I danni del fumo sui giovani
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sono oltre un miliardo e cento milioni le persone che fumano prodotti a base di tabacco nel mondo, ed in molti Paesi la diffusione è in continuo aumento.
Un’indagine recente indica che il 32% degli italiani fuma, in prevalenza maschi, ma il vizio si sta espandendo anche tra le donne. In genere si incomincia a fumare nell’adolescenza: si inizia con poche sigarette e poi si finisce per fumare sempre di più. La nicotina influenza il cervello, il sistema endocrino, il comportamento.
Giovani fumatori
Fortunatamente la maggior parte degli adolescenti rientra nella categoria dei “fumatori deboli “cioè che fumano poco. Il 13% dei giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni, fumano 10 sigarette al giorno. Secondo alcuni dati, nei giovanissimi tra gli 11 e i 15 anni il 16% ha fumato almeno una volta ed il 3% continua a fumare almeno una sigaretta la settimana, l’1% meno di una sigaretta la settimana.
I danni per i giovanissimi
Il fumo fa male a tutti, ma a chi ha meno di 20 anni fa malissimo. Gli studiosi hanno esaminato per 9 anni i polmoni di 5000 ragazzi e ragazze dai 10 ai 18 anni. I risultati sono impressionanti: anche con “sole” 15 sigarette al giorno, la capacità respiratoria diminuisce del 5%, inoltre il fumo in giovane età pregiudica lo sviluppo dei polmoni, soprattutto nelle ragazze, perché nel gentil sesso questo processo di maturazione si completa prima che nel maschio: più o meno verso i 18 anni.
Dipendenza e crisi di astinenza
Non sono ancora noti i meccanismi psicologici che rendono attraente il fumo per un giovane; è chiaro invece perché è così difficile smettere, dopo che si è instaurata l’abitudine, o meglio, la dipendenza. Infatti, fumare stimola una zona del cervello in modo simile a quello tipico delle droghe più “classiche”, come morfina e eroina. E rinunciare alla sigaretta scatena vere crisi di astinenza: desiderio insaziabile di tabacco, irritabilità, inquietudine, frustrazione, rabbia, difficoltà di concentrazione, riduzione del ritmo cardiaco.
Il vizio del fumo in famiglia
Gli adolescenti che fumano hanno più amici che fumano. Ma l’influenza che possono esercitare gli amici fuori casa non è superiore a quella che esercitano i familiari tra le mura domestiche. Infatti, numerosi studi internazionali dimostrano che è la famiglia il luogo dove può nascere il vizio del fumo: il numero degli adolescenti che fumano aumenta se all’interno della famiglia uno o più adulti fumano. E l’attrazione per il fumo diminuisce, se uno o entrambi i genitori sono riusciti a smettere.
Come dissuadere i giovani dal fumo
Persuaderli a smettere di fumare facendo leva sulle malattie causate dal fumo, a questa età non serve a nulla. Solo tra i 10 e i 13 anni i ragazzi si lasciano indirizzare dai genitori e dai divieti espliciti. Negli adolescenti tra gli 14 e i 19 anni, invece, ad influire in maniera determinante sono gli esempi concreti: di genitori non fumatori, fratelli maggiori e persone speciali. Questo risultato dovrebbe incoraggiare i genitori a cui sta a cuore la salute dei figli a smettere di fumare
Una mano per smettere
Un valido aiuto per prevenire il vizio del fumo o per smettere di fumare, può arrivare dal pediatra di famiglia: infatti egli conosce approfonditamente i propri pazienti e inoltre, sfruttando il rapporto di fiducia, il medico può trovare le parole giuste per valorizzare gli aspetti positivi per la salute derivanti dal non fumare o per convincere il ragazzo che purtroppo ha già iniziato a smettere.