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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

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Adozione internazionale: alcune riflessioni

mano di una mamma di diversa etnia tiene la mano di un neonato

La prima pubblicazione di questo articolo avvenne  a seguito di un incontro avvenuto nel novembre del 2002 organizzato dall’associazione “Genitori si Diventa ” di Monza. La preparazione della relazione, richiestami dall’amico e allora presidente dell’associazione Antonio Fatigati, mi ha permesso di avvicinare e meglio conoscere, come persona e come pediatra, un mondo in cui la dimensione dei problemi esce dal banale e la ricerca della salute e degli affetti assume risvolti quasi epici.

Due adulti con alle spalle una lunga storia di speranze e attese deluse incontrano un bambino; questo bambino, la maggior parte delle volte, ha vissuto l’abbandono e la solitudine… non si fida più degli adulti.

Bisogna imparare a conoscersi, a fidarsi a far fluire i sentimenti nella giusta maniera.

Inizia per la nuova famiglia un percorso di vita con parecchie difficoltà ma retto da grandi motivazioni;  a questo percorso mi è capitato più volte e mi capiterà ancora di partecipare  come professionista. A voi potrebbe capitare semplicemente come persone della porta accanto. Essere a conoscenza della loro “storia” ci aiuterà a trovare gli atteggiamenti più adatti.

Ai genitori dei bambini adottati vorrei dire di non farsi spaventare dai nomi inquietanti delle malattie presenti nei paesi di provenienza; a meno che non ci si trovi di fronte ad una malattia in fase acuta, e’ più importante dedicare il primo periodo dopo l’arrivo dei bambini alla riconquista della loro fiducia nel mondo degli adulti.

Il vostro amore è la più efficace delle medicine; il vostro pediatra vi aiuterà poi a fare in modo che anche le cure mediche, se necessarie, siano le migliori possibili per i vostri bambini.

Il contesto

L’adozione internazionale ha conosciuto in questi anni un fortissimo sviluppo.
Nel 1982 le adozioni di bambini stranieri pronunciate dai Tribunali per i minorenni italiani erano in tutto meno di trecento. Nello stesso periodo venivano registrate più di mille adozioni nazionali. Nel 1991 sono entrati in Italia a scopo di adozione più di duemila settecento minori stranieri, mentre i bambini italiani dichiarati adottabili erano meno di mille. Nel 1999 hanno fatto ingresso in Italia tremila bambini stranieri adottati, mentre le domande di idoneità all’adozione internazionale sono state più di settemila. La tendenza all’aumento nelle adozioni internazionali è stata costante anche negli ultimi anni.

Uno sviluppo così rapido del fenomeno non è riscontrabile solo nel nostro paese, ma lo possiamo rilevare in tutti i paesi economicamente sviluppati. In questi, il miglioramento delle condizioni socio-economiche ha avuto come conseguenza la riduzione del numero dei bambini abbandonati, mentre dall’altra parte il calo delle nascite ha fatto aumentare le richieste di adozione. Queste si sono indirizzate così verso l’unica strada possibile, quella internazionale.

La Convenzione de L’Aja del 29 maggio 1993 sulla tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale è il principale strumento per garantire insieme i diritti dei bambini e i diritti di chi desidera adottarli, e per sconfiggere qualsiasi traffico di minori che possa instaurarsi a scopo di adozione.

Lo spirito della Convenzione e della legge italiana è basato sul principio di sussidiarietà dell’adozione internazionale: l’adozione deve cioè essere l’ultima strada da percorrere per realizzare l’interesse di un bambino, quando non ci sia stata la possibilità di aiutarlo all’interno della propria famiglia (ove vi sia) e del proprio paese di origine.

L’adozione internazionale ha quindi una grande valenza civile, ed è uno strumento per arricchire l’aspetto multiculturale e multirazziale della nostra moderna società. Essa inoltre costituisce anche un tipo di scelta solidaristica nei confronti dell’infanzia abbandonata nei paesi più poveri.

Pediatra Libero Professionista a Cantù (CO). Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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