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Bilinguismo: ecco perché aiuta lo sviluppo cognitivo del bambino

E’ ormai risaputo quanto imparare una seconda lingua sin da bambini sia più facile. Sul bilinguismo nell’infanzia (ovvero sull’apprendimento di due o più lingue sin da piccoli) esistono però ancora molti pregiudizi e poca informazione.

Molti infatti ritengono che l’apprendimento di due lingue richieda uno sforzo eccessivo per il cervello di un bambino piccolo e che, per tale motivo, il bambino possa essere “confuso” e non imparare correttamente nessuna delle due lingue!

In realtà il bilinguismo ha molti effetti positivi sullo sviluppo cognitivo dei bambini.

Bambini bilingui (ancora prima di nascere)

Da recenti ricerche si è rilevato infatti come il cervello sia perfettamente in grado di gestire due o più lingue simultaneamente sin dalla nascita. Il cervello dei bambini è estremamente plastico, perciò non ha difficoltà a gestire due lingue differenti: i piccoli imparano una seconda lingua senza sforzo, come imparano a camminare.

Già a partire dagli ultimi mesi di gravidanza il feto è in grado di ascoltare le parole pronunciate dalla madre, attraverso la parete uterina: se il feto durante la gravidanza è stato esposto a due lingue differenti, sarà in grado di differenziarle alla nascita, spontaneamente.

La maggior facilità al bilinguismo da parte dei bambini derivererebbe dall’attivazione per entrambe le lingue della stessa area della corteccia cerebrale (l’area del linguaggio, situata nella regione fronto-parietale dell’emisfero sinistro), fenomeno non più riscontrabile nei casi di apprendimento più tardivo (in età più avanzata) di una seconda lingua.

Effetti positivi del bilinguismo

E’ bene sottolineare che non esistono lingue “inutili”; anche l’apprendimento di una lingua “minoritaria” è sempre vantaggiosa per lo sviluppo del bambino.

I bambini bilingui generalmente imparano a leggere prima rispetto ai coetanei monolingua, dimostrando una consapevolezza precoce di suoni, parole e frasi, che deriva dalla maggior conoscenza e dimestichezza con le strutture linguistiche di due lingue differenti.

Hanno anche una maggiore flessibilità mentale che si evidenzia poi in età scolare con una maggiore attenzione selettiva (cioè la capacità di concentrarsi sulle cose più importanti tralasciando i dettagli irrilevanti) e la capacità di passare con agilità da un compito all’altro.

I bambini bilingui mostrano anche una maggiore facilità ad imparare altre lingue.

I bambini bilingui mostrano anche una maggiore consapevolezza dell’altro, poiché sono abituati a relazionarsi con persone che parlano lingue diverse (ed hanno una diversa cultura) e a scegliere quale lingua utilizzare a seconda dell’interlocutore con cui stanno parlando.

Ricordiamo che spesso i bambini bilingui possono cominciare a parlare un po’ più tardi rispetto ai coetanei esposti ad una sola lingua, ma comunque entro epoche ritenute nella norma. In ogni caso, imparano a comprendere e distinguere i suoni delle due lingue ben prima di iniziare a parlare.

Come crescere un bambino bilingue

Quindi: che cosa devono fare i genitori che vogliono far crescere i loro figli bilingui?

Se i genitori sono di madrlingua diversa (ad esempio, la mamma spagnola ed il papà inglese) oppure essi stessi bilingui, devono parlare in casa e rivolgersi al bambino in entrambe le lingue sin dalla nascita.

Se la famiglia abita in un paese straniero, è bene parlare a casa la lingua madre e lasciare che il bambino impari la lingua del paese ospitante a scuola o nelle occasioni di incontro con gli altri bambini.

Se invece i genitori non sono bilingui, e il bambino non ha alcuna occasione di contatto con una lingua straniera, il metodo migliore per insegnarla è esporlo quanto più precocemente possibile ai suoni della nuova lingua. Come? Attraverso il gioco! Il gioco infatti è per il bambino un formidabile strumento di conoscenza. Secondo studi effettuati, inoltre, i bambini che hanno imparato una seconda lingua giocando hanno raggiunto prestazioni tre volte superiori rispetto a coloro che hanno seguito il metodo convenzionale. Sarà quindi utile creare occasioni di gioco condiviso con bambini che parlano la seconda lingua che si vuole insegnare, far svolgere al bambino alcune attività nella seconda lingua (ad esempio un corso di disegno o di musica per bambini tenuto da un’insegnante madrelingua), inserire nella quotidianità momenti di “esposizione linguistica” divertenti (libri per bambini, cartoni animati) o iscriverlo a “corsi di lingua” per bambini, ovvero corsi tenuti da insegnanti madrelingua pensati appositamente per i bambini e basati appunto sull’apprendimento attraverso attività di gioco.