Bambini e animali domestici: consigli per una convivenza igienicamente sicura
Negli ultimi decenni la presenza degli animali fra le mura domestiche è molto aumentata e attualmente circa il 50% delle famiglie italiane ospita un amico a 4 zampe, in prevalenza cani e gatti. Gli animali diventano spesso veri e propri componenti del nucleo familiare e la loro presenza ha effetti positivi sullo sviluppo dei bambini: gli animali diventano compagni di gioco, aiutano a sviluppare affettività, abilità motorie, senso di accudimento e rispetto delle regole. Anche l’empatia, ossia la capacità di cogliere i bisogni e gli stati d’animo degli altri, si sviluppa in modo più armonico attraverso l’interazione con un essere vivente che ha esigenze diverse da quelle della specie umana.
Insieme a questi aspetti positivi non bisogna però dimenticare che la promiscuità con animali domestici comporta anche dei rischi: non solo di lesioni provocate dagli animali stessi (morsi e graffi) ma anche di allergie o asma (causate da forfora, saliva, peli) e di malattie chiamate zoonosi (trasmesse dagli animali agli esseri umani). Queste infezioni possono essere contratte in maniera diretta (contatto con l’animale) o indiretta (per contatto delle mani con feci, urina, saliva o peli e successivo contagio da parte di germi, parassiti o funghi quando il bambino tocca la propria pelle o mette le mani in bocca, nel naso o si stropiccia gli occhi).
Vediamo quali sono i rischi per la salute, in particolare dei bambini, quando in casa ci sono cani e gatti e cosa possiamo fare per ridurli.
Rischi per la salute in presenza di un cane
Allergia
E’ la seconda come frequenza tra le allergie ad animali dopo quella al gatto. Può essere responsabile di reazioni allergiche importanti e anche di asma. Gli allergeni responsabili sono contenuti nella saliva, nella forfora (piccoli frammenti di pelle morta) e nelle urine dell’animale. Il pelo, di per sé, non è allergizzante, ma è un veicolo attraverso cui la forfora viene diffusa nell’ambiente e di qui ai vestiti e alle persone.
Infezioni
Al giorno d’oggi i cani vivono prevalentemente in casa e sono di regola ben curati, per cui raramente trasmettono malattie agli esseri umani. Esiste comunque la possibilità che alcuni di loro possano trasmettere patologie che hanno come agenti infettivi parassiti intestinali, pulci, zecche, virus, batteri, acari e funghi.
E’ buona norma fare presente al vostro pediatra la presenza di un cane se i bambini presentano sintomi gastrointestinali come vomito o diarrea o manifestazioni cutanee o dermatiti che vi sembrano strane o non usuali.
Vediamo quali sono le più comuni malattie che i cani possono trasmettere.
- Giardiasi: è un’infezione intestinale causata dal parassita Giardia lamblia, che può colpire cani, gatti ed esseri umani. Il contagio da animale a uomo avviene generalmente tramite il contatto con la saliva infetta. Può essere responsabile di diarrea protratta nei bambini.
- Echinococcosi: le pulci possono trasmettere ai cani il verme responsabile di questa malattia, appartenente al genere Echinococcus, e i cani alle persone. La echinococcosi negli umani può causare la formazione di cisti nel fegato, nei polmoni e nel cervello.
- Filariosi: è un’insidiosa malattia parassitaria che colpisce cani e gatti. Questi parassiti sono piccoli vermi che vengono trasmessi agli animali dalle zanzare. La filariosi sottocutanea, dovuta a Dirofilaria repens, può essere trasmessa dagli animali infetti agli esseri umani, in cui provoca lesioni nodulari di 1-2 centimetri di diametro nel punto di inoculazione.
- Leishmaniosi: è una grave malattia infettiva, contagiosa e potenzialmente trasmissibile all’uomo, causata dal protozoo Leishmania infantum. La trasmissione della malattia avviene attraverso la puntura dei flebotomi (o pappataci), piccoli insetti che si nutrono di sangue particolarmente attivi nelle ore serali dopo il tramonto. Le leishmaniosi cutanee (che provocano ulcere sulle parti del corpo esposte) colpiscono a tutte le età, soprattutto maschi adolescenti e giovani adulti. La leishmaniosi viscerale (che aggredisce gli organi vitali interni) colpisce più spesso i bambini che sono a contatto con i cani.
- Leptospirosi: è una malattia infettiva causata da un batterio del genere Leptospira. Si può essere contagiati dal cane attraverso l’urina infetta. I sintomi sono febbre alta, tremori, mal di testa, dolori addominali.
- Toxocariasi: è una rara malattia da parassiti del genere Toxocara, che vivono nell’intestino di gatti e cani. Le uova prodotte dal parassita vengono emesse all’esterno con le feci dell’animale, contaminando spesso il terreno su cui gioca il bambino. Può provocare una malattia che si manifesta con febbre, tosse e asma, aumento di volume del fegato, eruzione cutanea, ingrossamento dei linfonodi, talora interessamento oculare anche grave.
- Rogna: detta anche “scabbia canina”, è una malattia contagiosa della pelle causata dall’acaro Sarcoptes canis che penetra sotto la pelle irritandola e infettandola. Il contagio per l’uomo avviene tramite il contatto diretto col cane. Per fortuna la malattia è transitoria poiché questi acari non sopravvivono per più di due settimane sulla pelle degli esseri umani.
- Borreliosi (detta anche Malattia di Lyme): è di origine batterica e viene trasmessa attraverso la zecca del genere Ixodes. Il primo sintomo di questa malattia è un arrossamento che parte dal luogo della puntura e si estende gradualmente al resto del corpo. Altri sintomi possono essere: febbre alta, mal di testa e stanchezza fisica.
- Tigna: è un’infezione della pelle causa dal fungo Microsporum che dà luogo alla formazione di chiazze glabre e rotonde sul pelo dei cani e dei gatti e a lesioni circolari con bordo rilevato negli esseri umani. Può essere facilmente trasmessa ai bambini per contatto diretto.
- Rabbia: è provocata da un virus, il Lyssavirus, che viene trasmesso attraverso il graffio o il morso del cane o del gatto. E’ una malattia che causa l’infiammazione acuta del cervello negli animali e negli esseri umani. La sintomatologia inizia con forti pruriti e febbre alta e può proseguire con movimenti violenti, emozioni incontrollate e incapacità di muovere alcune parti del corpo.
- Salmonellosi: è un’infezione batterica dell’apparato gastrointestinale provocata da Enterobacteriaceae del genere Salmonella. Le persone con salmonellosi possono presentare diarrea, febbre, vomito e crampi addominali.
Rischi per la salute in presenza di un gatto
Allergie
Il gatto è l’animale domestico che più frequentemente induce allergie.
La molecola che evoca la reazione allergica (allergene) non è né il pelo né la forfora del gatto, ma una particella (identificata come Fel d1) presente nella saliva del gatto, da cui può essere diffusa sul pelo e nell’ambiente.
Infezioni
Oltre a giardiasi. filariosi, toxocardiasi, tigna e rogna, i gatti possono trasmettere altre malattie.
- Toxoplasmosi: è una malattia provocata dall’infezione di un parassita, il Toxoplasma Gondii. Il contagio avviene di solito per ingestione di oocisti (uno degli stadi di sviluppo del parassita) che si formano nell’intestino dei gatti e vengono diffuse nell’ambiente con le feci. Molto spesso è asintomatica; qualche volta si manifesta con ingrossamento delle ghiandole linfatiche, stanchezza, mal di testa, mal di gola e a volte febbre. La toxoplasmosi è pericolosa in gravidanza: l’infezione può passare al feto attraverso la placenta, provocando in determinate circostanze malformazioni o l’aborto.
- Gastroenterite da Campylobacter, un batterio che il gatto può trasmettere attraverso le sue feci. E’ una delle principali cause di gastroenterite nel mondo occidentale che si manifesta con febbre, diarrea, talora con sangue, mal di pancia.
- Malattia da graffio di gatto: è una patologia causata da un batterio, la Bartonella henselae, ospite frequente in gatti per lo più senza sintomi di malattia. A distanza di 3-10 giorni dal graffio o dal morso di un gatto (più spesso cucciolo), un bambino può presentare un piccolo rilievo della pelle (papula) arrossato e/o una crosta nel punto del graffio e nelle due settimane successive un ingrossamento di un linfonodo cui fa riferimento la zona del corpo interessata (ascellare se il graffio ha interessato l’arto superiore, l’inguine se l’arto inferiore, il collo se è stato graffiato il viso). Il linfonodo frequentemente evolve formando una raccolta liquida al suo interno che può aprirsi all’esterno (fistola). La malattia solitamente si risolve spontaneamente.
Prevenzione e igiene per salvaguardare la salute dei bambini
Ricordate che la priorità è sempre la salute dei vostri bambini!
I rischi per la sicurezza e la salute che possono derivare dalla presenza di un animale possono essere drasticamente ridotti da una scelta consapevole dell’animale più adatto alla propria famiglia, dal mantenere l’animale in buona salute e da adeguate norme igieniche personali e ambientali.
Ecco alcuni consigli.
- Introducete un animale nella vostra casa solo se avete spazi, tempo e risorse per potervene occupare adeguatamente.
- Scegliete l’animale e la razza più adatta alla famiglia.
- Assicuratevi che l’animale scelto sia in buona salute e che abbia effettuato il trattamento per i parassiti intestinali e le vaccinazioni consigliate.
- Effettuate una regolare profilassi preventiva per pulci e zecche (e ricordate che i prodotti impiegati per cani e gatti sono diversi).
- Educate fin da subito i bambini a rispettare alcune regolare nel rapporto con i loro amici a quattro zampe: non molestarli, non dare cibo, non baciarli, non mettere le mani in bocca mentre si gioca con loro.
- Se un animale si ammala, contattate immediatamente il veterinario e tenetelo lontano dai bambini per ridurre le possibilità di contagio.
- Le ciotole del cibo e dell’acqua, la lettiera e i giocattoli degli animali non devono essere accessibili ai bambini piccoli; se questo non è possibile è necessario recintare una zona in cui far giocare i bimbi, in modo che sia igienicamente sicura.
- Lavate frequentemente e igienizzate le superfici di casa e i giocattoli dei bambini.
- Se possibile, lavate gli oggetti e gli accessori dell’animale all’esterno dell’abitazione (in giardino sul terrazzo, in garage). Quando invece si lavano in casa, fatelo in una vasca da bagno, e subito dopo igienizzate la vasca e gli oggetti intorno ad essa.
- Dopo ogni contatto con gli animali, effettuate sempre una accurata pulizia delle mani vostre e dei bambini lavandole per almeno un minuto o, in mancanza d’acqua, utilizzate i disinfettanti in gel a base di alcool al 60%.
- Utilizzate guanti monouso per pulire l’habitat degli animali e comunque lavate le mani in modo corretto subito dopo.
- Se i bambini hanno giocato con gli animali e si sono sporcati molto, lavate gli indumenti in lavatrice ad alta temperatura (almeno 60°C) con un additivo igienizzante.
- Tenete gli animali fuori dalla cucina o da altre zone in cui si conservi, si maneggi o si consumi cibo.
- Tenete gli animali fuori dalla camera da letto (anche se questo dispiace molto ai bambini!).
- La cuccia dev’essere sempre ben curata. Non lasciate che si accumuli sporcizia: eviterete che si sviluppino infezioni e l’ambiente domestico stesso sarà più pulito.
- Scegliete per i gatti una lettiera di cristalli di silicio (al posto della classica con sabbietta), che trattiene meglio gli odori e assorbe i liquidi. Rimuovete comunque i bisogni 2 volte al giorno. La sabbia o i cristalli di silicio andranno cambiati almeno una volta a settimana e la cassettina detersa e disinfettata; dopo aver asciugato bene, prima di rimettere la sabbia pulita, versate sul fondo un cucchiaino di bicarbonato per un migliore controllo degli odori.
- Se ci sono soggetti allergici in casa, possono essere utili i sistemi di purificazione dell’aria mediante filtri ad alta efficienza (Filtri HEPA).
- Tappeti, tendaggi e tutto ciò che possa intrappolare pelo e forfora degli animali va eliminato.
- Le superfici di casa vanno frequentemente pulite e lavate con un detergente igienizzante per rimuovere sporco, virus, batteri e altri microrganismi.
- Gli animali vanno spazzolati quotidianamente e se possibile lavati spesso (ma lontano dal soggetto allergico).
- Lavate in lavatrice i tessuti che entrano in contatto con gli animali, aggiungendo al normale detersivo un additivo igienizzante.