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Omeopatia: le domande ricorrenti

bottiglietta con pillole omeopatiche

C’è chi la paragona ai rimedi della nonna, chi la ripudia, chi è scettico e chi non ne può proprio fare a meno. L’omeopatia da sempre divide, un po’ per convinzione, molto per poca informazione. Se sempre più mamme abbracciano l’omeopatia per curare i propri bambini, però, significa che qualcosa in questo senso sta cambiando in positivo. Ciononostante, non sempre sono chiare le caratteristiche di questa terapia e spesso restano pregiudizi o si creano falsi miti.
Ecco le risposte alle domande più frequenti e “spinose”.

1) Quando si parla di omeopatia è giusto parlare di rimedi o cura alternativa?

Gli omeopatici sono medicinali a tutti gli effetti, perché è proprio lo Stato Italiano ad averli riconosciuti tali attraverso il D. Lgs. 219 del 2006. È sbagliato quindi definirli sia “rimedi”, termine che induce a pensare a un contenuto non perfettamente noto e prodotto non si sa come, sia ritenere l’omeopatia una medicina “alternativa”. La medicina è una sola e l’omeopatia rappresenta semplicemente una terapia che utilizza una categoria di farmaci. L’importante è che il farmaco funzioni e non crei problemi, non che sia allopatico o omeopatico.

 2) Omeopatia e fitoterapia sono la stessa cosa?

Spesso sentiamo parlare di rimedi naturali quasi come fossero un sinonimo di farmaci omeopatici. Questo è un errore, perché non tutto ciò che non è allopatico è omeopatia. La fitoterapia, ad esempio, è un metodo terapeutico che utilizza solamente sostanze di origine vegetale, a differenza dei farmaci omeopatici che si avvalgono di sostanze appartenenti anche al mondo animale e a quello minerale.

 3) È vero che l’omeopatia funziona solo contro l’influenza?

No, basti pensare all’impiego di medicinali omeopatici nella prevenzione, o nella cura di malattie gravi come forme allergiche respiratorie o cutanee croniche, sino ad arrivare agli effetti secondari delle terapie oncologiche. I farmaci omeopatici sono un ottimo supporto in tal senso.

 4) Si sente spesso dire che i farmaci omeopatici siano lenti nell’agire. Quanto ci impiega a fare effetto un medicinale omeopatico?

Dipende molto dal problema di salute considerato, non c’è un tempo preciso. Quello della lentezza dei tempi d’azione dei farmaci omeopatici è un altro luogo comune che spesso sentiamo. È normale che se consideriamo un sintomo acuto l’azione è rapida e si può parlare anche di minuti, mentre in caso di malattie croniche, dove è giusto ricordare che è necessaria una visita presso un medico esperto in omeopatia, il trattamento è necessariamente più lungo.

 5) I medicinali omeopatici possono essere somministrati ai bambini?

I medicinali omeopatici sono fabbricati seguendo le norme di buona fabbricazione del farmaco come per ogni farmaco. Non presentano alcuna tossicità chimica, controindicazioni o effetti indesiderati, e possono quindi essere somministrati a bambini, adulti, persone anziane o addirittura in concomitanza con altre terapie. Proprio i bambini sono i soggetti che rispondono meglio alle cure omeopatiche, in quanto il loro sistema immunitario è in maturazione ed è meno ‘inquinato’ da altre terapie. Le mamme possono stare tranquille.

Medico pediatra, esperto in omeopatia

Le informazioni di tipo sanitario contenute in queste pagine non possono in alcun modo intendersi come riferite al singolo e sostitutive dell'atto medico; per i casi personali si invita sempre a consultare il proprio Pediatra. I contenuti di queste pagine sono soggetti a verifica e revisione continua; tuttavia sono sempre possibili errori e/o omissioni. amicopediatra.it non è responsabile degli effetti derivanti dall'uso di queste informazioni.