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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

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La laringite nei bambini

neonato dal pediatra che esegue visita alla gola

Che cosa è la laringite (o croup)

La laringite, anche definita croup, è una infiammazione della laringe, cioè dell’ultimo tratto delle vie aeree superiori che inizia dietro la lingua, dove termina il faringe, e attraverso il quale l’aria inspirata raggiunge la  trachea.

Nella laringe sono posizionate le corde vocali che, entrando in vibrazione, permettono l’emissione dei suoni. In questa area è attivo un importante meccanismo che durante la deglutizione determina la chiusura delle vie respiratorie impedendo l’ingresso del cibo.

Le infezioni laringee sono patologie frequenti in età pediatrica e rappresentano circa il 15% delle infezioni respiratorie dei bambini. Il periodo di maggiore incidenza è quello che va dai 6 mesi ai 3 anni. La laringite è più frequente nei maschi che nelle femmine.

Laringite e laringospasmo

L’infiammazione provoca un edema (rigonfiamento) delle mucose di questa zona restringendo la zona di passaggio dell’aria (questa situazione viene definita laringospasmo) e rendendo difficoltosa la respirazione.

Poiché il calibro (diametro) delle vie aeree nei bambini piccoli è più ristretto, le laringiti possono avere un decorso particolarmente impegnativo, con marcata difficoltà respiratoria, nei primi anni di vita.

Le forme più gravi si presentano generalmente di notte e spaventano molto sia i genitori che i bambini e per questo motivo sono spesso causa di accesso ai Pronto Soccorso pediatrici in questa fascia di età.

Cause della laringite

Virus

Le infezioni virali sono la causa più frequente: i microrganismi maggiormente coinvolti sono virus parainfluenzali e influenzali, Adenovirus, virus respiratorio sinciziale e rinovirus.

I virus, maggiormente presenti nelle stagioni fredde, dopo aver attraversato il nasofaringe raggiungono la laringe e la trachea provocando un processo infiammatorio che porta ad edema delle mucose e ad aumento della produzione di muco.
Nei bambini piccoli la parte inferiore della laringe (ipoglottica) ha un calibro di dimensioni molto ridotte e la trachea è formata da anelli inestensibili di cartilagine; ne consegue che l’edema a carico delle mucose di queste strutture determina una significativa riduzione del passaggio di aria peggiorato ulteriormente dalla presenza di secrezioni mucose.

Batteri

Raramente e soprattutto nei bambini più grandi la laringite può essere provocata da batteri, il più frequente è il Mycoplasma pneumoniae.

Allergia e reflusso gastroesofageo

Cause molto meno frequenti, nelle forme ricorrenti, sono l’allergia e il reflusso gastroesofageo.

Sintomi e diagnosi della laringite

L’esordio della laringite è spesso preceduta da un’infezione aspecifica delle vie aeree superiori: nelle prime fasi il bambino presenta rinite, febbricola, tosse stizzosa e raucedine.

Con il progredire dell’infiammazione si assiste alla comparsa dei sintomi che caratterizzano questa patologia:

  • comparsa del tipico rumore gracchiante definito stridore laringeo inspiratorio (determinato dal laringospasmo ovvero il restringimento della parte ipoglottica della laringe) e di una tosse abbaiante che ricorda il verso delle foche;
  • evidente disfonia (alterazione del timbro vocale) originata dall’edema delle corde vocali;
  • nei casi più gravi possono comparire segni di distress respiratorio.

Questi sintomi sono particolarmente evidenti di notte e migliorano al mattino al risveglio, forse per effetto  dei maggiori livelli di cortisolo (un ormone prodotto dal surrene) presenti durante la giornata.

Il pianto e l’agitazione peggiorano l’entità dei sintomi.

E’ molto importante che gli adulti non perdano la calma e cerchino di tranquillizzare il bambino; l’agitazione fa peggiorare molto i sintomi.

L’evoluzione è di solito benigna e in 3-4 giorni si assiste alla risoluzione della fase acuta, la voce ritorna normale e la tosse si trasforma da abbaiante e stizzosa in catarrale per poi scomparire pian piano. Eccezionalmente, soprattutto nei bambini molto piccoli, è necessario ricorrere ad un ricovero ospedaliero per l’instaurarsi di distress respiratorio.

La diagnosi è clinica e si basa sui sintomi descritti: la laringite viene quindi diagnosticata dal pediatra in occasione della visita.

Quando rivolgersi al medico o al Pronto Soccorso

Al primo episodio di laringospasmo è bene che  il bambino sia visitato dal proprio pediatra oppure, quando non è  possibile, in Pronto Soccorso.

Se si verificano altri episodi, la terapia impostata dal medico può generalmente essere effettuata precocemente dai genitori a domicilio, ricorrendo alla visita medica in caso di mancata risposta alle cure o di peggioramento del quadro respiratorio. Sarà comunque il pediatra a dare indicazioni ai genitori su come comportarsi in caso di ulteriori episodi di laringospasmo.

Tosse abbaiante e difficoltà respiratoria: laringospasmo o rischio di soffocamento per inalazione di corpo estraneo?

E’ importante per un genitore saper distinguere la fase acuta della laringite (in cui sono presenti stridore e tosse abbaiante ma preceduti da sintomi più lievi come il raffreddore o l’abbassamento di voce) dall’inalazione di corpo estraneo nelle vie respiratorie, in cui lo stridore e la tosse abbaiante compaiono improvvisamente a causa dalla presenza di un oggetto estraneo nelle vie respiratorie (un oggetto messo in bocca dal bambino e che invece di scendere lungo le vie digerenti finisce nelle vie respiratorie): si tratta di una emergenza grave, che pone il bambino in pericolo di soffocamento, e che richiede che il bambino sia portato con urgenza in Pronto Soccorso.

Terapia della laringite: come si cura

La terapia della laringite varia a seconda della gravità del quadro clinico ed è sempre definita dal pediatra.

Nella maggior parte dei casi il bambino può essere curato efficacemente a domicilio con cortisonici somministrati per aerosol (generalmente con alte dosi).

Nelle forme con impegno respiratorio grave, in ospedale o in uno studio medico, può essere utilizzata adrenalina per aerosol che è in grado di indurre un rapido miglioramento della sintomatologia. L’adrenalina induce una vasocostrizione (la riduzione del calibro dei vasi) e riduce quindi  l’edema delle mucose favorendo il flusso aereo. Poiché la sua durata di azione è breve va sempre associata ai cortisonici.

Nei rari casi in cui non si ottiene un miglioramento apprezzabile è possibile ricorrere alla somministrazione di cortisonici per via intramuscolare o endovenosa e all’ossigenoterapia.

Prevenzione della laringite

Le misure preventive si basano su una corretta igiene delle cavità nasali durante i mesi freddi. L’aria che passa attraverso il naso viene riscaldata e filtrata (quindi ripulita) e la penetrazione dei virus verso le vie sottostanti diventa  più difficoltosa.

Nella mia esperienza personale in caso di rinite e di iniziale raucedine risultano di una certa utilità i suffumigi (inalazioni di vapore acqueo ) con bicarbonato anche se allo stato attuale non esistono evidenze scientifiche sull’effetto della umidificazione degli ambienti e sull’inalazione diretta di vapore acqueo nella prevenzione e terapia di questa patologia.

Pediatra Libero Professionista a Cantù (CO). Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

Le informazioni di tipo sanitario contenute in queste pagine non possono in alcun modo intendersi come riferite al singolo e sostitutive dell'atto medico; per i casi personali si invita sempre a consultare il proprio Pediatra. I contenuti di queste pagine sono soggetti a verifica e revisione continua; tuttavia sono sempre possibili errori e/o omissioni. amicopediatra.it non è responsabile degli effetti derivanti dall'uso di queste informazioni.