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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
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Come fare l’aerosol ai bambini

Immagine che mostra come fare l'aerosol

L’aerosol è un ottimo metodo per somministrare farmaci per il trattamento dell’asma e, in generale, delle patologie bronchiali.

L’aerosolterapia può effettuata con dispositivi portatili, che erogano una dose predeterminata e costante di farmaco a ogni “spruzzo”, o utilizzando un apparecchio detto nebulizzatore o, più genericamente, “apparecchio per l’aerosol”.

Nel linguaggio comune per “fare l’aerosol” si intende generalmente somministrare un farmaco nebulizzandolo (cioè trasformandolo in una “nebbiolina”, ovvero in una miscela di aria e particelle solide o liquide di farmaco) attraverso un apparecchio per aerosol.

Per eseguire correttamente l’aerosol con un nebulizzatore occorre seguire attentamente alcune indicazioni. Vediamo quali.

Scegliere correttamente l’apparecchio per aerosol

Ai fini terapeutici, è molto importante che le dimensioni delle particelle costituenti la “nebbia” dell’aerosol siano molto piccole (comprese tra 5 e 0,5 micron).

La maggior parte degli apparecchi di recente fabbricazione generano particelle delle dimensioni di pochi micron, sufficienti quindi a raggiungere le fini diramazioni bronchiali, mentre apparecchi vecchi, poco potenti e che impiegano molto tempo (più di 10 minuti) a nebulizzare 3 ml di liquido non consentono di ottenere questo risultato.

Il primo passo consiste quindi nell’utilizzare un apparecchio per aerosol efficace. Nel dubbio, verificate sul libretto di istruzioni o chiedete consiglio al vostro pediatra.

Tuttavia l’efficacia della terapia per aerosol dipende anche da altri fattori, come la combinazione tra il tipo di apparecchio e di farmaco da nebulizzare: ad esempio, gli apparecchi a ultrasuoni non riescono a nebulizzare correttamente i farmaci sotto forma di sospensione, e anzi possono surriscaldarli, provocando l’inattivazione del farmaco stesso.

Anche in questo caso, verificate con il vostro pediatra se il vostro apparecchio è adatto alla somministrazione del farmaco prescritto.

Attenzione al corretto impiego dei farmaci per aerosol!

Bisogna prestare attenzione al modo in cui si utilizzano i farmaci, seguendo sempre attentamente le indicazioni del pediatra e chiarendo con lui eventuali dubbi sulle modalità di somministrazione. Vediamo alcuni aspetti critici legati all’impiego dei farmaci per aerosol.

  • Non bisogna somministrare spontaneamente farmaci eventualmente già utilizzati in precedenza in altre situazioni. Sarà il pediatra a stabilire di volta in volta quale farmaco vada utilizzato, e/o a dare istruzioni sui casi in cui ciò può essere fatto anche senza consultarlo preventivamente.
  • Se si devono somministrare più farmaci per aerosol, occorre sempre verificarne con il pediatra la compatibilità, cioè la possibilità o meno di miscelarli nell’ampolla per somministrarli contemporaneamente.
  • L’aggiunta di un liquido di diluizione al farmaco (solitamente 2-3 ml di soluzione fisiologica sterile, ma in altri casi si può usare una soluzione ipertonica o talora anche acqua termale o altro) va fatta solo su indicazione del pediatra.
  • Occorre sempre verificare nel foglietto illustrativo del farmaco e/o nelle istruzioni dell’apparecchio la compatibilità tra tipo di apparecchio (ultrasuoni o pneumatico o a membrana perforata) e tipo di farmaco (sospensione o soluzione). Nel dubbio, chiedere indicazioni al proprio pediatra.
  • Nel caso il farmaco sia contenuto in fiale monodose, se ne viene utilizzata metà per volta, occorre verificare sul foglietto illustrativo la possibilità e la modalità di conservazione della metà rimanente (comunque non oltre le 12 ore) per un utilizzo successivo. Se invece il farmaco è contenuto in una boccetta da cui viene erogato in gocce di volta in volta, occorre verificarne la scadenza una volta aperto.

Come fare l’aerosol ai bambini

Boccaglio o mascherina?

La modalità più efficace di somministrazione è quella con boccaglio, che consente un afflusso maggiore di farmaco alle basse vie respiratorie ed evita che il farmaco si depositi sul viso e sulle gengive, a patto che le labbra siano ben serrate intorno al boccaglio e che la lingua non venga tenuta davanti all’apertura dello stesso. Si tratta di una modalità praticabile nell’adulto e nel bambino grandicello.

Nel bambino in età prescolare bisogna invece ricorrere alla mascherina. Ne esistono di diverse dimensioni a seconda dell’età del bambino, in modo da garantire una adeguata aderenza e copertura di naso e bocca contemporaneamente, senza vie di fuga da cui il farmaco possa fuoriuscire ed essere disperso.

Per lo stesso motivo la mascherina va tenuta ben aderente al viso per tutta la durata dell’aerosol e non staccata dal viso. I fori ai lati della mascherina non vanno “tappati” (come qualche volta si è portati a fare pensando così di favorire la somministrazione del farmaco).

Respirazione con la bocca o con il naso?

Il farmaco raggiunge più efficacemente le basse vie respiratorie quando si respira a bocca aperta. Il naso infatti funziona come “filtro” anche per il principio attivo veicolato con l’aerosol.

La bocca va tenuta aperta, altrimenti buona parte del farmaco si arresterà in bocca, tra denti e lingua. È preferibile che il bambino non pianga, in quanto il respiro singhiozzante e convulso non consente l’inalazione del farmaco in profondità. D’altra parte, la somministrazione mentre il bambino dorme va evitata, perché bocca chiusa e respiro superficiale (e a maggior ragione il ciuccio!) rendono l’aerosol praticamente inutile.

Per quanto tempo e come capire se il farmaco è stato interamente somministrato

La seduta di aerosolterapia va preferibilmente condotta in un’unica soluzione, senza interruzioni. La durata complessiva non deve superare i 10 minuti.

L’esaurimento del farmaco è segnalato dalla fine dell’emissione della “nebbiolina” dall’apparecchio e dal suo riscaldamento, mentre è del tutto normale che nell’ampolla rimanga un residuo di liquido.

Al termine, sciacquare la bocca e pulire il viso

Al termine dell’aerosol è bene sciacquare la bocca o, nel bambino piccolo, pulirla con una garzina imbevuta d’acqua e pulire allo stesso modo il viso, se si è utilizzata la mascherina. Residui di farmaco infatti (soprattutto se si tratta di cortisonici), oltre a lasciare talvolta un gusto sgradevole, possono causare infezioni fungine (micosi).

Se si accentua la tosse, chiamare il pediatra

Può succedere che durante o dopo l’areosol la tosse si accentui o addirittura si scateni. Meglio segnalare la cosa al pediatra, prima di proseguire con le sedute successive.

Pulizia e manutenzione dell’apparecchio per aerosol

Al termine della seduta l’apparecchio va smontato e pulito secondo le istruzioni del produttore.

In genere, ampolla e boccaglio o mascherina vanno lavati sotto l’acqua correntelasciati asciugare all’aria e riposti in luogo asciutto e al riparo dalla luce (con l’ampolla avvolta in un panno pulito).

In caso di apparecchio pneumatico, eventuali residui di acqua nell’ampolla possono essere eliminati, azionando per 2 minuti l’apparecchio “a secco”.

In caso di areosol con tecnologia mesh, solitamente è sufficiente aggiungere qualche goccia d’acqua nella camera mesh e attivare l’areosol fino al completamento della nebulizzazione.

Non è necessario pulire il tubicino che va dall’apparecchio all’ampolla, che contiene solo aria, mentre ogni 3-4 sedute è necessario pulire i filtri (nel caso degli apparecchi pneumatici, che spesso hanno anche in dotazione più filtri per consentirne l’alternanza quando uno di essi viene lavato e lasciato ad asciugare).

Importante verificare che il “forellino” da cui il farmaco viene emesso non sia ostruito, ma evitando di ricorrere a spilli o stuzzicadenti, che potrebbero modificarne le caratteristiche.

Cosa fare se il bambino non vuole fare l’aerosol

L’aerosol con nebulizzatore è un ottimo metodo per somministrare farmaci per il trattamento dell’asma e in generale delle patologie bronchiali, a patto però che la terapia sia correttamente eseguita.

D’altra parte, è esperienza comune dei genitori la difficoltà a eseguire correttamente la terapia, se non addirittura a portare semplicemente a termine la seduta di aerosolterapia per la scarsa disponibilità e collaborazione del bambino.

È bene quindi dare sfogo a tutta la nostra fantasia, per distrarre, convincere, coinvolgere il bambino nella terapia (coccole, giochini inventati per l’occasione, lettura di libri, ricorso a distrazioni come cartoni animati, canzoncine, giochini digitali: tutto può aiutare!).

Se non fosse possibile eseguire correttamente l’aerosol con nebulizzatore, una valida alternativa può essere il ricorso agli spray abbinati al distanziatore. Nel caso vi risulti particolarmente difficile utilizzare il nebulizzatore, valutate con il vostro pediatra eventuali alternative.

Pediatra libero professionista a Bergamo. Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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