Dolore agli arti
Di cosa si tratta
E’ il dolore accusato dal bambino agli arti superiori o inferiori.
Cause
Il dolore può avere origine a livello delle articolazioni, dei muscoli, o delle ossa.
Le cause più frequenti e solitamente meno gravi sono di origine muscolare:
- Dolori di crescita: I “dolori di crescita” affliggono secondo alcuni studi anche il 30% dei bambini, soprattutto in età prescolare e scolare. Sono detti “di crescita” in quanto tradizionalmente attribuiti all’allungamento delle strutture dell’arto durante la crescita, Oggi si sa che invece sono l’effetto dell’intensa attività motoria quotidiana del bambino e del conseguente stress cui le strutture muscolari, articolari e legamento dell’arto sono sottoposte;
- dolori muscolari in corso di malattie virali/febbrili;
- crampi muscolari, con dolore di breve durata (pochi minuti) prevalentemente notturno (si verificano in 1/3 dei casi al piede e al polpaccio;
- contrattura muscolare da sforzo (il dolore in tal caso è continuo e può durare anche qualche giorno)
- traumi muscolari (talvolta passati inosservati).
- raramente tumori muscolari
Meno frequenti, ma potenzialmente più serie le cause articolari e ossee:
- Traumi
- Patologie degenerative come la malattia di Perthes all’anca o le meno severe apofisiti pretibiale o calcaneale
- Patologie infiammatorie, come la relativamente frequente Malattia di Schonlein Henoch , o la più temibile ma rara Artrite reumatoide giovanile
- Patologie infettive (Artrite o Osteomielite conseguenti alla localizzazione all’articolazione di batteri provenienti dal sangue o a seguito di traumi e fratture)
- Patologie parainfettive, come la Malattia Reumatica, causata dallo Streptococco Beta emolitico di Gruppo A
- Leucemia e tumori ossei, fortunatamente molto rari
Diagnosi
Ha davvero dolore?
Capita spesso di non essere sicuri che un bambinetto che si lamenta di mal di testa ce l’abbia veramente; in sostanza, esiste il dubbio della “simulazione”: i bambini, soprattutto se in casa qualcuno soffre di cefalea, sono molto lesti ad “usare” il sintomo per attirare l’attenzione! Premesso che è sempre meglio eccedere in prudenza, possiamo ragionevolmente sospettare, almeno in una prima fase, che “non si tratta di un gran dolore” se:
- il bambino non piange per il dolore, ma semplicemente “dice” di avere dolore all’arto;
- il bambino non interrompe il gioco per il dolore;
- il bambino non indica con precisione la sede del dolore o dà indicazioni vaghe e mutevoli;
- il dolore dura poco o scompare rapidamente con qualche coccola o distraendo il bambino;
- il bambino non si sveglia di notte per il dolore;
- il bambino non accusa limitazioni ai movimenti (non zoppica, usa normalmente l’arto interessato);
- non si notano rigonfiamenti o arrossamenti nella sede indicata dal bambino;
- il bambino per il resto sta bene e si comporta normalmente.
E’ comunque importante, durante la fase di osservazione, evitare di commentare il problema in presenza del bambino e tanto meno continuare a chiedere al bambino come va il dolore: un bambino, soprattutto se piccolo, non è capace di nascondere un dolore importante, neanche… per evitare di andare dal pediatra!
Quanto detto vale per il bambino piccolo, sotto i 6 anni, e potrebbe essere ripetuto per molte altre situazioni associate a dolore (dolore alla pancia, alla testa, e così via). Nel bambino più grandicello, e soprattutto nell’adolescenza, il problema non è escludere la simulazione, ma capire se il dolore dipende da una causa banale o è la spia di una patologia importante.
Il prototipo di una causa banale sono i dolori di crescita: essi sono quasi sempre di lieve intensità e non si associano a gonfiore, arrossamento, zoppia, febbre, limitazione dei movimenti. Sono in genere localizzati ai polpacci, dietro le ginocchia e ai piedi, talora anche alle braccia sono in genere bilaterali o comunque interessano ora un arto ora l’altro, e si verificano più spesso la sera o la notte.
In ogni caso è molto importante valutare intensità e caratteristiche del dolore.
Intensità del dolore
- dolore lieve: il bambino sente il dolore , lo riferisce ma svolge normalmente le attività quotidiane, gioca e dorme normalmente;
- dolore moderato: impedisce di svolgere alcune attività, può provocare risvegli durante il sonno;
- dolore intenso: impedisce lo svolgimento di tutte le attività quotidiane, il bambino appare molto sofferente
Caratteristiche del dolore
Nella valutazione di un dolore ad un arto, bisogna tener conto di:
- epoca di comparsa ed andamento nel tempo (peggiorato, migliorato)
- eventuali fattori o episodi che ne hanno determinato la comparsa (traumi, attività fisiche, ecc.)
- localizzazione (ad un solo arto, a più arti; da un lato solo o ambedue i lati; quale parte dell’arto; sempre la stessa sede o in sedi diverse nel corso del tempo);
- momento della giornata in cui compare (diurno, notturno);
- presenza o meno di gonfiore, arrossamento, aumento della temperatura della parte interessata dal dolore;
- miglioramento o peggioramento con il riposo o l’attività fisica;
- presenza o assenza di altri sintomi (febbre, ematomi, petecchie, ingrossamento di linfonodi, pallore, dimagrimento, etc..)
In generale, poi:
- il dolore articolare viene riferito in modo preciso all’articolazione interessata, si accentua se si esercita una pressione sulla rima articolare e quando si mobilizza passivamente la parte interessata, migliora in fase di scarico, non migliora con il massaggio.
- il dolore muscolare viene localizzato in modo meno preciso dai bambini, si accentua esercitando una pressione in punti particolari definiti tender points, migliora con il massaggio.
- il dolore osseo è continuo, non trae beneficio dal massaggio o da particolari posture.
Terapia
In generale i dolori lievi tendono a passare da soli o con l’aiuto di un massaggio, una coccola, o talora la somministrazione di un antidolorifico come il paracetamolo.
Nel caso di dolori importanti, ricorrenti, invalidanti, sarà importante ovviamente stabilirne la causa e possibilmente rimuoverla.
Cosa fare
In presenza di un crampo muscolare:
- stirate il piede e le dita verso l’alto finchè lo spasmo non si risolve;
- massaggiate il muscolo dolente;
- applicate una borsa dell’acqua calda;
- fate eseguire al bambino giornalmente degli esercizi di stretching.
Quando consultare il medico
Consultate il medico immediatamente se:
- il dolore è molto forte;
- vi è gonfiore ad una articolazione;
- vi è zoppia o comunque limitazione al movimento di un’articolazione;
- il bambino sembra stare male.
Consultate il medico senza urgenza se:
- c’è febbre;
- il dolore disturba molto il sonno;
- il dolore dura più di 3 giorni;
- il problema si ripresenta spesso;
- avete qualsiasi dubbio da chiarire.