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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

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Frutta: quando e come proporla ai bambini, a cosa stare attenti

La frutta  ha importanti qualità nutrizionali e non dovrebbe mai mancare nella dieta di un bambino. Ecco una breve guida per i genitori, per scegliere la frutta più adatta e aiutare i bambini ad apprezzarla e per sapere a cosa occorre fare attenzione per evitare il rischio di soffocamento e allergia.

Frutta fresca nell’alimentazione dei bambini

Qualità nutrizionali della frutta fresca

La frutta è costituita prevalentemente di acqua, povera di grassi e generalmente poco calorica. E’ particolarmente ricca di minerali e vitamine, nutrienti che più frequentemente scarseggiano nella dieta degli occidentali, e per tale motivo andrebbe assunta quotidianamente, secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La vitamina C, particolarmente presente in alcuni tipi di frutta, favorisce inoltre l’assorbimento del ferro.

E’ inoltre ricca di fibre e di sostanze antiossidanti (carotenoidi, polifenoli, flavonoidi). Gli antociani, presenti in particolare nella frutta rossa (arance rosse, lamponi, mirtilli, ribes, uva rossa, fragole, gelsi rossi), hanno proprietà utili a ritardare l’invecchiamento cellulare causato dai radicali liberi (sostanze di scarto prodotte dal metabolismo cellulare) e a contrastare l’insorgenza di malattie cardiovascolari.

Frutta e svezzamento: fresca e\o omogeneizzata

La frutta è uno degli alimenti che vengono introdotti già all’inizio dello svezzamento, attorno al 5-6 mese di vita. Se si ha disponibilità di frutta fresca di stagione di buona qualità è possibile introdurla già nelle prime fasi dello svezzamento grattugiata fresca (mela o pera per iniziare, e poi qualche cucchiaino di agrumi premuti), cotta (mela) oppure omogeneizzata.

Una valida alternativa alla frutta fresca è costituita dagli omogeneizzati di frutta per bambini (baby food), prodotti la cui qualità è garantita da severi controlli e che sono a base di sola frutta (una o più varietà): hanno un costo più elevato ma una indubbia praticità d’uso.

Tramite l’omogeneizzazione i cibi vengono non solo tritati ma resi molto più digeribili ed infatti gli omogeneizzati vengono usati nei bambini molto piccoli e negli anziani proprio perché più facilmente assorbibili a livello intestinale.

Frutta nel bambino più grande (dopo l’anno)

Dopo l’anno il bambino è generalmente pronto per un’alimentazione completa, come quella degli adulti. Nella dieta quotidiana quindi deve sempre essere presente la frutta fresca, di cui si consiglia l’assunzione di tre porzioni al giorno.

Alcuni consigli:

  • scegliere frutta del territorio: significa minore impatto ambientale per il trasporto (e favorire le economie locali);
  • scegliere frutta di stagione: oggi è possibile trovare tutto in tutti i periodi dell’anno, e si è perso il concetto di stagionalità, ma scegliere frutta di buona qualità e secondo la stagione è importante perché si avranno prodotti che hanno subito minori processi di trattamento, la maturazione è quella ottimale (non ritardata o anticipata come quella fuori stagione), ed il costo è più contenuto rispetto alle primizie.

Calendario stagionale

  • Frutta invernale: arance, mandarini, mele, pere.
  • Frutta primaverile: fragole, ciliegie, nespole, susine, gelsi.
  • Frutta estiva: anguria, albicocche, pesche, fichi, ribes, mirtilli, lamponi.
  • Frutta autunnale: uva, mele, kiwi, castagne, pere, cachi.

Alcuni tipi di frutta come le banane sono presenti tutto l’anno.

La frutta andrebbe assunta possibilmente lontano dai pasti principali per ridurre processi di fermentazione (meglio quindi al mattino o come spuntino pomeridiano), ma può essere anche consumata a fine pasto, se non crea particolari fastidi.

Molto spesso i bambini imitano i comportamenti dei loro genitori o degli altri bambini, è quindi auspicabile che in famiglia ci sia l’abitudine di avere e consumare frutta fresca.

Come aiutare i bambini a mangiare ed apprezzare la frutta fresca

Il modo migliore per coinvolgere un bambino ad assaggiare e ad assumere frutta fresca è quello di lavorare sulla imitazione e la fantasia: possiamo proporla quindi in pezzi, oppure sotto forma di macedonie, spiedini, sorbetti, marmellate.

Con un po’ di tempo e fantasia si possono preparare colorate macedonie abbinando vari tipi di frutta di colori e forme diverse, oppure divertenti “spiedini”.

In particolare in estate sono graditi anche ghiaccioli o sorbetti alla frutta.

Con pazienza e manualità, ma soprattutto seguendo i consigli del Ministero della Salute per una corretta igiene e sterilizzazione, si possono preparare squisite marmellate di stagione che possono essere spalmate su una fetta biscottata ai cereali o una fettina di pane tostato, o aggiunte ad uno yogurt, o ancora utilizzate per la preparazione di dolci o crostate.

La frutta fresca può anche essere proposta in forma di frullato o centrifugato o di estratto.

Frullati, centrifugati, estratti

Il frullatore permette di frullare pezzi di frutta interi (compresa la buccia) e di aggiungere acqua o latte per rendere il frullato meno denso. L’alta velocità lo rende pratico ma genera molta aria (che insieme alle fibre della buccia può causare meteorismo). E’ rapido ed economico.

La centrifuga separa la buccia dalla polpa tramite centrifugazione ad alta velocità che genera calore (che tende ad ossidare alcune vitamine e sali minerali), non genera aria né sono presenti fibre. La frutta va sbucciata per evitare il rischio che la centrifuga si inceppi.  La centrifuga è rapida e abbastanza economica, ma più difficile da pulire.

L’estrattore separa la buccia dalla polpa tramite pressa “a freddo”, mantenendo inalterate le vitamine, (con movimenti simili alla masticazione), non sono presenti fibre e nel succo rimane molta polpa. E’ possibile mischiare, oltre a vari tipi di frutta, anche verdure a foglia larga e ortaggi. Un estrattore concentra in un sol bicchiere una notevole quantità di nutrienti altamente assimilabili e digeribili. Necessita di un po’ più di tempo, può incepparsi con pezzi di frutta o verdura più duri ed è più costoso.

Quando non è possibile utilizzare o avere a disposizione frutta fresca di stagione possono essere utili i prodotti specifici per l’infanzia (succhi o puree di frutta) che sono sottoposti a severi controlli che ne garantiscono la sicurezza alimentare e che sono ben bilanciati dal punto di vista nutrizionale.

Vanno invece evitati i normali succhi di frutta del commercio che in genere contengono una bassa percentuale di frutta ed elevata quantità di zuccheri (sono di conseguenza ipercalorici), e spesso coloranti e conservanti.

La frutta secca nell’alimentazione dei bambini

Noci, nocciole, arachidi, mandorle, pistacchi, ma anche albicocche, prugne, uvetta e fichi secchi possono essere offerti al bambino nell’ambito di un’alimentazione varia e completa.

Anche in questo caso è consigliabile non usarla a fine pasto, ma durante la colazione o la merenda, magari associata a latte o yogurt o in una macedonia con frutta fresca, o anche inserita in una torta casalinga.

La frutta secca va utilizzata tritata in forma di granella nel bambino piccolo, mentre può essere utilizzata a pezzetti nel bambino che abbia almeno 4 anni.

Qualità nutrizionali della frutta secca

La frutta secca oleosa contiene una gran quantità di acidi grassi “buoni”, in particolare è ricca di grassi omega 3 e omega 6 che sono definiti essenziali perché il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli. Da tener presente che proprio perché ricca in grassi è anche molto calorica e per questo motivo è importante non abusarne. Oltre agli acidi grassi essenziali, la frutta secca è ricca anche di minerali (magnesio, ferro, potassio, calcio, zinco) e vitamine del gruppo B e vitamina E.

E’ consigliabile, quando possibile, non usare prodotti confezionati in bustine perché spesso in questi casi viene aggiunto del sale. Molte regioni italiane producono ottima frutta secca come le nocciole del Piemonte, le noci di Sorrento, i fichi della Calabria, i pistacchi e le mandorle della Sicilia: meglio quindi acquistare prodotti non confezionati.

In bambini astenici o che veramente mangiano poco, l’uso di frutta secca è molto utile perché permette di somministrare, attraverso piccole quantità, nutrienti calorici e facilmente assorbibili.

La frutta fresca: a cosa stare attenti

La frutta fresca è un alimento fondamentale nell’alimentazione del bambino. Occorre però fare attenzione ad eventuali reazioni allergiche e al rischio di soffocamento.

Allergie

Le reazioni allergiche nei soggetti sensibili possono avvenire immediatamente dopo ingestione o contatto, ma anche a distanza di 1-2 ore dalla assunzione. Generalmente sono causate da una reazione nei confronti di alcune proteine (chiamate profilline) presenti in particolare in alcuni tipi di frutta.

Come esempio vediamo alcune reazioni che possono essere causate da alcuni tipi di frutta

  • Mela: può dare allergia alimentare diretta o per reattività crociata con il polline di betulla (in pratica l’organismo degli allergici al polline di betulla reagisce perché il polline di questo albero e la mela hanno in comune allergeni simili)
  • Pesca: in particolare la buccia contiene alcune sostanze allergeniche che possono causare una reazione anche potenzialmente grave. Alcune proteine a basso peso molecolare, presenti in particolare nella buccia della pesca (ma anche in altra frutta come mele e albicocche) possono essere responsabili di reazioni allergiche e sono alla base della sindrome LTP (Lipid Transfer Protein) che può manifestarsi in forma più o meno grave.
  • Fragole: più che una vera reazione allergica sono molto ricche di istamina che può causare una reazione tipo orticaria
  • Kiwi: attualmente è uno dei frutti che più frequentemente causa allergie.

Durante lo svezzamento è quindi opportuno introdurre un tipo di frutto per volta nell’alimentazione del bambino, per poter verificare se causi reazioni allergiche.

Come tagliare la frutta per prevenire soffocamento

La maggior parte dei casi di soffocamento avviene nei primi tre anni di vita: in particolare alimenti tondi e molli possono bloccare le vie aeree. Ecco alcuni suggerimenti utili per prevenire il rischio di soffocamento nei bambini sotto i quattro anni:

  • uva: tagliare l’acino nel senso della lunghezza e dividere in 4 parti, rimuovere i semi;
  • ciliegia: togliere il nocciolo e dividere in 4 parti oppure in fettine;
  • kiwi: tagliare nel senso della lunghezza e poi dividere a piccoli pezzi (NON tagliarlo a “rondelle”);
  • mela e pera: grattugiare o tagliare in pezzi piccoli meglio se irregolari (a dadino).

La frutta secca : a cosa stare attenti

Come per la frutta fresca, occorre fare attenzione ad eventuali reazioni allergiche e al rischio di soffocamento.

Allergie

Mentre nei paesi di lingua anglosassone l’allergia alle arachidi è quella più frequente per il largo uso che si fa di arachidi e burro di arachidi, in Italia la nocciola è la prima causa di allergia alla frutta secca.

L’allergia alla frutta secca, anche se in casi molto rari, può essere responsabile di reazioni potenzialmente molto gravi in alcuni soggetti.

Come prevenire il rischio di soffocamento da inalazione di frutta secca

Le arachidi e le nocciole, per le loro dimensioni e la forma arrotondata possono essere facilmente afferrate ed ingoiate, finendo nelle vie aeree, per cui bisogna stare molto attenti in presenza di un bambino piccolo. Per questo motivo viene sconsigliata la somministrazione di frutta secca intera prima dei 4 anni di età (ma solo in forma di granella).

E’ molto importante che ogni genitore abbia delle nozioni di base sulla prevenzione del soffocamento e sulle manovre di disostruzione delle vie aeree da eseguire in caso di necessità. Il Ministero della Sanità, in collaborazione con la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), ha realizzato un’utile app Salva una vita che fornisce indicazioni su cosa fare in caso di emergenza, nell’attesa dei soccorsi.

Pediatra di Famiglia a Santa Maria Capua Vetere (CE) – ASL Caserta – Regione Campania

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