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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
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A quanti anni si può iniziare a giocare a rugby?

Negli ultimi anni un numero sempre maggiore di bambini e di bambine, si sta avvicinando a questo sport, per anni considerato tipicamente maschile.

Correre all’aria aperta, cercare di afferrare e lanciare una palla, rotolarsi a terra da solo o con un avversario: per molti bambini tutto questo è molto divertente!

Vediamo insieme a quale età è possibile iniziare, se è uno sport adatto a tutti, quali sono i vantaggi ed i possibili rischi, cosa serve per potere iniziare a praticarlo.

A che età è possibile iniziare a giocare a rugby

La F.I.R. (Federazione Italiana Rugby), accetta le iscrizioni dopo il compimento dei 5 anni di età.

Chiaramente nei primi anni il rugby è prevalentemente una attività ludico-motoria, in cui si prende confidenza con la palla ovale, si impara a correre con la palla, si iniziano ad apprendere i movimenti per schivare o placcare un avversario, si impara a cadere senza farsi male. Gli allenatori insegnano a non protestare, ad essere leali, a controllare le proprie reazioni.

Dai 12 anni in poi iniziano i contatti, le “mischie” ed i primi campionati.

Il rugby è uno sport adatto a tutti?

Nell’immaginario collettivo si pensa al giocatore di rugby come una specie di gigante alto e muscoloso: nella realtà il rugby è uno sport di squadra e sono previste varie competenze (per cui c’è posto per tutti!). Può praticarlo sia un bambino alto e robusto che uno piccolo e scattante: ognuno avrà il suo ruolo nella squadra.

Quali sono i vantaggi del gioco del rugby

E’ uno sport  “sano”, che si gioca all’aria aperta, ed è molto completo perché sono coinvolti tutti i muscoli del corpo. La preparazione prevede esercizi di atletica, corsa, potenziamento muscolare, coordinazione ed equilibrio.

Anche dal punto di vista psicologico va bene sia per bambini timidi (che si sentono protetti e sostenuti dai compagni di squadra) sia per quelli più esuberanti (che devono imparare a controllare e gestire le proprie reazioni).

In numerosi centri si svolgono inoltre corsi per bambini con bisogni speciali, ad esempio con disturbi di tipo autistico, con ottimi risultati.

Quali sono i possibili rischi

Il rugby è uno sport di contatto, quindi i piccoli traumi sono possibili, ma quelli più importanti non sono così frequenti come si potrebbe pensare. I bambini giungono infatti alle prime gare dopo anni di allenamento senza contatto, durante i quali hanno imparato come cadere senza farsi male.

Cosa serve per poter praticare rugby

Il bambino deve essere in buone condizioni generali e non avere particolari problemi all’apparato muscolare e scheletrico.

E’ necessario inoltre avere un certificato medico per attività sportiva non agonistica e aver praticato un esame elettrocardiografico (ECG) relazionato.

Pediatra di Famiglia a Santa Maria Capua Vetere (CE) – ASL Caserta – Regione Campania

Le informazioni di tipo sanitario contenute in queste pagine non possono in alcun modo intendersi come riferite al singolo e sostitutive dell'atto medico; per i casi personali si invita sempre a consultare il proprio Pediatra. I contenuti di queste pagine sono soggetti a verifica e revisione continua; tuttavia sono sempre possibili errori e/o omissioni. amicopediatra.it non è responsabile degli effetti derivanti dall'uso di queste informazioni.