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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

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Sinusite

neonato si tocca il naso irritato

Cos’è la sinusite

Il naso è costituito da 7 parti ossee e dalle cavità nasali che contribuiscono a scaldare e umidificare l’aria che vi transita. Col naso comunicano, attraverso dei piccoli canali, le cavità (“seni”) paranasali. La sinusite consiste nell’accumulo di muco o catarro infetto nei seni paranasali; nel bambino le cavità più interessate sono quelle mascellari e, soprattutto nel bambino di pochi mesi o anni,  quelle etmoidali; nel ragazzo e nell’adolescente la sinusite colpisce invece maggiormente il seno sfenoidale, che compare tra i 4 e i 6 anni, e i seni frontali, che si formano verso i 6 anni.

Le sinusiti si manifestano principalmente a seguito di raffreddori e di riniti allergiche, che innescano la produzione di catarro. Di solito, anche senza trattamento, le cavità si liberano dopo una settimana circa.

Talora però le comunicazioni con le cavità nasali si ostruiscono, la normale secrezione si accumula nelle cavità paranasali e i batteri si moltiplicano: ne deriva una secrezione gialla che, accumulandosi, spinge sulle pareti e a tratti fuoriesce, arrivando fino al naso. Qualche volta la pelle sovrastante, intorno agli occhi o alle guance è arrossata e gonfia. Deglutire le secrezioni nasali è normale ed innocuo, ma può causare nausea. Le sinusiti possono causare una tosse cronica (sinusite cronica).

La sinusite, pur non essendo una patologia immediatamente pericolosa, rappresenta tuttavia un persistente focolaio di infezione nelle prime vie aeree che può talora portare a complicazioni come otiti o bronchiti, e in rari casi anche a situazioni critiche, come meningiti o celluliti orbitali.

Le infezioni alle cavità paranasali non sono contagiose. Il bambino può tornare a scuola o al nido, quando è sfebbrato e le condizioni generali sono sufficientemente buone.

I sintomi della sinusite

Nel bambino grandicello e nel ragazzo la sintomatologia è simile a quella dell’adulto, con cefalea frontale,  dolore nella zona sopraciliare e/o il senso di tensione e pressione intorno agli occhi.

Quando ad ammalarsi è un bambino piccolo, invece, il sintomo dominante è una tosse catarrale, solitamente più evidente al momento di coricarsi e al risveglio, della durata di parecchi giorni, associata o meno a congestione nasale, presenza di muco giallo verdastro persistente, necessità di deglutire continuamente il muco che scende in gola.

Cosa fare

1. Inalazioni di vapore caldo: servono a disostruire le cavità perché possano drenare. Si può coprire il naso e la bocca con un panno caldo e bagnato e fare respirare il bambino attraverso esso, oppure utilizzare un umidificatore (attenzione a che non lo tocchi ustionandosi!), o anche mettere il bambino in un ambiente piccolo come il bagno e azionare la doccia per produrre il vapore. Il tutto per 10-20 minuti, 3-4 volte al giorno.

2. Lavaggi nasali: nel bambino piccolo lavate il naso più volte al giorno con soluzione fisiologica; quando è più grandicello, insegnategli a soffiare il naso, liberando una narice per volta, ogni volta che sente di averlo ostruito o pieno di catarro.

3. Soluzioni ipertoniche: Le soluzioni saline ipertoniche, sotto forma di spray, possono essere utili nelle sinusiti in quanto oltre a rimuovere il muco, richiamano acqua dalla mucosa, decongestionandola e quindi favorendo il drenaggio del muco infetto più profondamente contenuto nei seni paranasali. Si possono utilizzare sia dopo il lavaggio con soluzione fisiologica, sia in sostituzione di questa, però per non più di 7-10 gg consecutivi. Vanno evitate inoltre in caso di tendenza al sanguinamento nasale.

4. Farmaci per alleviare il dolore: se il bambino presenta dolore, potete somministrargli un farmaco antidolorifico/antinfiammatorio, come il paracetamolo, fino a quando le cavità sono disostruite.

5. Terapia antibiotica: andrà ovviamente decisa dal pediatra, sulla base del quadro clinico e della persistenza dei sintomi nonostante i provvedimenti di cui sopra

strumento per pulire il naso di un bambino

Quando consultare il medico

Consultate  il pediatra immediatamente se:

  • arrossamento o gonfiori sono presenti sulla guancia, palpebre o fronte;
  • il bambino è molto sofferente.

Consultate il pediatra senza urgenza se:

  • il bambino ha naso chiuso e tosse da 2-3 settimane;
  • ha febbre;
  • le secrezioni nasali sono gialle e persistenti;
  • ha tosse continua, giorno e notte;
  • presenta dolore al naso o agli zigomi, che non lo fa dormire a sufficienza.

Prevenzione

  • Tuffarsi nell’acqua può causare sinusite delle cavità frontali: se il bambino pertanto ha il raffreddore, può fare il bagno, ma evitate che faccia tuffi, soprattutto se già in passato ha avuto la sinusite. Nuotare non peggiora la sinusite, ma le immersioni dovrebbero essere proibite a meno che il bambino non usi tappi per il naso.
  • La pulizia nasale frequente e accurata è la migliore prevenzione in caso di raffreddore
  • Tenere sotto controllo una rinite allergica è importante, per evitare che la produzione di catarro e l’infiammazione della mucosa sfoci in una sinusite

Pediatra libero professionista a Bergamo. Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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