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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

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Aggressività nei bambini: perché avviene, cosa fare

Aver a che fare con un bambino con comportamenti aggressivi preoccupa molto mamme e papà; non è sempre facile trovare risposte e atteggiamenti adeguati. Agli adulti capita spesso di perdere la pazienza mettendo in atto atteggiamenti altrettanto aggressivi. Questo finisce per creare un clima teso che peggiora la qualità di vita dell’intera famiglia.

L’aggressività  può cominciare a manifestarsi tra il primo e il secondo anno di età e può proseguire per tutta la durata della scuola materna e, raramente,  anche oltre.
Le azioni più frequenti con cui l’aggressività si manifesta nei confronti di altri bambini (ma a volte anche degli adulti) sono mordere, graffiare, tirare i capelli, lanciare oggetti, colpire con pugni o  calci.

A volte  capita che questi bambini abbiano anche atteggiamenti autoaggressivi come graffiarsi o battere la testa sul pavimento.

Ma perché alcune bambine e alcuni bambini sono così aggressivi?

Perché i bambini sono aggressivi

Rabbia e frustrazione

Quasi sempre alla base dell’aggressività ci sono la rabbia o la frustrazione.

Quello che è certo è che fino all’età scolare, non esiste la volontà consapevole di fare del male agli altri o a se stessi: i comportamenti aggressivi sono reazioni puramente istintive. Questi bambini non sono ancora capaci di controllare i propri sentimenti e le proprie emozioni o di utilizzare le parole adatte a comunicare i propri pensieri.

Incapacità di gestire le emozioni negative

Nei bambini piccoli, la corteccia prefrontale – l’area del nostro cervello deputata al controllo delle emozioni e del comportamento -, non è ancora del tutto matura ed efficiente; non è quindi in grado di controllare la fisiologica impulsività che porta a trasformare una emozione che in quel momento non si riesce a gestire in una azione aggressiva non controllata.

Altre cause di aggressività nei bambini piccoli

Il ruolo importante che svolge la bocca nel fornire elementi di conoscenza: nei bambini molto piccoli può portare a mordere senza che ci sia  alcun intenzione di far male;

Anche la scoperta della relazione causa-effetto può portare a comportamenti inconsapevolemente aggressivi: cosa succede se faccio questa cosa (tirare i capelli? mordere? spingere?)

Altre cause di aggressività nei bambini più grandi

La sovraeccitazione causata da stimoli sensoriali troppo prolungati e intensi presenti durante alcuni giochi può portare alcuni bambini a colpire con forza i loro compagni di gioco o a scagliare oggetti verso di loro.

A volte i comportamenti aggressivi avvengono in risposta ad una azione aggressiva subita da parte di un altro bambino.

Anche eventi traumatici nella vita familiare (come lutti, malattie gravi di congiunti, separazioni) possono scatenare comportamenti aggressivi.

Cosa fare se il bambino è aggressivo

Non esistono soluzioni facili , ogni bambino è diverso dagli altri  e agisce in contesti diversi ma alcuni consigli generali possono essere di aiuto.

Non perdere la calma

La cosa più importante (anche se molto difficile) è non perdere la calma e aver chiaro che l’obiettivo deve essere aiutare i bambini  a riconoscere i sentimenti e le emozioni e a gestire meglio gli impulsi.

Insegnare un comportamento adeguato invece di enfatizzare un comportamento inadeguato

E’ molto importante dedicare tempo ed energie a insegnare un comportamento adeguato da sostituire ad uno inadeguato piuttosto che enfatizzare in negativo con punizioni  il comportamento che si vuol cercare di limitare o eliminare.

Cercare di comprendere la causa

Osservare quando accadono gli episodi per vedere se esiste un elemento scatenante che è possibile rimuovere.

Spiegazioni semplici e NO decisi

Non utilizzare  spiegazioni prolisse che i bambini più piccoli non sono in grado di capire; ribadiamo con poche e semplici parole o un NO! deciso che agire in quel modo fa male alla mamma,  al papà o a un altro bimbo e che perciò quel gesto non si può fare.

Contenimento fisico

Mettere in atto un contenimento fisico in modo deciso per bloccare i gesti aggressivi quando le parole e i no non sono sufficienti e farlo con fermezza ma senza rabbia.

Alleanza educativa

Stabilire un’alleanza educativa con tutti gli adulti che si occupano dei bambini a casa e se frequenta un  nido o la  scuola di infanzia anche con le educatrici.  I bambini devono sapere che un determinato comportamento  in famiglia o a scuola, riceverà sempre lo stesso tipo di risposta.

Non considerare il comportamento aggressivo naturale

Non confondere in bambino assecondando o facendo gesti simili:  se i bambini aggrediscono per gioco bisogna evitare di ridere o stare al gioco come se fosse una cosa naturale o addirittura positiva. E’ bene anche  evitare  di dare piccoli pizzicotti o piccoli morsi ai propri bambini; scherzando si trasmette involontariamente il  messaggio che queste azioni si possono fare.

Proporre comportamenti alternativi

Porre sempre rimedio ad una prepotenza e alle aggressioni fisiche e proporre comportamenti alternativi: se un gioco è stato sottratto con la forza a un fratellino o ad un amico  l’oggetto va subito restituito al proprietario. Se due bambini si stanno picchiando, o un bambino ne sta picchiando un altro, come prima cosa è necessario bloccarli e interrompere l’azione aggressiva; una volta ripreso il controllo della situazione, è necessario sostituire alla sgridata o alla punizione la proposta di modalità positive che avrebbero potuto contribuire a  risolvere la questione che aveva portato al comportamento aggressivo.  

Niente gesti aggressivi

Non rispondere all’aggressione con un gesto aggressivo: se si vuole  insegnare ai bambini a non aggredire per manifestare rabbia e frustrazione, gli adulti non si possono adottare risposte aggressive (come la sculacciata o la sgridata terrorizzante). Cosi facendo,  si comunicherebbe che quando si è arrabbiati l’atteggiamento aggressivo diventa normale.

Se proprio ci è scappata una risposta aggressiva, si può anche chiedere scusa  ai bambini dicendo che anche gli adulti sbagliano e che in futuro ci si impegnerà a fare meglio insieme.

Esprimere giudizi sul comportamento sbagliato, non sul bambino

Occorre sempre separare sempre l’azione sbagliata dal bambino come persona.
E’ molto importante evitare giudizi sulla persona con frasi tipo:  “Sei sempre il solito! “, “Sei un bambino cattivo!” “Guarda che figure ci fai fare!“L a ripetizione nel tempo finirebbe per convincere il bambino di essere proprio come viene descritto dagli adulti che più contano per lui e lo porterebbe  a ripetere i comportamenti negativi proprio per affermare la identità in cui si riconosce .
Una volta che il bambino si è calmato si potrebbe dire ad esempio : “ Tu sei proprio un bravo bambino ma graffiare è proprio sbagliato perché avresti potuto far male al fratellino”.

Gratificare il bambino quando si comporta bene

Occorre ricordarsi di mettere in rilievo le azioni adeguate e gratificare ilbambino con apprezzamenti verbali e coccole: “Sei stato bravissimo! Il tuo fratellino è stato molto contento quando lo hai aiutato  a finire il puzzle e anche la mamma e il papà sono stati contenti.”

Aggressività nei bambini: quando preoccuparsi

I comportamenti aggressivi nella maggior parte dei casi tendono a ridursi e a scomparire con il passare del tempo.

Nei rari casi in cui tendono a  persistere o assumono frequenza e intensità difficili da gestire,  può essere utile rivolgersi al pediatra, a un pedagogista o a uno psicologo infantile.       

   

Pediatra Libero Professionista a Cantù (CO). Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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