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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

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Nido, nonni o baby sitter? Come affrontare serenamente il rientro al lavoro

Lo hai sentito crescere dentro di te per 9 mesi, hai vissuto l’imparagonabile emozione del suo arrivo, il suo primo vagito, i tanti cambiamenti anche faticosi nella vita quotidiana, le notti insonni  (dimenticate immediatamente al suo primo sorriso), i primi versetti, le prime pappe sputacchiate in giro e ora…

Dopo tanti mesi in cui tu e il tuo bambino siete stati inseparabili, devi riprendere il lavoro e alla mente si affacciano molte domande e timori: Come farò a staccare il mio bambino da me? Come farò a stare tutte queste ore senza di lui? Posso fidarmi a lasciare mio figlio a un estraneo? Starà bene?

L’idea di dover “dividere” il bambino con qualcun altro può essere vissuta con senso di colpa, di impotenza e qualche volta perfino con rabbia (Perché devo  essere costretta a lasciarlo a qualcun altro?).

Si prospetta un periodo con giornate completamente diverse e con emozioni nuove: questi grandi cambiamenti comportano necessariamente una fase di disagio e di ansia. Da brava mamma, stai cercando di prepararti emotivamente e ti stai organizzando dal punto di vista pratico per gestire al meglio questo delicato momento.

E’ importante affrontare il più possibile con serenità questa tappa della crescita. Sulla base della nostra esperienza possiamo dare qualche suggerimento di carattere generale: ogni mamma (e ogni papà) saprà poi trovare la miglior soluzione per sè e il suo bambino.

Come prepararsi al distacco

Cerca di fare pensieri positivi

  • Evita i sensi di colpa: il lavoro fa parte della tua vita, realizza una parte importante delle tue aspettative e apporta importanti risorse economiche alla famiglia.  Inoltre,  come evidenziato da numerosi studi, le madri che, per motivi lavorativi, devono delegare parzialmente ad altri il compito di prendersi cura del figlio, generalmente compensano qualitativamente la diminuzione del tempo passato col bambino arricchendo la relazione nei momenti condivisi.
  • Sappi che il tuo bambino ha insospettabili capacità di adattamento che durante la sua crescita consentiranno di affrontare e superare prove ben più ardue di questa. Se il tuo atteggiamento sarà di fiducia verso di lui e verso le persone che se ne prenderanno cura, aiuterai il tuo bambino a crescere più sereno e sicuro di sé.
  • Accetta i cambiamenti nel comportamento del tuo bambino. Non stupirti se si sveglierà qualche volta di più. Cerca di non andare in crisi  se mostrerà “vigorosamente” il suo dispiacere al momento del distacco piangendo come un aquilotto. Non restarci troppo male se al momento del tuo ritorno non ti dovesse guardare affatto per un po’. Sono tutti comportamenti assolutamente normali che testimoniano che anche per il tuo bambino è difficile separarsi da te (almeno quanto per te lo è separarti da lui).

Prepara emotivamente il tuo bambino

  • Preparalo al distacco: abitualo qualche tempo prima a distacchi per periodi sempre più lunghi lasciandolo con le persone con cui starà quando avrai ripreso il lavoro (se ad occuparsene saranno i nonni o una baby sitter) o facendo un adeguato periodo di inserimento, se sceglierete un asilo nido.
  • Sii sincera: in generale è sempre bene avere un comportamento trasparente con i bambini in modo che possano sempre fidarsi dei propri genitori.  Evita di andartene alla chetichella senza che il bambino ti veda andar via per non affrontare a tua volta il faticoso distacco. Anzi comunica con delicatezza, coccolandolo, che andrai via per poco tempo ma che sarai presto di nuovo accanto a lui.

Chi scegliere per occuparsi del mio bambino quando sarò al lavoro: nido, nonni o baby sitter?

Nessuna soluzione è perfetta, e tutte vanno bene. La scelta tocca a te e al papà sulla base delle risorse umane ed economiche di cui potrete disporre e di tante altre considerazioni che solo voi siete in grado di fare. Il passaggio dall’accudimento esclusivamente materno ad uno condiviso è un momento importante e delicato: è bene valutare con attenzione e scegliere la soluzione che rende più sereni sia i genitori, sia il bambino.

In generaleè importante trasmettere positività al bambino, cercando di vivere bene in prima persona la nuova esperienza: siate convinti di fare il meglio possibile per il vostro bambino. E’ bene invece evitare le scelte di comodo che qualche volta portano ad avvalersi della collaborazione di persone che non riscuotono la piena fiducia di entrambi i genitori o che possono essere troppo invadenti ed intrusive, destabilizzando con il loro atteggiamento l’equilibrio del nucleo familiare.

Nonni e baby sitter

Nel caso di nonni e baby sitter, conta soprattutto l’atteggiamento calmo e accogliente con cui essi si porranno nei confronti del bambino. Anche loro (e non solo i genitori) devono quindi essere in grado di comprendere l’iniziale disorientamento del bambino e devono saperlo rassicurare facendogli sentire che si trova comunque in un ambiente accogliente e amico.
E’ importante inoltre che queste figure non propongano modalità relazionali e principi educativi troppo distanti da quelli adottati da mamma e papà.

L’affidamento ai nonni o alla baby sitter consentirà al tuo bambino di affrontare il distacco in un ambiente famigliare e conosciuto, senza dover cambiare di molto la sua routine quotidiana.

Nido

Il nido richiede una preparazione specifica, perché al distacco dalla mamma si aggiunge la socializzazione (sia pur relativa a questa età) con altri bambini e il confronto con le educatrici: è quindi necessario un periodo di inserimento in compagnia della mamma (ma anche a volte del papà o di un nonno).
A complicare le cose ci sono poi immediatamente le infezioni, per lo più leggere e non pericolose (ma frequenti!). Bisogna quindi mettere in conto che il bambino non riuscirà a frequentare con regolarità il nido e che sarà spesso malato.
Bisogna perciò prevedere che nei primi tempi ci si dovrà assentare dal lavoro frequentemente e organizzarsi per avere soluzioni temporanee di riserva (ancora nonni o baby sitter…) a cui ricorrere quando il bambino si ammalerà.

Soluzioni intermedie (mediamente più costose) sono i micronidi, in cui il bambino incontrerà pochi coetanei venendo esposto a un ridotto contatto con i virus senza per questo rinunciare agli aspetti positivi della socializzazione.

Il nido e il micronido richiedono  certamente al tuo bambino l’impegno di affrontare la prima esperienza di vita fuori casa ma gli offrono un ambiente stimolante e costruito a sua misura, dove sarà accudito da persone con una formazione specifica.

Per concludere

Ricorda  che:

  • avrete sempre la possibilità di verificare nel tempo se avete fatto la scelta giusta e nel caso di  correggerla se le cose non dovessero andare come avevate immaginato.
  • E’ importante scegliere con attenzione le figure o le strutture di supporto ma…
  • Sarete sempre voi genitori le persone che contano di più per il vostro bambino, il modello più importante: fate del vostro meglio per mostrargli un modello completo di vita in cui non vi annullate nell’essere solo genitori, ma continuate ad essere coniugi o compagni solidali, amorevoli e tolleranti, amici leali e accoglienti, figli rispettosi, premurosi e riconoscenti, lavoratori preparati, seri ed impegnati.
  • Un modello genitoriale completo favorirà la crescita di un bambino sicuro, affettuoso  e positivo.

Se questo momento di distacco ti genera particolare disagio o ansia, rivolgiti al tuo Pediatra o a una figura di supporto, in modo da essere aiutata a ritrovare la serenità che questa importante fase della crescita richiede.

Pediatra Libero Professionista a Cantù (CO). Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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