Febbre: vero o falso?
La febbre è l’aumento della temperatura corporea sopra i 37,5°-38°C rettali ?
Vero.
Per febbre si intende l’aumento della temperatura:
- sopra i 37°-37,3° se misurata a livello ascellare;
- sopra i 37,5° – 38° se misurata a livello rettale.
Più propriamente, si parla di febbricola fino a 38°C ascellari, e di febbre propriamente detta al di sopra dei 38°C ascellari.
Riferendo la temperatura del bambino al pediatra, intendete sempre quella ascellare. Se la misurazione è stata effettuata per via diversa da quella ascellare, per ottenere la temperatura reale, dalla temperatura rettale e auricolare vanno sottratte “cinque lineette”, cioè 0,5°C. Ad esempio, se dopo la misurazione rettale o auricolare il termometro segna 38°C, il vero valore della temperatura corporea è di 37,5°C.
Attenzione, però!
La temperatura corporea, peraltro, varia considerevolmente da persona a persona ed alcuni bambini possono avere, in condizioni normali, una temperatura superiore ai valori sopra riportati.
In una stessa persona, inoltre, la temperatura varia notevolmente (anche di 1 grado e mezzo) nel corso della giornata, con un minimo nelle prime ore del mattino e un massimo nel tardo pomeriggio.
Infine, soprattutto nel bambino e ancora di più nel lattante, la temperatura può aumentare:
- dopo l’assunzione di pasti o bevande calde;
- in seguito a sforzi (ad esempio il pianto intenso e prolungato);
- per un ambiente troppo caldo (bagno caldo, alta temperatura esterna, bambino troppo coperto);
- al rientro in casa, dopo essere stati a lungo in un ambiente freddo.
Pertanto, se sospettate una di queste situazioni, provate a misurare nuovamente la temperatura dopo mezz’ora.
La febbre è una malattia?
Falso.
Contrariamente a ciò che si pensa, la febbre non è una malattia, ma un meccanismo con cui l’organismo naturalmente reagisce ad una malattia. Non solo, ma si tratta di un meccanismo utile, per vari motivi:
- è una “spia” di qualcosa che non va;
- l’aumento della temperatura rallenta ed addirittura blocca la moltiplicazione dei virus;
- il sistema immunitario (cioè il sistema che difende l’organismo dalle infezioni) aumenta la sua efficienza all’aumentare della temperatura.
Solo in casi particolari (temperature superiori a 41°C o convulsioni febbrili) la febbre può causare problemi.
I colpi di freddo possono causare la febbre?
Falso.
Le cause più frequenti di febbre sono:
- infezioni, batteriche o, più spesso, virali;
- vaccinazioni;
- colpo di sole o colpo di calore.
Non sono causa di febbre l’eruzione dei dentini, i vermi e i colpi di freddo.
Il termometro più affidabile è quello tradizionale?
Vero.
Esistono diversi tipi di termometro. Il più affidabile è quello tradizionale pediatrico. Le modalità di misurazione della febbre cambiano in funzione del tipo di termometro utilizzato e della sede di misurazione.
La temperatura deve sempre essere misurata a livello rettale?
Falso.
La misurazione rettale è consigliabile fino a 2-3 anni, poi è preferibile la misurazione ascellare.
Le infezioni possono causare febbre?
Vero.
Il centro nervoso che regola la temperatura corporea si comporta come un “termostato” (analogamente al termostato dei sistemi di riscaldamento delle abitazioni), mantenendo normalmente costante la temperatura corporea nonostante le variazioni della temperatura esterna. Batteri e virus, responsabili delle infezioni, liberano particelle che “starano” il termostato, che lavora per mantenere una temperatura corporea superiore al normale.
In caso di febbre ciò che conta è controllare a quanto arriva?
Falso.
Anche più importanti della febbre sono altri sintomi.
- Condizioni generali: è presente? E’ vivace? Ha appetito? Succhia bene? E’ noioso? Piange disperatamente o inconsolabilmente?
- Sembra avere mal di pancia, mal d’orecchie o dolore alla gola o in bocca?
- Ha vomito o diarrea?
- Ha tosse? Il bambino respira bene o con affanno?
- Ha raffreddore? In tal caso, come è lo spurgo (trasparente, giallastro, verde scuro)?
- Il bambino ha macchie sulla pelle?
In caso di febbre bisogna coprire il bambino?
Falso.
Non coprite eccessivamente il bambino, anzi, scopritelo: in questo modo si permette al corpo di
traspirare e, pertanto, di disperdere il calore
In caso di febbre bisogna dare da bere al bambino?
Vero.
Date da bere al bambino acqua, tè, camomilla, zuccherati, a piccoli sorsi, a volontà (non forzate il
bambino, comunque!): i liquidi compensano la disidratazione dovuta alla febbre
In caso di febbre bisogna far mangiare il bambino?
Falso.
Non forzate il bambino a mangiare; concedete piccoli pasti facilmente digeribili.
Bisogna sempre fare le spugnature se il bambino ha la febbre?
Falso.
Non sono necessarie, se non in casi particolari:
- immediatamente in caso di emergenze come colpo di calore, delirio da febbre, febbre sopra i 41°C;
- 20 minuti dopo la somministrazione di paracetamolo, se la temperatura rimane superiore a 40°C e il bambino è giù di corda.
Per effettuare le spugnature:
- spogliate il bambino completamente; potete metterlo a bagno in 2 dita d’acqua (il bagno completo è meno efficace delle spugnature);
- prendete dell’acqua del rubinetto, ad una temperatura di circa 25-28°C;
- inumidite dei piccoli teli o garze, nell’acqua, strizzateli e poneteli sotto le ascelle e gli inguini del
bambino; - inumidite una spugna e frizionate delicatamente, prima sulla faccia e sul collo, poi su petto e braccia, infine sul dorso, sulle natiche e sugli arti inferiori;
- continuate per non più di mezz’ora.
I farmaci antipiretici vanno somministrati sempre?
Falso.
L’uso dei farmaci antifebbrili (farmaci antipiretici) andrebbe riservato ai casi in cui la febbre sia
causa di disagio per il bambino; di solito ciò si verifica per temperature elevate.
Febbri di lieve entità, invece, non richiedono terapia con farmaci, che possono, sia pur raramente, causare effetti collaterali.
I farmaci antipiretici vanno somministrati in caso di temperatura corporea superiore ai 38,5°-39°C ascellari?
Vero.
Talora anche a temperature più basse
- se il bambino è molto sofferente o mostra dolore;
- se il bambino abbia avuto in precedenza convulsioni febbrili;
- se il bambino è affetto da malattia cronica.
I farmaci antipiretici agiscono “raffreddando il corpo”?
Vero.
Agiscono sul “termostato” dell’organismo, cioè sui centri nervosi che regolano la temperatura corporea, in modo che ne riporti la temperatura a 37°C.
I farmaci antipiretici curano la malattia responsabile della febbre?
Falso.
Servono solo a limitare il livello della febbre. Il loro effetto comincia dopo ½ ora-1 ora dalla somministrazione e svanisce dopo 4-6 ore.
Il farmaco di prima scelta è il paracetamolo?
Vero.
Il paracetamolo è il farmaco di prima scelta. In alternativa, si può somministrare ibuprofene. L’acido acetilsalicilico e altri farmaci sono abbastanza efficaci, ma sono gravati da effetti collaterali. L’acido acetilsalicilico non deve essere somministrato in caso di influenza e di varicella, per il rischio di seri effetti collaterali.
Il paracetamolo può essere somministrato nuovamente dopo 6 ore?
Vero.
Il paracetamolo può essere ripetuto ogni 6 ore ore, sempre che la febbre sia risalita. L’ibuprofene può essere somministrato ogni 8 ore.
E’ preferibile somministrare i farmaci antipiretici per via rettale?
Falso.
E’ preferibile la via orale, perché garantisce un assorbimento del farmaco più regolare. Le supposte sono da preferire solo se c’è vomito, ma non vanno bene se c’è diarrea o mal di pancia.
I farmaci antipiretici “prevengono” la febbre?
Falso.
Gli antipiretici vanno somministrati “al bisogno”, per abbassare la febbre.
L’antibiotico è sempre efficace contro la febbre?
Falso.
L’antibiotico è efficace contro la malattia che causa la febbre, purché si tratti di infezione batterica. E’ del tutto inutile in caso di infezione virale.
In caso di infezione batterica, dato l’antibiotico, la febbre passa subito?
Falso.
Possono passare anche 2 giorni dalla prima somministrazione dell’antibiotico. Oltre i 2 giorni, comunque, è bene consultare il medico.
La febbre può ricomparire, nonostante l’antibiotico?
Vero.
E’ possibile, se:
- l’antibiotico non è abbastanza efficace;
- l’antibiotico non è stato dato ai dosaggi, agli orari o per il numero di giorni consigliati;
- è sopravvenuta una nuova infezione virale, quindi non sensibile all’antibiotico.
In ogni caso, in questa evenienza, consultare il medico.
Il pediatra va consultato subito in caso di febbre?
Falso.
Consultate il pediatra immediatamente se:
- il bambino ha meno di 3 mesi;
- la febbre supera i 40,5°C effettivi e resiste all’antipiretico;
- il bambino piange inconsolabilmente o piange ogni volta che lo toccate o lo muovete;
- il bambino è sonnolento, poco presente, difficile da risvegliare;
- il collo è rigido (il bambino non riesce a toccare il torace con il mento);
- vi è tosse con difficoltà respiratoria che non passa dopo pulizia del naso;
- si verifica una convulsione;
- il bambino perde saliva e non riesce a deglutire nulla;
- il bambino sembra stare molto male (controllate che la situazione cambi dopo somministrazione di paracetamolo).
Consultate il pediatra entro le 24 ore dall’inizio della febbre se:
- la febbre supera i 38,5°C e il bambino ha meno di 2 anni;
- vi è dolore a urinare;
- la febbre è ritornata dopo almeno 24 ore di scomparsa.
Consultate il pediatra senza urgenza, dopo 24-48 ore, negli altri casi.