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La vaccinazione contro la tubercolosi

neonato su sfondo bianco guarda curioso mano che tiene una siringa

Cos’è la tubercolosi

La tubercolosi è una malattia batterica causata dal Mycobatterium Tubercolosis che coinvolge prevalentemente il polmone, con possibile interessamento di tutti gli organi.

Nel bambino l’infezione primaria può essere asintomatica. Alcuni mesi dopo la malattia può riapparire con febbre, calo di peso, tosse, sudorazione notturna e brividi. La tubercolosi può colpire anche altri organi dando luogo ad esempio a meningite o nefrite.
La trasmissione avviene nella maggior parte dei casi attraverso le goccioline di saliva e delle secrezioni respiratorie, più raramente da madre a figlio durante la gravidanza. L’incubazione varia da 2 a 10 settimane.

Esiste un trattamento specifico a base di farmaci antitubercolari che segue vari schemi a seconda del quadro clinico. E’ prevista una profilassi per i soggetti che sono a contatto o convivono con soggetti affetti.

Il vaccino antitubercolosi

E’ un vaccino vivo attenuato conosciuto con il nome di BCG (bacillo di Calmette-Guérin).

Chi vaccinare

  • Neonati e bambini di età inferiore ai 5 anni con test tubercolinico negativo che convivono o hanno contatti stretti con persone con tubercolosi in fase contagiosa.
  • Neonati e bambini di età inferiore ai 5 anni con test tubercolinico negativo appartenenti a gruppi ad alto rischio di infezione (es. persone provenienti da paesi ad alta endemia con difficoltà di accesso ai servizi sanitari e in disagiate condizioni di vita).
  • Personale sanitario con test tubercolinico negativo che operi in ambienti ad alto rischio di esposizione a batteri multifarmacoresistenti o presenti controindicazioni cliniche all’uso della terapia preventiva per cui non possa essere sottoposto a chemioprofilassi nel caso di positivizzazione del test tubercolinico.

Chi non vaccinare

  • Persone con ustioni, infezioni cutanee, immunodeficienze cellulari o combinate primitive o secondarie o con infezione sintomatica da HIV.
  • Persone in trattamento immunosoppressivo.
  • Donne in gravidanza, anche se non sono stati dimostrati effetti negativi sul feto.

Dosi e calendario

Non esiste un calendario standard né evidenze che dosi multiple aumentino i livelli di protezione rispetto alla singola dose.

Efficacia

Le stime di efficacia variano ampiamente anche perché non esiste nessun indice immunologico affidabile di protezione conto la tubercolosi.

Studi recenti sembrano comunque dimostrare che tale vaccino è in grado di prevenire (dal 75 all’86 % dei casi) le forme severe del bambino, cioè la forma miliarica e quella meningea, che comportano alti tassi di mortalità.

Effetti collaterali

Locali: ascessi sottocutanei e linfoadenopatia, raramente gravi, si verificano nell’1-2% dei vaccinati.

Generali: osteomielite epifisaria delle ossa lunghe (una malattia rara a carico dell’apparato osteo-articolare) può verificarsi a distanza di anni dal vaccino.

Pediatra Libero Professionista a Cantù (CO). Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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