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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

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Perché il bambino morde?

neonato morde dito del genitore

Il mordere di solito per il bimbo sull’anno di età è un modo per scoprire quello che lo circonda. Già dai sei-otto mesi di vita il lattante infatti porta tutto alla bocca: questo è il modo migliore per scoprire e riconoscere gli oggetti, la loro forma, il loro sapore e odore. I bambini così piccoli giocano con i morsi, la bocca rimane uno strumento di conoscenza eccellente, il “ buono e il cattivo “ viene conosciuto e riconosciuto così. A questa età, un morso (magari alla mamma od al papà) può anche essere un modo per esprimere affetto.

Intorno all’anno, inoltre, con l’avanzamento dello svezzamento verso cibi più solidi, si incoraggia il bambino ad utilizzare i denti e i morsi per mangiare, e quindi, se lo lodiamo perché mastica, come può capire che mordere fuori dai pasti è una cosa sbagliata?

Dopo l’anno il piccolo incomincia a capire che il mordicchiare attira la simpatia di mamma e papà; allo stesso modo il bambino può utilizzare il morso per attirare l’attenzione degli altri su se stesso, in ultima analisi usa mordere perché vuole comunicare.

Più il bambino cresce, più il morso viene utilizzato quando c’è frustrazione, cioè impedimento ad una comunicazione più naturale. Solo dopo i due-tre anni diventa un modo deliberato per esprimere rabbia e intimidire i coetanei.

Fino ai due-tre anni, il mordere è quindi un comportamento abbastanza naturale, che non necessariamente è sinonimo di un temperamento violento o aggressivo. 

Sin da quando sono piccoli, tuttavia, è importante far capire ai bambini che il morso non è, in nessuna circostanza, un comportamento corretto.

Cosa fare quando un bambino morde

Ecco quindi qualche semplice consiglio per i genitori:

  • se è nell’età in cui mastica e mette tutto in bocca, concedetegli giochi che possono essere morsi, tipo anelli o forme di plastica dura;
  • se avete l’abitudine di mordicchiare per gioco il bambino, smettete di farlo se ritenete che non sia in grado di capire la differenza tra morsi affettuosi e morsi aggressivi;
  • evitate di ridere o di stare al gioco del bambino quando morde e fate in modo che le persone che stanno intorno al bambino (fratelli, nonni, baby-sitter) si comportino come voi;
  • esprimete al bambino la vostra contrarietà ai morsi: sin da piccolo, ditegli che fa male, fategli vedere il segno;
  • se ritenete che stia per mordere, intervenite usando un tono di voce dura, guardandolo negli occhi. Quando morde provate a non guardarlo e non rivolgergli la parola per un po’ facendogli capire che siete arrabbiati con lui;
  • non utilizzate mai, per esprimere il vostro disappunto, schiaffi o pizzicotti o morsi perché sarebbe un modo per confermare l’idea che il morso (e la forza fisica) serve a far valere i propri diritti e che chi morde è il più forte;
  • se il bambino è più grandicello, spiegate con semplicità e fermezza perché mordere è sbagliato ed invitatelo a trovare altre parole o comportamenti per esprimere la sua frustrazione o la sua rabbia.

Se l’abitudine di mordere dovesse accentuarsi nel tempo, rivolgetevi al vostro pediatra per valutare se possa essere sintomo di un disagio e sia opportuno rivolgersi ad una figura di supporto.

Pediatra Libero Professionista a Cantù (CO). Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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