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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

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Quando il neonato comincia a sorridere?

Quando i neonati iniziano a sorridere

Il primo sorriso del proprio bambino è un’emozione che non si dimentica. Ma quando questo sorriso è reale e non un semplice riflesso? E quando diventa un vero e proprio sorriso “di relazione” con l’altra persona?

Nel pancione

Molti genitori non sanno che i bambini imparano a sorridere già nel grembo materno. Naturalmente si tratta di sorrisi riflessi, che non rappresentano una reazione a uno stimolo o a un’emozione piacevole, e che sono solo una delle tante smorfie con cui il bambino si “allena” a comunicare dopo la nascita.

Queste espressioni, infatti, gli serviranno per entrare in relazione con la mamma e con le persone che si prenderanno cura di lui, e per far comprendere meglio i propri bisogni.

Dopo la nascita

Il sorriso è un’espressione del volto che madre natura evidentemente ci ha dato per comunicare una sensazione di benessere e di piacere.

Nei primi giorni o settimane di vita, il bambino sorride nel sonno o dopo mangiato, quando è tranquillo e il suo bisogno primario è soddisfatto. Tuttavia, non è ancora in grado di sorridere intenzionalmente, ad esempio quando vede la mamma o in risposta a un gioco che trova divertente.

A 2-3 mesi

Solitamente, il bambino inizia a sorridere volutamente intorno ai 2-3 mesi di vita.

A questa età, infatti, il sorriso comincia a diventare “relazionale” e “intenzionale”: il bambino, cioè, sorride volutamente e per esprimere il piacere nel vedere la mamma e il papà.

Si tratta di un momento importante nello sviluppo del bambino: comunicando con il sorriso il proprio piacere, questo piccolo esserino ancora immaturo si apre la strada nel mondo – in questo momento molto piccolo e allo stesso tempo grandissimo – delle relazioni familiari. Saranno quindi mamma e papà che, sorridendogli a loro volta, parlandogli, coccolandolo e giocando con lui, stimoleranno ulteriormente il loro bebè a sorridere, a comunicare, e soprattutto a sviluppare la fiducia in se stesso e nella vita.

Quando preoccuparsi se il bambino non sorride?

Il momento in cui il bambino inizia a sorridere e la frequenza con cui lo fa possono variare molto da bambino a bambino, anche in relazione alla sua indole.

Per questo motivo, se a 3 mesi il bambino non sorride ancora, non è necessariamente un motivo di preoccupazione.

Tuttavia, se si nota che il bambino interagisce poco con il proprio ambiente o sembra non reagire agli stimoli esterni, parlatene con il pediatra.

Come favorire il sorriso del bambino?

  • Interagite e con il bambino: sorridetegli e sostenete visivamente il contatto con il suo sguardo.
  • Coccolatelo e prendetevi cura di lui senza paura dei “vizi”! Guardatelo e sorridetegli mentre gli date il seno o il biberon o durante il cambio del pannolino.
  • Parlategli, cantate e leggete ad alta voce mentre gli siete vicino: fategli sentire la vostra voce calda e rassicurante.
  • Giocate con il vostro bebè, con giochi sonori, luminosi, morbidi e sicuri
  • Massaggiatelo delicatamente: lo farà sentire rilassato e sicuro, favorendo il sorriso.

Pediatra libero professionista a Bergamo. Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

Le informazioni di tipo sanitario contenute in queste pagine non possono in alcun modo intendersi come riferite al singolo e sostitutive dell'atto medico; per i casi personali si invita sempre a consultare il proprio Pediatra. I contenuti di queste pagine sono soggetti a verifica e revisione continua; tuttavia sono sempre possibili errori e/o omissioni. amicopediatra.it non è responsabile degli effetti derivanti dall'uso di queste informazioni.