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La nascita in ospedale: primi esami e prime cure per il neonato

prima visita medica di un neonato in ospedale

I primi voti: l’indice di APGAR

L’ostetrica accoglie il neonato, aspira con una cannuccia le secrezioni della bocca e del naso, taglia il cordone ombelicale e lo riaffida alla mamma. Il neonatologo presente al parto, lo visita e gli assegna il primo punteggio della sua vita valutando alcuni indici di vitalità con il punteggio di APGAR (così chiamato perché messo a punto negli anni ’50 dall’anestesista statunitense Virginia Apgar).

Si tratta di un punteggio che viene attribuito al bambino a 1 e 5 minuti dopo la nascita, in base alla valutazione di alcuni parametri: il colorito cutaneo, la frequenza cardiaca, la reazione agli stimoli, l’attività motoria, l’attività respiratoria.
Ognuno dei parametri può ricevere un punteggio da 0 a 2, per cui la somma dei vari punteggi può dare al massimo un indice di APGAR di 10.

Di fatto, il punteggio di APGAR viene definito normale da 7 a 10, a rischio da 4 a 7, mentre punteggi inferiori a 4 indicano la presenza di problemi importanti.

Le prime misure

Subito dopo al nuovo arrivato vengono prese le misure.
Il peso medio di un neonato a termine è di 3,300 – 3,400 kg; i maschietti pesano circa 100 – 150 grammi in più delle femmine.
La lunghezza media del neonato è di 50 cm, con poca differenza tra maschio e femmina. Le proporzioni corporee sono diverse rispetto a quelle del bambino o dell’adulto: il tronco è più lungo e gli arti sono relativamente corti, soprattutto quelli inferiori.
La circonferenza cranica è di 34,5 – 35 cm; la testa appare grossa quasi come il torace.

Naturalmente questi dati rappresentano la media della popolazione italiana e variano in relazione al sesso del neonato, alla statura dei genitori, a fattori geografici, alle condizioni nutrizionali e di salute materna.
Oltre ai valori medi che sono stati descritti, esistono dei limiti di valore definibili come massimi o minimi, all’interno dei quali si parla sempre di normalità. Sono stati infatti eseguiti studi che hanno permesso di creare, attraverso calcoli statistici, i valori medi, i valori minimi e massimi di alcuni parametri di misurazione fra i quali il peso, la lunghezza e la circonferenza cranica.
Tali valori sono espressi in una sorta di percentuale e vengono definiti centili. Si considerano normali i valori che sono compresi tra il 3° ed il 97° centile.

Le prime medicine

La profilassi oculare: consiste nella somministrazione di gocce negli occhi del neonato, per prevenire eventuali infezioni che può aver contratto al momento del passaggio attraverso il canale del parto. Si somministrano gocce o pomate oftalmiche contenenti antibiotici attivi contro il gonococco (il battere più frequentemente implicato), ma anche contro altri germi che possono albergare nel tratto genitale della madre e che possono essere responsabili di congiuntiviti batteriche, a comparsa più tardiva.

La profilassi della malattia emorragica: sempre alla nascita viene somministrata la vitamina K, per potenziare l’attività di coagulazione del neonato. La somministrazione è per via intramuscolare, nel gluteo, e richiede dosi successive, se la madre allatta esclusivamente al seno. In tal caso può essere opportuno proseguire con la somministrazione di vitamina K una volta la settimana per bocca, per tutto il periodo dell’allattamento al seno. La vitamina K viene somministrata per evitare la comparsa tardiva di malattia emorragica. Tale forma risulta essere abbastanza rara nella popolazione italiana.

La profilassi della polmonite neonatale da streptococco: in alcuni casi, se la madre è portatrice di un germe del tratto genitale, lo streptococco di gruppo B, e se non viene effettuata adeguata terapia appena prima del parto, è opportuno che al il neonato vengano somministrati antibiotici per la profilassi di una grave forma di polmonite neonatale da streptococco.

I primi esami

Il primo prelievo permette di escludere la presenza di alcune malattie che non hanno sintomi evidenti alla nascita, ma che, se diagnosticate precocemente possono essere curate con efficacia migliorando la qualità di vita dei bambini colpiti:

  • ipotiroidismo congenito: frequenza di un caso ogni 4.000 nati . E’ causato da un deficit funzionale della tiroide. Per la diagnosi si dosa l’ormone tiroideo (T4) e l’ormone ipofisario (TSH) che stimola la tiroide. L’ipotiroidismo è responsabile di ritardo dell’accrescimento e dello sviluppo neuromotorio e intellettivo;
  • fenilchetonuria: frequenza di un caso ogni 11.000 nati. E’ causata da un eccesso di un aminoacido, la fenilalanina , per carenza congenita di un enzima. Per la diagnosi si esegue il test di Gutrie o test di inibizione microbiologica. Malattia rara con grave compromissione del sistema nervoso centrale;
  • fibrosi cistica: frequenza nella razza caucasica di un caso ogni 2.500 nati. E’ causata da un disfunzione delle ghiandole esocrine di vari apparati. Per la diagnosi si dosa la concentrazione di tripsina, che è molto alta nei soggetti malati. La fibrosi cistica, o mucoviscidosi, determina gravi alterazioni dell’apparato respiratorio e gastrointestinale.

Sono sempre più numerosi i reparti di Neonatologia in cui vengono eseguite le Otoemissioni acustiche, un esame strumentale che permette di individuare la presenza di deficit uditivi congeniti.