Guida fotografica alle punture di insetto
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Riconoscere le punture di insetto non è semplice
Gli insetti che possono pungere o mordere sono moltissimi: basti pensare che gli insetti costituiscono più del 60% di tutte le forme viventi del regno animale.
Bisogna inoltre tener presente che insetti differenti possono portare a manifestazioni cutanee simili, così come uno stesso insetto può causare reazioni molto diverse a seconda dell’età del soggetto, della sua predisposizione ad allergie, del numero delle punture.
In generale possiamo dire che:
- nel bambino piccolo le reazioni tendono ad essere più evidenti rispetto all’adulto;
- alcune zone del corpo – come le palpebre – sono estremamente delicate e le reazioni possono essere particolarmente evidenti;
- nei soggetti atopici con tendenza a manifestazioni allergiche, le reazioni possono essere più gravi e, in rari casi, possono portare a sintomi preoccupanti;
- nei soggetti di pelle chiara tutte le manifestazioni sono molto più evidenti rispetto ai soggetti con pelle scura.
Le immagini che seguono hanno pertanto lo scopo di fornire esempi di possibili reazioni alla puntura di insetti ma NON permettono di fare una diagnosi di certezza.
Possiamo dividere schematicamente gli insetti che più frequentemente possono pungere un bambino in due grandi categorie:
- insetti che volano: zanzare, pappataci (o flebotomi), tafani (o mosche cavalline), api, vespe, calabroni.
- insetti che non volano: pulci, cimici, zecche, formiche, acari, pidocchi.
Punture di insetti che volano: descrizione e foto
Punture di zanzara
Le punture di zanzara sono le più comuni e possono causare dei pomfi (chiazze rosse e rilevate, molto pruriginose) provocati dalla loro saliva, generalmente nelle aree scoperte (braccia, gambe, piedi, volto).
Quando sono interessate le palpebre, il gonfiore può essere molto evidente.
Punture di pappataci (o flebotomi).
I pappataci hanno un aspetto simile a quello delle zanzare, ma hanno un aspetto più peloso e un volo limitato e sgraziato. Prediligono le zone in cui c’è più umidità e le ore serali.
Rispetto alle zanzare sono molto più silenziosi (per questo si chiamano “pappa e taci”) e colpiscono in genere gli arti inferiori, caviglie e piedi.
Causano una eruzione cutanea rossa, più o meno gonfia e pruriginosa.
Possono trasmettere la leishmaniosi (in particolare nel cane) o altre malattie.
Punture di tafani (o mosche cavalline)
I tafani assomigliano a grosse mosche, ma differenza di queste, possono causare delle punture dolorose, con ponfi rossi, che successivamente si rigonfiano e causano dolore e gonfiore.
Punture di api
La puntura delle api è in genere singola, perché l’ape rilascia il proprio pungiglione con attaccato l’intestino nella cute del soggetto punto. In alcuni casi più api possono pungere contemporaneamente lo stesso bambino.
La puntura di ape provoca un rigonfiamento ampio (anche fino a 5 cm. di diametro) rispetto alla sede della puntura, rosso e dolente. Il gonfiore e il dolore permangono per alcuni giorni.
In alcuni casi, in particolari in soggetti allergici o in caso di punture multiple, possono verificarsi reazioni anche molto gravi fino allo shock anafilattico.
In caso di puntura, è necessario verificare se è presente il pungiglione ed estrarlo.
Puntura di vespa
I sintomi sono simili a quelli provocati dalla puntura delle api, con comparsa di ponfi rossi e sensazione di bruciore e dolore.
A differenza dalle api, le vespe non lasciano il loro pungiglione, per cui possono pungere più volte.
Anche nel caso delle vespe, in soggetti allergici possono manifestarsi reazioni anafilattiche.
Puntura di calabrone
La zona della puntura diventa rapidamente rossa e molto gonfia, possono comparire vescicole ed il dolore è molto intenso.
Anche in questo caso in soggetti particolarmente sensibili possono comparire segni di uno shock anafilattico.
Punture di insetti che NON volano
Puntura di pulce
Le punture delle pulci interessano in prevalenza gli arti inferiori e le caviglie; la caratteristica è quella di piccoli ponfi rossi e gonfi, spesso dolorosi e molto pruriginosi. Un insetto può pungere più volte e la distanza tra i vari gruppetti di ponfi è di 1-2 cm.
La puntura avviene normalmente durante il sonno in un letto che contiene pulci o a contatto con animali con pulci (in questo caso possono essere interessate anche le braccia se si tiene l’animale in braccio).
Puntura di cimici
Anche le cimici pungono generalmente di notte. Le punture, visibili al mattino, sono multiple, piccole, rosse, molto pruriginose. Caratteristicamente hanno l’aspetto di una strada con un percorso lineare o a “zig zag” formata da gruppetti di 3-5 piccoli ponfi. Possono interessare l’addome, il tronco, e gli arti superiori (a differenza delle pulci che in genere pungono generalmente agli arti inferiori).
Punture di zecche
Tipicamente il morso di una zecca si manifesta inizialmente come una chiazza rossa, che in alcuni casi può diventare nera dopo alcuni giorni.
Spesso è possibile ancora trovare l’animale, fermamente attaccato alla pelle, che si nutre succhiando il sangue.
Punture di formiche
In alcuni casi le formiche, in particolare le formiche rosse, possono causare piccoli ponfi pruriginosi e pustole in particolare ai piedi, provocando sensazione di un forte bruciore.
Punture di acari
Gli acari sono invisibili ad occhio nudo e possono essere responsabili di varie eruzioni cutanee.
In particolare gli acari della scabbia possono portare alla comparsa di piccoli ponfi estremamente pruriginosi in molte aree del corpo, spesso sono interessate le pieghe (ascelle, inguine, zona sotto il seno), molto caratteristica (ma non facilmente visibile ad occhio nudo) è la presenza di cunicoli, piccole gallerie scavate dall’acaro nel soggetto affetto, in particolare tra le dita delle mani.
Altri tipi di acari possono essere presenti nei materassi, nei divani, nelle coperte e provocare eruzione cutanea caratterizzata da tanti piccoli ponfi pruriginisi di colore rosa-rossastro.
Punture di pidocchi
I pidocchi possono provocare piccole chiazze di colore rosso, poco distanti le une dalle altre nelle zone dove vivono o nelle immediate vicinanze (cuoio capelluto, collo, dietro le orecchie, zona pubica). In generale, le lesioni cutanee visibili (arrossamento, crosticine) sono il risultato del grattamento.