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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

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Herpes zoster (Fuoco di Sant’Antonio)

schiena affetta da herpes zoster

Cos’è l’herpes zoster

E’ un’eruzione cutanea piuttosto fastidiosa, tipica dell’adulto, ma non rara anche nei bambini, dovuta allo stesso virus che causa la varicella. E’ detto anche volgarmente Fuoco di Sant’Antonio, per i caratteristici e intensi dolori che precedono e accompagnano l’eruzione nell’adulto.

Cosa causa l’Herpes Zoster

L’Herpes Zoster è la manifestazione della riattivazione dell’Herpesvirus 3, cioè del virus responsabile della varicella. In pratica, chi contrae il virus la prima volta si ammala di varicella. La risposta immunitaria (protezione) che ne deriva impedisce che la varicella venga ripetuta una seconda volta, ma, al tempo stesso, non riesce a debellare completamente il virus, che “va in letargo” localizzandosi nei gangli nervosi del midollo. In determinate situazioni il virus può riattivarsi, dando origine, nell’area di pelle corrispondente a quel ganglio nervoso, la tipica eruzione dell’Herpes zoster.

Sono possibili, anche se solo nel 5% dei casi, successive ricadute, sempre sotto forma di Herpes Zoster.
Le vescicole dell’Herpes Zoster a loro volta possono trasmettere il virus, causando eventualmente in chi si contagia la varicella.

I sintomi dell’herpes zoster

L’herpes zoster si manifesta, nel bambino che ha già avuto la varicella, con:

  • grappoli di papule rosse, che si trasformano rapidamente in vescicole, che si rompono formando delle croste;
  • disposti “a striscia” lungo il percorso di un nervo;
  • localizzati da un lato solo del corpo, di solito a dorso, torace o addome;
  • di solito scarsamente pruriginosi (a differenza che nell’adulto).

Le lesioni continuano ad estendersi per diversi giorni, per poi regredire nel giro di 7-10 giorni

Non c’è febbre, e il bambino sta bene. In genere non si verificano complicazioni.

Cosa fare

  • Evitate contatti diretti del vostro bambino con donne gravide, soprattutto se a termine o nei primi 3 mesi di gravidanza, con persone in terapia per tumori maligni o con cortisonici, con soggetti con difetti immunitari o con bambini affetti da eczema.
  • Il bambino può lavarsi (meglio la doccia del bagno).
  • Somministrate paracetamolo in caso di dolore (piuttosto raro nel bambino)

Cosa non fare

  • Non somministrate acido acetilsalicilico per il dolore.
  • Non applicate localmente creme cortisoniche.

Quando consultare il medico

Consultate il medico:

  • all’inizio per la conferma della diagnosi e per le indicazioni terapeutiche;
  • se l’eruzione è molto dolorosa o dà un forte prurito;
  • se l’eruzione è vicina all’occhio;
  • se dura più di 14 giorni;
  • se sembra essersi infettata (presenza di arrossamento e pus).

Riammissione in comunità

Il bambino può continuare a frequentare la scuola se è possibile mantenere coperta l’eruzione; altrimenti deve rimanere a casa fino a che tutte le lesioni non si sono trasformate in croste.

Pediatra libero professionista a Bergamo. Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

Le informazioni di tipo sanitario contenute in queste pagine non possono in alcun modo intendersi come riferite al singolo e sostitutive dell'atto medico; per i casi personali si invita sempre a consultare il proprio Pediatra. I contenuti di queste pagine sono soggetti a verifica e revisione continua; tuttavia sono sempre possibili errori e/o omissioni. amicopediatra.it non è responsabile degli effetti derivanti dall'uso di queste informazioni.