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Quali malattie possono trasmettere le zecche

I morsi di zecca – che non causano dolore né prurito e passano quindi spesso inosservati –  determinano solitamente solo una lesione locale nella sede della puntura, raramente seguita da sintomi generali. Alcuni tipi di zecca però  (Ixodes scapularis) possono trasmettere col loro morso gravi malattie, tra cui la malattia di Lyme (patologia batterica che colpisce la cute, le articolazioni e il sistema nervoso) e l’encefalite da zecca.

Malattia di Lyme

E’ la più comune malattia trasmessa tramite la puntura di zecca. E’ causata dalla un battere, la Borrelia (soprattutto la Borrelia Burgdoferi ma anche più raramente altri tipi di Borrelia), che infetta normalmente animali selvatici (volpi, caprioli, roditori) e da questi viene trasferito all’uomo da zecche solitamente del genere Ixodes, ma forse anche dalla zecca del cane.

Come si manifesta la malattia di Lyme

La malattia si manifesta in modo insidioso e lento.

1° fase (da qualche giorno ad un mese di distanza  dal morso di zecca)

  • Febbre, brividi, stanchezza, cefalea, dolori articolari e muscolari, ingrossamento dei linfonodi.
  • Eritema migrante (presente nella gran parte dei casi, ma può mancare  in circa il 20% dei casi), che compare mediamente dopo una settimana (ma talora anche fino ad un mese) dopo il morso. Comincia in corrispondenza del morso di zecca ma può comparire in qualsiasi parte del corpo; si allarga gradualmente fino a raggiungere un diametro anche  di 30 cm. E’ leggermente caldo e vellutato al tatto, ma raramente pruriginoso o dolente; talvolta assume un aspetto “a bersaglio” perché la parte centrale schiarisce (può talora assumere un aspetto diverso).
Lyme disease caused by the bacteria borrelia from a tick bite

2° fase (da alcuni giorni a mesi dal morso)

  • Mal di testa e rigidità del collo.
  • Comparsa di altri eritemi migranti in varie parti del corpo.
  • Paralisi facciale, con perdita del tono dei muscoli facciali da uno o ambedue i lati della faccia.
  • Dolore e gonfiore alle articolazioni, soprattutto alle ginocchia e alle articolazioni più grandi.
  • Dolori intermittenti a muscoli, tendini, ossa.
  • Senso di cuore che batte forte (cardiopalmo) o irregolarmente.
  • Vertigini.
  • Respiro corto.
  • Sintomi di infiammazione dei nervi o del cervello o del midollo spinale (meningite o meningoencefalite).
  • Ftte dolorose, formicolio, torpore alle mani e ai piedi.

Come si diagnostica la malattia di Lyme

Il sospetto diagnostico si basa sulla comparsa dei sintomi in un soggetto che ha subito una puntura di zecca. Talora questa può anche sfuggire o non essere riferita, per cui è importante indagare sul fatto che il bambino possa aver frequentato un ambiente popolato da zecche (sottobosco).

La conferma diagnostica si ha con la ricerca nel sangue del paziente degli anticorpi contro la Borrelia, ricordando però che tali anticorpi:

  • possono comparire tardivamente, ed essere assenti se il morso di zecca è recente; può essere perciò necessario ripetere il test dopo qualche giorno in caso di dubbio;
  • possono persistere nel sangue del paziente anche per mesi o oltre un anno dal morso.

Come si cura la malattia di Lyme

La terapia deve essere cominciata precocemente e  consiste nella somministrazione per via orale di antibiotici come l’amoxicillina o il cefuroxime per 2-3 settimane o, in caso di intolleranza a tali antibiotici, claritromicina o azitromicina.

Terapie più aggressive e per via anche endovenosa possono essere necessarie in caso di manifestazioni tardive e disseminate dell’infezione.

Encefalite da zecca

E’ una malattia del sistema nervoso centrale causata  da un virus della famiglia dei Flaviviridae, che abitualmente infettano animali selvatici e di allevamento, ed occasionalmente l’uomo attraverso il morso di zecca. E’ possibile anche infettarsi consumando carne poco cotta di animali infetti e la trasmissione dalla madre al feto durante la gravidanza. E’ relativamente diffusa anche in Italia, in particolare in Friuli e nella parte orientale del Veneto.

Come si manifesta l’encefalite da zecca

Dopo un periodo di incubazione da 1 a 2 settimane, compaiono i sintomi, solitamente più seri nell’adulto che nel bambino.

In circa il 70% dei  casi i sintomi si limitano a febbre, inappetenza, malessere generale, dolori muscolari, mal di testa, nausea e/o vomito, e regrediscono nel giro di qualche giorno.

In un terzo circa dei casi, dopo circa una ventina di giorni dal morso di zecca, compaiono i sintomi dell’interessamento del sistema nervoso centrale (meningite o meningoencefalite): febbre, cefalea intensa, rigidità del collo, confusione, disturbi sensoriali o del movimento, sonnolenza.

Nel 30-50% di tali  forme più gravi si possono avere complicazioni neurologiche permanenti, in una piccola percentuale dei casi (circa l’1%) anche morte.

Come si diagnostica l’encefalite da zecca

Si basa sulla comparsa dei sintomi in un soggetto che ha subito circa 2 settimane prima una puntura di zecca. La diagnosi viene confermata dall’isolamento del virus nel sangue del paziente (possibile già nella prima settimana di malattia) o dalla ricerca degli anticorpi, che per altro diventa positiva solo in fase tardiva.

Come si cura l’encefalite da zecca

Trattandosi di una malattia virale, non esiste una terapia specifica efficace.

Come si previene l’encefalite da zecca

Si basa (oltre che sui provvedimenti preventivi per il morso di zecca) sul vaccino, disponibile anche in Italia, che viene effettuato mediante tre dosi iniziali (la seconda e la terza dose rispettivamente a 1-3 mesi e 9-12 mesi dalla prima) e successivi richiami triennali.

La vaccinazione è consigliata per chi vive o si reca frequentemente in zone a rischio, ad esempio zone montane o collinari del nordest dell’Italia.

Pediatra libero professionista a Bergamo. Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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