Sintomi iniziali:

  • arrossamento del palato e della gola;
  • talvolta febbre (non elevata);
  • modesto arrossamento degli occhi;
  • ingrossamento delle ghiandole del collo

2. Dopo 1-2 giorni (fase delle macchie):

  • macchie color rosa, prima al viso, poi al tronco e agli arti (non sempre presenti);
  • talvolta dolori alle articolazioni (specie delle mani, soprattutto nelle femmine adolescenti).
schiena di bambino ricoperto da puntini rossi
Centers for Disease Control and Prevention

3. Dopo altri 3-5 giorni (guarigione):

  • attenuazione delle macchie a partire dal volto, e successiva lieve desquamazione della cute.

Il decorso della malattia tende ad essere più severo negli adulti, soprattutto donne, con artriti e, raramente, complicazioni più gravi come encefaliti o manifestazioni emorragiche da piastrinopenia (calo del numero delle piastrine circolanti nel sangue).

Rosolia congenita

Nel caso in cui la donna gravida contragga la rosolia si possono avere aborto spontaneo, morte del feto in utero, malformazioni anche gravi (Sindrome da Rosolia congenita). La probabilità che ciò accada è tanto maggiore quanto più precocemente viene contratta l’infezione (fino al 90% se contratta appena prima del concepimento o nelle prime 10 settimane di gravidanza).

Come si diagnostica la rosolia

Il decorso spesso molto lieve e il tipo di eruzione non particolarmente distinguibile da altri esantemi virali rende difficile la diagnosi di rosolia solo sulla base dei sintomi, a meno che, evenienza ormai rara, non ci si trovi in corso di epidemia rubeolica. Per questo per la conferma diagnostica è necessario il dosaggio degli anticorpi antirosolia, che evidenzia la presenza di anticorpi antrubeolici di tipo IgM o l’aumento significativo degli anticorpi IgG. Possibile anche l’identificazione diretta del virus su campione prelevato mediante tampone.

Cosa fare

Essendo una malattia virale, non è disponibile una cura specifica. Si possono somministrare antidolorifici e antipiretici per controllare i sintomi.

Se un bambino con la rosolia è venuto a contatto nei giorni in cui era infettivo con una donna in stato di gravidanza, è necessario avvisarla tempestivamente.

Quando consultare il medico

E’ necessario consultare il pediatra se:

  • si è preoccupati circa il decorso della malattia;
  • se il bambino è sofferente.

Prevenzione

L’unica misura di prevenzione è il vaccino antirosolia, costituito da virus viventi ed attenuati. Può essere in formulazione singola, ma di solito è somministrato in combinazione con quello del morbillo e della parotite epidemica (vaccino trivalente per morbillo-parotite-rosolia, MPR) ed eventualmente anche della varicella (vaccino tetravalente morbillo-parotite-rosolia-varicella, MPRV).

Per prevenire la rosolia congenita è fondamentale anche che tutte le donne ad inizio gravidanza eseguano il rubeotest, cioè un prelievo di sangue con cui si verifica se la donna è protetta (cioè ha già gli anticorpi) contro la rosolia.

Riammissione in comunità

Il bambino può tornare all’asilo o a scuola dopo 7 giorni dalla comparsa delle “macchie”.

Pediatra libero professionista a Bergamo. Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

Le informazioni di tipo sanitario contenute in queste pagine non possono in alcun modo intendersi come riferite al singolo e sostitutive dell'atto medico; per i casi personali si invita sempre a consultare il proprio Pediatra. I contenuti di queste pagine sono soggetti a verifica e revisione continua; tuttavia sono sempre possibili errori e/o omissioni. amicopediatra.it non è responsabile degli effetti derivanti dall'uso di queste informazioni.