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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

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Quando iniziano a gattonare i bambini?

Quando i bambini iniziano a gattonare

Nella vita di un bambino (e dei suoi genitori) esistono tante prime volte: il primo sorriso, la prima pappa, la prima parola… Ognuna di queste piccole grandi conquiste apre al bambino delle nuove possibilità, che lo aiuteranno ad apprendere e sviluppare nuove competenze.

Il gattonamento, cioè il “classico” spostamento del bambino pancia in giù con il movimento coordinato di braccia e ginocchia, è sicuramente una delle tappe più emozionanti della crescita: si tratta infatti della prima vera forma di spostamento del bambino.

Questa abilità si accompagna di solito, ma non necessariamente, all’acquisizione della posizione seduta, e consente finalmente al bambino di esplorare in autonomia il mondo circostante, di raggiungere oggetti che fino a quel momento erano fuori dalla sua portata e di porre le basi per poi tirarsi in piedi e fare i primi passi.

Spesso, tuttavia, per qualche tempo il gattonamento rimane la modalità preferita di spostamento del bambino, anche quando ha imparato a camminare.

Quando il bambino inizia a gattonare?

L’età in cui un bambino impara a gattonare varia molto, dai 6-7 mesi ai 10 mesi e anche oltre.

Le condizioni per l’inizio del gattonamento si creano intorno ai 6 mesi, grazie al rafforzamento dei muscoli determinato dal tempo trascorso in posizione prona (a pancia in giù). A questa età, infatti, solitamente il bambino riesce a sollevare a tratti il capo, le spalle e il torace puntandosi sulle braccia.

Nel corso del settimo mese può cominciare a strisciare facendo perno sull’addome e spingendosi con gli avambracci (come un piccolo “marine”), e ben presto riesce a puntarsi anche sulle ginocchia e i piedini, stando a 4 zampe con la pancia parallela al terreno ma staccata da terra. Contemporaneamente il bambino solitamente riesce a raggiungere la posizione seduta e a mantenerla con sicurezza, e di qui rapidamente a passare alla posizione a 4 zampe. 

Verso gli 8-9 mesi, insomma, ci sono le condizioni per partire. Il bambino capisce che le ginocchia possono dargli la spinta per muoversi, anche se non sempre coi risultati sperati: all’inizio, infatti, il bambino si sposta all’indietro, ma ben presto riesce finalmente a muoversi in avanti e a raggiungere il giocattolo che gli interessava!

In poco tempo impara anche a coordinare i movimenti di braccia e ginocchia, e verso i 9-10 mesi arriva spesso al “gattonamento incrociato”, in cui il bambino sposta in avanti contemporaneamente il braccio di un lato e il ginocchio del lato opposto.

Nello stesso periodo, sempre dalla posizione a quattro zampe, il bambino di solito impara a rizzarsi in piedi, ma verso l’anno gattona con tale sicurezza da preferire spesso per un po’ questa modalità di spostamento anche quando è in grado di camminare.

Il bambino non gattona: devo preoccuparmi?

Esistono bambini che non gattonano affatto e passano direttamente a rizzarsi in piedi e a camminare, oppure che adottano modalità alternative al gattonamento classico, come spostarsi sul sedere puntandosi su ambedue le gambe flesse “a rana” oppure puntandosi sulle braccia mentre una gamba estesa spinge e l’altra sta sotto il sedere, e così via.

Ciò che conta non è tanto “come” il bambino si sposta, ma il fatto che si sposti, a quattro zampe, strisciando, saltellando sul sedere, o direttamente rizzandosi in piedi e imparando direttamente a camminare.

Tuttavia, se nutrite dei dubbi o vedete che entro l’anno il bambino non riesce a spostarsi dalla posizione seduta o a pancia in giù, parlatene col vostro pediatra.

Come stimolare il bambino a gattonare (in sicurezza!)

Ecco qualche consiglio su come aiutare il bambino a gattonare e a farlo in sicurezza.

  • Come per altre importanti tappe dello sviluppo motorio, anche per il gattonamento è importante, sin dai primi mesi di vita del bambino, abituare il bambino a stare a pancia in giù, in posizione prona, stimolandolo già verso i 3-4 mesi a sollevarsi sulle braccia facendogli vedere un giocattolo davanti a lui.
  • Una volta che il bambino riesce a strisciare e poi a gattonare, lasciateglielo fare quanto vuole e mettetegli dei giocattoli un po’ distanti da lui, in modo che sia invogliato a raggiungerli.
  • Quando il bambino è abbastanza sicuro, potete anche … complicargli la vita! Provate ad esempio a disporre degli ostacoli morbidi come cuscini lungo il suo percorso, in modo che sia portato a sviluppare sempre più confidenza e sicurezza nei movimenti anche in caso di imprevisti.
  • Di certo, il bambino che gattona non va mai perso d’occhio un secondo, perché in poco tempo può mettersi nei guai raggiungendo una scala (per giunta adattando la sua tecnica di spostamento per salirla) oppure qualche oggetto per lui pericoloso che fino a poco tempo fa era fuori della sua portata! 
  • Per questo motivo, la casa va ora osservata con occhio completamente nuovo. Vanno messi dei cancelletti all’inizio delle scale, tolti eventuali mobili bassi che consentano al bambino di salirvi e di qui cadere o, peggio accedere alle finestre, che debbono comunque essere tenute chiuse con sistemi di sicurezza. Fate attenzione anche a oggetti pesanti, come televisori, cui il bambino possa appoggiarsi tirandoseli addosso.
  • Non sono necessarie scarpe: meglio lasciare il bambino a piedi nudi oppure fategli indossare delle calze antiscivolo.

Pediatra libero professionista a Bergamo. Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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