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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

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Come gioca il bambino da 3 a 6 anni

Sin dai primi mesi di vita, il gioco per il bambino è una cosa molto seria, molto più che un semplice divertimento. E’ il modo con cui conosce il proprio corpo ed esplora il mondo che lo circonda, cresce e sviluppa la proprie abilità, la propria creatività ed intelligenza. In altre parole, il bambino col gioco acquisisce gli strumenti per vivere.

Vediamo come gioca il bambino da 3 a 6 anni e come è possibile stimolare le attività di gioco in questa fascia di età.

Premettiamo che quelle che seguono sono indicazioni di massima, che vi aiuteranno a seguire i progressi del vostro bambino e a stimolarlo con attività ludiche e giochi adatti alla sua età. Ma ricordate che ogni bambino ha ritmi di sviluppo propri ed unici – che non è possibile inquadrare dentro uno schema rigido o definito –  e una precisa personalità che gli farà esprimere anche nel gioco propensioni e preferenze proprie.

Da 3 a 4 anni

Le tappe dello sviluppo da 3 a 4 anni

Il bambino ora svolge con sicurezza attività motorie complesse, come camminare, arrampicarsi e correre. Le capacità motorie più fini continuano a svilupparsi. Il linguaggio del bambino si sta sviluppando rapidamente al punto che molti sono già in grado di mettere insieme delle frasi. L’autonomia e l’indipendenza presto si sviluppano se gli adulti sostengono ed incoraggiano il bambino in aree come nutrirsi,  vestirsi,  lavarsi. Se il bambino viene gratificato quando raggiunge nuovi traguardi, ciò lo aiuta a sviluppare la sua autostima. Si sviluppa l’immaginazione del bambino, che tende ad imitare il comportamento degli altri.

Come gioca il bambino da 3 a 4 anni

Il bambino si diverte disegnando, usando vari materiali, guardando le immagini dei libri e ascoltando storie e racconti sempre più complessi, a questa età per lo più riguardanti le proprie attività quotidiane, come mangiare, dormire, vestirsi, giocare, ecc. Dimostra interesse a giocare con gli altri, ma cerca di realizzare nel gioco le sue esigenze, vuole emergere (a volte a spese degli altri e con fatica a tollerare le rinunce). Comincia il gioco di imitazione: guardando quello che fanno la mamma, il papà, i fratelli o altri adulti di riferimento, i bambini impareranno e li prenderanno come modelli di riferimento, imitandoli il più delle volte. Comincia anche il gioco simbolico: un peluche diventa un paziente, una coperta sospesa tra due sedie un rifugio nel bosco, le spalliere del divano degli animali cavalcabili, un pezzo di cartone una spada e così via.

Come stimolare il gioco da 3 a 4 anni

  • Coinvolgete il bambino in quello che fanno gli adulti: ad esempio, fatevi aiutare mentre preparate una torta o fate giardinaggio.
  • Mettete a disposizione del bambino pastelli a cera e matite colorate, con cui il bambino comincerà a realizzare i primi disegni. E poi timbri, chiodini, blocchetti ad incastro, materiali e oggetti vari con cui “far finta di”.
  • Semplici strumenti musicali -come una batteria, delle bacchette, dei tamburelli o lo xilofono – vanno bene per fare musica a casa. All’inizio potete usare a turno gli strumenti per imitarvi l’un l’altro e ripetendo sempre lo stesso singolo suono e magari associandovi una parola. Poi modificate qualcosa nel numero di suoni e nel ritmo, passando lo strumento al bambino e vedendo come reagisce.
  • Create insieme al bambino un “baule delle sorprese”, in cui mettere oggetti di vario tipo e  impiego (blocchetti di costruzioni, materiale per disegnare, piccoli strumenti musicali, ecc.), e in cui il bambino, da solo o assieme a voi o ad altri bambini, potrà “pescare” per giocare e dare sfogo alla sua creatività.
  • Favorite il gioco all’aria aperta, però badando alla sua sicurezza. Il giardino di casa, quello dell’asilo o della scuola, il parco sono tutti ambienti perfetti in cui può esprimere la sua personalità ed inventarsi nuovi giochi ed attività divertenti da fare, grazie ai diversi stimoli presenti.

E’ molto importante a questa età

  • mostrare fiducia nelle sue capacità di fronte a delle difficoltà: “sei bravo”, “dai che ce la fai…”
  • incoraggiare il bambino in caso di errore, consentendogli anzi di accettarlo e quindi di tentare nuove strategie per superare la difficoltà: “proviamo in un altro modo…”
  • aiutare il bambino a capire il nesso causa-effetto, sottolineando qualcosa che è accaduto come risultato di un’azione del bambino durante il gioco, ed invitando il bambino a ripetere l’azione: “oh, che bello,  cosa è successo … fallo ancora…”

Da 4 a 6 anni

Le tappe dello sviluppo da 4 a 6 anni

Il bambino accetta e cerca il gruppo, apprendendo  le importanti abilità sociali della condivisione e della cooperazione. Impara anche di più ad aiutare l’adulto nelle attività quotidiane e a trovare un equilibrio tra l’autonomia e la soddisfazione dei desideri degli altri. Sta diventando più consapevole del suo posto nella comunità. Il linguaggio del bambino è ora molto più complesso, al punto che alcuni bambini sono in grado di usare frasi molto lunghe.

Come gioca dai 4 ai 6 anni

Il bambino si diverte non soltanto a sentir raccontare le favole, ma soprattutto a inventarle egli stesso, talora immergendosi a tal punto nelle storie da inventarne altre coinvolgendo gli altri bambini e gli adulti nel suo mondo fantastico. Gli piace ascoltare e identificarsi con storie riguardanti fate, principesse, cavalieri, maghi, animali. Cominciano a svilupparsi le propensioni artistiche del bambino, sia in senso musicale che visivo. Il bambino partecipa sempre di più a giochi di gruppo,  ancora in modo individualista, ma comincia ad imparare ad interagire e a rispettare le regole e le esigenze altrui. Si sviluppa definitivamente il gioco di ruolo, in cui il bambino mette in scena e manifesta il proprio mondo interiore, le proprie emozioni, assumendo il ruolo di altre persone o oggetti. I giochi maggiormente prediletti sono quelli della bambola, del dottore, ma il bambino può impersonare anche il papà, la mamma, la maestra, un animale. In questo modo il bambino rivive le proprie esperienze quotidiane ed elabora ciò che sta accadendo nella sua vita e intorno a lui.

Partecipa volentieri  ai giochi da tavolo, molto utili per lo sviluppo delle abilità sociali e che allenano funzioni che saranno poi importantissime in vista della scuola.

Come stimolare il gioco dai 4 ai 6 anni

  • Ci sono molti giochi che possono allenare le loro doti e capacità artistiche. I giochi perfetti per questo tipo di attività possono essere i classici libri illustrati da colorare, giocando con i quali impareranno dapprima a rimanere dentro le linee del tratto di disegno, poi ad abbinare i giusti colori agli oggetti e poi a disegnare da soli. Una volta presa confidenza con il mondo delle matite colorate e dei pennarelli, potremo introdurli al mondo degli acquerelli e delle tempere, ai quali potranno approcciarsi con le mani e con le dita, per poi passare ai pennelli, divertendosi con la pittura ed esperimenti artistici sempre più complessi.
  • Per il gioco di ruolo è bene mettere a disposizione del bambino – o meglio ancora realizzare insieme a lui – vestiti, scatole, rotoli, costumi e oggetti simbolo (es. camice da medico, cappello da vigile del fuoco), bambole e pupazzi, tavoli, cucine e mobili giocattolo, strumenti da medico e infermiere, distributori di benzina giocattolo, occhiali finti di vario tipo, oggetti di scena, materiale per scrivere e disegnare da usare nel gioco, strumenti musicali e oggetti per emettere suoni, blocchetti ad incastro con cui costruire oggetti da usare nel gioco, ecc.
  • Diversi i giochi da tavolo che si possono proporre a questa età.  Il gioco della dama, ad esempio, sviluppa l’organizzazione visuo-spaziale, cioè la capacità di percepire come è disposto lo spazio davanti ai nostri occhi (ad esempio in un foglio di quaderno) e come quindi è possibile muoversi al suo interno. Inoltre il gioco della dama e altri giochi di strategia sviluppano la capacità di pianificare le azioni in vista di un obiettivo (capacità di pianificazione) e di modificarle a seconda delle variazioni che le mosse dell’avversario provocano (flessibilità, creatività). Lo shangai sviluppa la motricità fine delle dita, molto importante ad esempio per l’apprendimento della scrittura manuale, ma anche la concentrazione e la capacità di controllare le risposte istintive (inibizione della risposta). I puzzle aiutano a sviluppare concentrazione e logica. I giochi con le carte tipo Memory (con numeri, immagini e parole da associare e riconoscere) sono utili per aiutare la memoria ed esercitare il cervello al ragionamento e all’apprendimento.
  • Le giostre del parco giochi (altalena, scivolo, parete per arrampicata), rappresenteranno delle sfide per mettere alla prova il corpo e le capacità motorie, nonché per sviluppare forza, equilibrio e velocità, ma anche la fantasia.
  • Giocare fuori casa, a scuola o all’aperto, è inoltre un’occasione importante per giocare insieme ad altri bambini. Nascondino, lupo-ghiaccio, un-due-tre-stella, la corsa dei sacchi, bandiera, guardie e ladri, campana, sono tutti giochi da fare insieme agli altri, che alleneranno molte importanti qualità come la collaborazione, la competizione positiva, la strategia, ma soprattutto l’importanza del rispetto e dell’osservanza delle regole.

Pediatra libero professionista a Bergamo. Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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