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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

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Cefalea (mal di testa)

bambina si tocca la testa dolorante

Cos’è la cefalea

E’ il dolore accusato in una parte della testa e/o del collo. E’ molto frequente nel bambino, dipende da un gran numero di cause e presenta vari livelli di intensità. Nella maggior parte dei casi non nasconde nulla di serio, ma è importante saper distinguere queste situazioni da quelle che invece denotano un problema più importante e che merita approfondimento e terapia.

Cause

Cefalee secondarie

Sone cefalee conseguenti a varie situazioni, la maggior parte delle quali non serie:

  • Comuni malesseri: febbre, fame, affaticamento, disturbi gastrointestinali
  • Cause infettive: raffreddore, sinusite, otite, tonsillite sono cause molto frequenti di cefalea; di gran lunga più rare meningiti ed encefaliti
  • Disturbi visivi: strabismo, astigmatismo, ipermetropia e miopia
  • Traumi: solitamente causano una cefalea transitoria che dura qualche giorno
  • Fattori genetici: spesso la cefalea ricorre nei membri di una stessa famiglia, suggerendo che la cefalea possa dipendere anche da una predisposizione ereditaria
  • Cause cerebrali: si tratta di cause gravi e fortunatamente molto rare nel bambino, come tumori cerebrali, emorragie cerebrali o ascessi cerebrali

Cefalee primarie

Sono le più comuni forme di cefalea e non sono collegate ad altre patologie.

Cefalea tensiva

E’ la forma di gran lunga più frequente, ed è dovuta alla tensione emotiva che determina una contrazione persistente dei muscoli del collo e della testa. E’ tipica del bambino grandicello e soprattutto dell’adolescente (e anche dell’adulto). Tra i fattori favorenti vi sono le situazioni stressanti (conflitti con i genitori, attese per risultati scolastici o sportivi, problemi in famiglia, lunghi periodi dedicati a video-giochi o al computer, ansia di varia origine, vita disordinata, ecc.) e le intense stimolazioni luminose.

Emicrania

Può esordire anche nella prima infanzia (mediamente a 7 anni nei maschi e 10 nelle femmine) e si stima che il 5-10% degli adolescenti ne soffra in qualche misura. E’ spesso ricorrente in famiglia e associata nelle femmine al ciclo mestruale.

Cefalea a grappolo

Molto rara sotto i 10 anni, caratterizzata da episodi molto ravvicinati di cefalea intensa, anche 7-8 al giorno, e che possono protrarsi per settimane o mesi.

Come si manifesta

Cefalea tensiva

Si manifesta con dolore:

  • da lieve a moderato;
  • non pulsante,
  • diffuso e bilaterale (spesso “a cerchio”) o localizzato alla fronte o alla nuca;
  • di durata variabile da mezz’ora fino anche a diversi giorni (in media da 2 a 8 ore);
  • non è peggiorato dall’attività fisica, né accompagnato da nausea o vomito;
  • può talora interferire con le normali attività del bambino.

Emicrania

Il dolore:

  • è molto forte, tale da costringere il ragazzo/a a sospendere ogni attività;
  • è spesso pulsante (a “lama” o a “martello”);
  • è localizzato in genere alla fronte e agli occhi, più spesso da ambedue i lati, talora solo a una meta del capo:
  • è frequentemente preceduto e accompagnato da irrequietezza, nausea e vomito, vertigini, talora disturbi visivi, uditivi o della sensibilità, spesso con lo stessa sequenza ad ogni accesso (tanto che si parla di “aura” preparatoria della crisi);
  • di durata variabile da poche ore (più spesso) a diversi giorni;
  • il soggetto non sopporta rumori e vuole stare al buio;
  • si ripresenta con cadenza talora giornaliera, altre volte settimanale o mensile.

Cefalea a grappolo

  • Il dolore è molto forte, a “lama”, dissoluto da un solo lato della testa, dietro l’occhio;
  • l’occhio del lato interessato può avere una palpebra cadente, una pupilla più stretta, o arrossamento e gonfiore delle palpebre
  • il naso può essere chiuso o presentare scolo chiaro
  • la fronte può sembrare più gonfia
  • l’episodio dura solitamente meno di 3 ore, ma si ripete spesso dopo poco, anche più volte al giorno

Cefalee secondarie

La sintomatologia ovviamente varia, per intensità e caratteristiche della cefalea e per presenza di altri sintomi, a seconda della causa che determina la cefalea.

Diagnosi

In caso di cefalea compito del pediatra è dirimere col vostro aiuto alcuni dubbi.

E’ vera cefalea?

Capita spesso di non essere sicuri che un bambinetto che si lamenta di mal di testa ce l’abbia veramente; in sostanza, esiste il dubbio della “simulazione”: i bambini, soprattutto se in casa qualcuno soffre di cefalea, sono molto lesti ad “usare” il sintomo per attirare l’attenzione! Premesso che è sempre meglio eccedere in prudenza, possiamo ragionevolmente sospettare, almeno in una prima fase, che “non si tratta di un gran mal di testa” se:

  • il bambino non piange per il dolore, ma semplicemente “dice” di avere mal di testa;
  • il bambino non interrompe il gioco per il dolore;
  • il dolore dura poco o scompare rapidamente con qualche coccola o distraendo il bambino;
  • il bambino non si sveglia di notte per il dolore;
  • il bambino per il resto sta bene e si comporta normalmente.

E’ comunque importante, durante la fase di osservazione, evitare di commentare il problema in presenza del bambino e tanto meno continuare a chiedere al bambino se ha mal di testa: un bambino, soprattutto se piccolo, non è capace di nascondere un dolore importante, neanche… per evitare di andare dal pediatra!

Quanto detto vale per il bambino piccolo, sotto i 5 anni, e potrebbe essere ripetuto per molte altre situazioni associate a dolore (dolore alla pancia, alle gambe, e così via).

La cefalea può essere la spia di qualcosa di serio?

Alcune forme di cefalea possono essere sintomo di situazioni serie. Vediamone gli indizi principali:

  • bambino molto piccolo;
  • dolore che risveglia il bambino;
  • dolore che comincia molto presto al mattino;
  • dolore che viene peggiorato dallo sforzo, come la tosse o uno sternuto;
  • ricorrenti episodi di vomito senza nausea o altri segni di sofferenza dello stomaco;
  • insorgenza improvvisa del dolore;
  • dolore che peggiora e diventa sempre più continuo;
  • cambiamenti nel carattere del bambino;
  • disturbi visivi;
  • debolezza degli arti o problemi di equilibrio;
  • convulsioni.

Anamnesi

Ecco alcune domande che il pediatra potrebbe rivolgervi per comprendere meglio il problema:

  • Quando si verificano gli episodi di cefalea?
  • Con quale frequenza si verificano?
  • Dove accusa il dolore il bambino?
  • Come descrive il dolore?
  • Quanto dura il dolore?
  • Il dolore si associa a nausea o vomito?
  • Il dolore è preceduto da irrequietezza, nausea e vomito, vertigini, disturbi visivi, uditivi o della sensibilità
  • C’è stato qualche cambiamento nel modo di camminare, di comportarsi, del carattere del bambino?
  • Il mal di testa viene causato o acuito dai cambi di posizione, dalla tosse, dagli starnuti?
  • Capita che il dolore svegli il bambino durante il sonno?
  • Il bambino ha difficoltà a dormire?
  • Quando il bambino ha mal di testa riesce a svolgere le sue attività?
  • Secondo voi la cefalea del bambino sta peggiorando?
  • Ci sono motivi per cui il bambino possa essere stressato?
  • Il bambino ha subito un trauma al viso o alla testa?

Approfondimenti diagnostici

Sulla base delle vostre risposte spesso il pediatra è in grado di fare diagnosi di emicrania o cefalea tensiva, nel qualcosa non sono necessari ulteriori accertamenti. In caso contrario potrebbe prescrivere degli esami tra cui un prelievo ematico, una risonanza magnetica ed eventualmente una TAC dell’encefalo e un polisonnogramma.

Cosa fare

Cefalea tensiva

Se al vostro bambino il medico ha diagnosticato una cefalea muscolo-tensiva, seguite i seguenti suggerimenti:

  • regolarizzate i ritmi di vita (per quanto riguarda gli orari di studio, l’alimentazione, le pause di relax, il riposo notturno, ecc.)
  • ricorrete a tecniche di rilassamento nelle pause di studio
  • favorite una regolare attività sportiva
  • intervenite il più rapidamente possibile in caso di attacco, ad esempio con paracetamolo: l’efficacia del farmaco è tanto maggiore quanto più precoce è la sua somministrazione

Emicrania

  • Mettete il bambino disteso e a riposo in un ambiente tranquillo finché non si sente meglio.
  • Se ha fame, dategli da mangiare qualcosa di leggero.
  • Somministrategli un farmaco antidolorifico (ad esempio paracetamolo, al dosaggio per la febbre) eventualmente ripetendo la somministrazione dopo 4 ore se il dolore non si attenua.

Quando consultare il pediatra

Immediatamente se il bambino:

  • lamenta un dolore molto forte e piange continuamente;
  • è confuso o sonnolento e difficile da risvegliare;
  • vede doppio o non ci vede, o ha difficoltà a parlare o a camminare;
  • continua a vomitare;
  • ha il collo rigido;
  • sembra stare male.

Senza urgenza se:

  • il problema si ripete spesso;
  • il mal di testa sembra peggiorare;
  • il mal di testa disturba il sonno del bambino;
  • il mal di testa peggiora ai cambiamenti di posizione, con la tosse o gli starnuti;
  • il mal di testa si associa a vomito senza nausea;
  • avete qualsiasi dubbio da chiarire.

Pediatra libero professionista a Bergamo. Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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