Fino a che età si cresce e perché
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Fino a che età si cresce in altezza
Per lungo tempo si è affermato che la crescita in altezza si fermasse verso i 16-17 anni per le femmine e verso i 18-20 anni per i maschi. In realtà non esiste un’età ben definita in cui si smette di crescere. Molto dipende infatti dal momento in cui inizia lo sviluppo puberale.
I ragazzi d’oggi tendono a diventare grandi precocemente, quindi anche l’altezza definitiva tende ad essere raggiunta prima rispetto a quanto si verificava nelle generazioni passate.
Per quanto riguarda le ragazze, la crescita continua ancora per circa 2 anni dopo la prima mestruazione (menarca) e può variare dai 4 ai 10 centimetri circa. Si cresce di più nel primo anno che segue la comparsa del primo ciclo mestruale e meno nel secondo.
In ogni caso, è possibile che alcuni soggetti, sia di sesso maschile che femminile, continuino a crescere in altezza per diversi anni oltre quello che avviene per la maggior parte delle ragazze e dei ragazzi.
Come avviene l’accrescimento
Negli adulti le ossa lunghe sono costituite da una parte centrale chiamata diafisi e da due estremità dette epifisi.
Diversamente, nei bambini e negli adolescenti, fra diafisi ed epifisi è presente una piccola zona di natura cartilaginea (cartilagine di coniugazione) che prende il nome di metafisi e che svolge un ruolo fondamentale per la crescita in lunghezza delle ossa lunghe.
Nella metafisi sono infatti presenti delle cellule (i condroblasti) che producono cartilagine e che, una volta portata a termine questa funzione, si “disattivano” (diventando condrociti) e vanno incontro a una progressiva calcificazione, trasformandosi in tessuto osseo (dapprima di tipo fibroso e poi lamellare).
Tutto questo processo consente l‘accrescimento delle ossa lunghe ed è regolato geneticamente da alcuni ormoni, come l’ormone della crescita (GH – growth hormone) prodotto dal lobo anteriore dell’ipofisi e gli ormoni T3 e T4 prodotti dalla tiroide.
Perché l’arresto della crescita è influenzato dalla pubertà
Con la pubertà si ha una secrezione di estrogeni nelle femmine e di androgeni ed estrogeni nei maschi. Questi ormoni, dopo aver indotto una notevole accelerazione della crescita, provocano la chiusura delle cartilagini di coniugazione e determinano una saldatura delle diafisi con le epifisi delle ossa lunghe, ponendo così fine alla possibilità di accrescimento in statura.
Quali sono i fattori che influenzano la crescita in altezza
L’altezza definitiva di una persona è determinata da fattori genetici, ambientali e nutrizionali.
Fattori genetici
Recenti ricerche hanno dimostrato che all’incirca l’80% dell’altezza è determinata da 83 geni che influenzano il metabolismo delle ossa (soprattutto le ossa lunghe degli arti inferiori e le vertebre della colonna vertebrale) e delle cartilagini.
L’elevato condizionamento genetico della crescita staturale ha portato ad elaborare formule basate sull’altezza del padre e della madre per prevedere con una certa approssimazione l’altezza definitiva di un bambino o di una bambina.
Una delle più note è la formula di Tanner che partendo dalla statura del padre e della madre prevede l’altezza definitiva con un’approssimazione di 8,5 cm (in più o in meno).
- Calcolo per i maschi: [altezza padre + (altezza madre + 12)] : 2 + o – 8,5 cm
- Calcolo per le femmine: [altezza madre + (altezza padre – 12)] : 2 + o – 8,5 cm
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Fattori ambientali e nutrizionali
Alimentazione
Una nutrizione quantitativamente e qualitativamente adeguata, sia durante la gravidanza che dopo la nascita, è importante per garantire una crescita ottimale.
Le richieste nutritive per una crescita normale variano in rapporto all’età, al sesso e al tipo di attività svolte durante la giornata. Negli ultimi decenni nei paesi industrializzati si è assistito ad un grande cambiamento delle abitudini alimentari che ha portato ad un consumo di cibi più ricchi di calcio e proteine e ha di conseguenza favorito lo sviluppo delle ossa: questo ha determinato così l’aumento medio dell’altezza della popolazione.
Stato di salute
Un buono stato di salute generale influisce positivamente per una crescita in altezza ottimale. Al contrario malattie croniche o ricorrenti e gli effetti collaterali delle terapie richieste possono esercitare una influenza negativa.
Aspetti emotivi
Per una crescita ottimale è importante che i bambini non abbiano stress psicologici o emotivi prolungati: questa condizione, oltre che sulle condizioni psicologiche e sullo sviluppo mentale e intellettivo, può incidere anche sulla crescita staturale. È stato infatti provato che il disagio emotivo può portare ad una soppressione della produzione dell’ormone della crescita o a una riduzione della sua azione.
Attività fisica e sonno notturno
L’ormone della crescita viene prodotto in quantità maggiori durante il sonno notturno e durante l’esercizio fisico, con incrementi tanto più elevati quanto più intenso è l’esercizio stesso.
Per questi motivi è importante favorire un sonno tranquillo dei bambini e dei ragazzi, evitando l’uso di cellulari e play station fino a tarda ora, e stimolarli a svolgere giochi all’aperto e attività sportive con regolarità.
La mancanza di attività fisica regolare può essere può influire negativamente sulla crescita di ossa e muscoli, e di conseguenza sullo sviluppo staturale.