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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

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Le infezioni delle vie urinarie nei bambini

Per infezione delle vie urinarie (IVU) si intende un’infezione, solitamente da batteri, che interessa una qualsiasi parte dell’apparato urinario, dai reni fino allo sbocco dell’uretra (il condotto che porta le urine all’esterno, sboccando alla punta del pene nel maschio o nel vestibolo vaginale, appena internamente alla vulva, nella femmina).

A seconda della localizzazione dell’infezione, si distinguono:

  • IVU alte: interessano i reni e gli ureteri (Pielonefrite), cioè i condotti che dai reni fanno confluire le urine in vescica. Sono le più importanti e serie;
  • IVU basse: riguardano invece la vescica (Cistite) e l’uretra (Uretrite). Si tratta di infezioni meno severe, che però talora possono poi estendersi verso la parte alta dell’apparato urinario.

Come si manifestano

I sintomi variano a seconda dell’età del bambino e della localizzazione dell’infezione.

Bambino da 0 a 2 anni

I sintomi sono più difficili da identificare perché:

  • nel bambino piccolo (tanto più quanto più in tenera età) qualsiasi infezione, ovunque sia localizzata, tende a manifestarsi con sintomi generici (ad esempio il vomito, anche se l’infezione è alla gola o alle vie urinarie…);
  • la febbre, soprattutto nel bambino di pochi mesi, può anche mancare anche in presenza di un’infezione importante; più attendibili altri indicatori generici, come l’appetito, l’umore, le condizioni generali;
  • il piccolino non è in grado di manifestare con precisione ciò che prova e lo disturba;
  • alcuni sintomi, come fare pipì spesso, il dolore mentre urina, il trattenere le urine, sono scarsamente identificabili nel bambino che porta il pannolino.

Inoltre nel bambino di questa età, anche per la difficoltà ad essere riconosciute, le infezioni basse facilmente si complicano con l’interessamento renale (infezioni alte).

Sintomi infezione delle basse vie urinarie

  • Febbre assente o bassa.
  • Appetito e condizioni generali discrete.
  • Irritabilità e pianti improvvisi e inconsolabili (manifestazione del bruciore ad urinare).
  • Urine maleodoranti, dall’aspetto opaco, può esserci sangue.

Sintomi infezione delle alte vie urinarie

  • Febbre elevata, sopra i 38° o anche oltre. Talora però, soprattutto nel bambino molto piccolo, può almeno all’inizio mancare la febbre o essere bassa.
  • Condizioni generali compromesse: il bambino non mangia, è molto abbattuto e sonnolento o viceversa molto irritabile e piange ininterrottamente, talora non reagisce agli stimoli.
  • C’è spesso vomito.
  • La crescita in peso si arresta o addirittura il bambino perde peso.
  • Nel bambino di pochi mesi può ricomparire o riaccentuarsi l’ittero.
  • Le urine possono essere maleodoranti, opache, talora con sangue.

Bambino sopra i 2 anni

Sintomi infezione delle basse vie urinarie

  • Manca solitamente la febbre, o questa è bassa, sotto i 38°C.
  • Le condizione generali (appetito, umore, vivacità) non sono compromesse.
  • Il bambino presenta dolore o bruciore quando fa pipì.
  • Fa pipì spesso o, al contrario, può tendere a trattenere la pipì per non provare dolore con la minzione.
  • Se ha già acquisito il controllo sfinterico, può temporaneamente perderlo e tornare ad esempio a bagnare il letto o a perdere involontariamente le urine durante il giorno.
  • Le urine assumono un aspetto torbido, sono maleodoranti, può essere presente sangue.
  • Il bambino ha dolore al basso ventre, sopra il pube.

Sintomi infezione delle alte vie urinarie

  • La febbre è elevata (sopra i 38° C o anche di più).
  • Il bambino è sofferente, non mangia, è stanco,  molto abbattuto e sonnolento.
  • Ha dolore al fianco e/o alla schiena.
  • Può esserci vomito.
  • Possono essere presenti insieme anche i sintomi di infezione alle basse vie urinarie.

Perché si verifica un’infezione delle vie urinarie?

Nella gran parte dei casi, l’infezione delle vie urinarie è causata dalla risalita di batteri provenienti dall’intestino nelle vie urinarie attraverso l’uretra (l’ultima parte delle vie urinarie, che conduce le urine all’esterno quando il bambino fa pipi).

Ciò si verifica più facilmente:

  • nelle femmine, in quanto nel maschio l’uretra è più lunga e sbocca alla punta del pene, ed è quindi di più difficile accesso ai batteri di provenienza intestinale rispetto alla bambina, in cui l’uretra sbocca molto più vicino all’ano;
  • nei piccolini che portano ancora il pannolino, in quanto ciò favorisce il passaggio alle vie urinarie di batteri naturalmente presenti nelle feci.

Può facilitare l’infezione urinaria anche il fatto che il bambino, quando fa pipì, non svuoti completamente la vescica: ciò può favorire la proliferazione di batteri eventualmente risaliti in essa. Questo meccanismo può dipendere:

  • dalla stitichezza, perché la dilatazione intestinale che ne deriva comprime la vescica, impedendone il corretto svuotamento;
  • da un anomalia nel meccanismo della minzione (l’atto con cui le urine vengono emesse all’esterno), relativamente comune nel bambino, che provoca appunto la tendenza a trattenere le urine e quindi a non svuotare completamente la vescica.

Meno comune la presenza di un reflusso vescicoureterale: le urine, durante la minzione, risalgono  negli ureteri ed eventualmente fino ai reni. La causa è la scarsa tenuta delle valvole vescicoureterali, poste allo sbocco in vescica degli ureteri appunto con la funzione di impedire tale possibilità, per una anomalia congenita delle stesse o come conseguenza di altre alterazioni delle vie urinarie.

Cause ancora meno frequenti sono malformazioni congenite delle vie urinarie, in alcuni casi anche ereditarie, o patologie dell’innervazione della vescica (vescica neurologica, spina bifida) che ne inficiano la normale funzione di raccolta, ritenzione e emissione delle urine.

Come si diagnostica una infezione delle vie urinarie

E’ molto importante correttamente diagnosticare e trattare un’infezione urinaria nel bambino, soprattutto se delle alte vie urinarie. Una diagnosi e una terapia tempestiva infatti consentono di evitare che l’infezione  provochi un danno renale, lasciando come esito una “cicatrice” (in inglese “scar”): la parte (più o meno estesa) del rene colpita da infezione viene “riparata” dall’organismo con tessuto connettivo privo però della funzione depuratrice caratteristica del tessuto “nobile” originario.

Diagnosi nei bambini da 0 a 2 anni

Più difficile, come già detto, sospettare un’infezione urinaria nel bambino piccolo. In questi casi solitamente il pediatra agisce prudentemente, tenendo sempre presente, anche in caso di sintomatologia dubbia, l’ipotesi (meno probabile ma potenzialmente seria)  che il bambino possa avere un’infezione urinaria. Così in caso di febbre, oppure di vomito o scarsa crescita in un bambino di pochi mesi senza sintomi che indirizzino verso diagnosi alternative (ad esempio un’infezione delle vie respiratorie in caso di tosse e raffreddore), il pediatra farà portare al genitore un campione di urine (in questo caso raccolto mediante sacchetto adesivo reperibile in farmacia) per eseguire uno stix. In caso di positività dello stix (riscontro sia di nitriti che di leucociti), o anche di risultato dubbio (positività solo per leucociti), e prima di cominciare la terapia antibiotica, si procederà alla raccolta delle urine per un’urinocoltura e possibilmente di un esame urine completo.

Diagnosi nei bambini da 2 anni in poi

I sintomi nel bambino più grandicello facilmente indirizzano il pediatra verso la diagnosi di infezione delle vie urinarie, sia bassa che alta. Il pediatra stesso potrà eseguire uno stix su un campione di urine raccolto dal bambino, alla ricerca della presenza nelle urine di nitriti e globuli bianchi, che sostanzialmente confermeranno con forte probabilità il sospetto. La conferma definitiva verrà dall’esecuzione dell’urinocoltura, solitamente abbinato all’esecuzione di un esame chimico e microscopico delle urine.

Raccolta delle urine per la diagnosi di infezione delle vie urinarie

Campione non sterile per stix e esame urine

Se il pediatra intende eseguire lo stix, oppure prescrive un esame urine completo, è sufficiente che il campione di urine non sia contaminato da feci o da materiali estranei. In questi casi la raccolta può avvenire con un sacchetto adesivo acquistabile in farmacia,  o raccogliendo le urine “al volo” in un contenitore per urine acquistato in farmacia quando il bambino fa pipì, a seconda dell’età del bambino. Sono disponibili anche in commercio dispositivi costituiti di uno strato assorbente da inserire all’interno del pannolino, da cui poi è possibile con una siringa aspirare le urine (ovviamente a patto che il pannolino non contenga feci).

Campione sterile per urinocoltura

Più complicata la raccolta delle urine per eseguire l’urinocoltura. In questo caso infatti è necessario preservare la sterilità del campione, cioè il fatto che esso non venga contaminato durante la procedura da batteri provenienti dall’esterno e quindi estranei ad un’eventuale infezione urinaria. Pur ricorrendo anche in questo caso, a seconda dell’età del bambino, al sacchetto adesivo o alla raccolta durante la minzione, la necessità di preservare la sterilità del campione rende la procedura più complicata, soprattutto in caso di bambino piccolo. Per lo stesso motivo meno attendibili in questo caso il ricorso ai dispositivi assorbenti citati sopra. In casi particolari potrebbe essere necessario ricorrere al prelievo in ambito ospedaliero con catetere, cioè con un tubicino inserito nell’uretra e fatto risalire in vescica.

Terapia delle infezioni delle vie urinarie

In caso di forte sospetto di infezione urinaria alta (per evitare il rischio di danno renale), occorre iniziare la terapia con antibiotico il prima possibile (immediatamente dopo la raccolta delle urine), ancora prima della conferma diagnostica (che normalemente richiede qualche giorno). Nel caso l’urinocoltura confermi una infezione delle vie urinarie, l’antibiogramma (che permette di valutare se un batterio è sensibile ad un determinato antibiotico) consentirà al pediatra di confermare o eventualmente modificare “in corsa” la terapia inizialemnte impostata.

Nella grande maggioranza dei casi l’infezione urinaria si risolve entro 24-48 ore dall’inizio della terapia antibiotica, solitamente somministrata per bocca, anche se, soprattutto nelle forme severe o che colpiscono bambini molto piccoli, può essere necessario almeno in una prima fase ricorrere ad una terapia intramuscolare o endovenosa in ambito ospedaliero.

Il progressivo miglioramento dei sintomi solitamente indica che la terapia sta funzionando, ma, soprattutto in caso di infezione alta, il pediatra potrebbe prescrivere un’urinocoltura di controllo a qualche giorno di distanza dalla fine della terapia, per assicurarsi che il battere sia stato completamente eradicato. Utile anche eseguire un’ecografia dell’apparato urinario, che può eventualmente evidenziare sia eventuali malformazioni o dilatazioni delle vie urinarie, sia uno stato di sofferenza renale.

Come prevenire le infezioni alle vie urinarie

Ecco alcune raccomandazioni che potranno aiutarvi a ridurre il rischio di infezione delle vie urinarie.

  • Prevenzione stitichezza: attuate tutte le misure per prevenire ed eventualmente trattare la stitichezza.
  • Allattamento materno: oltre a potenziare le difese immunitarie del bambino, l’allattamento materno esclusivo almeno per i primi mesi di vita previene la tendenza alla stitichezza.
  • Corretta igiene genitale: insegnate alla vostra bimba a lavarsi i genitali dall’avanti all’indietro, e non viceversa (col rischio quindi di trasportare in uretra batteri di provenienza intestinale), e in generale seguite le indicazioni per una corretta pulizia dei genitali.
  • Bere regolamente e fare regolamente pipì: invitate il bambino a bere molto e spesso e a fare pipì regolarmente senza trattenerla troppo a lungo.
  • Prevenire l’irritazione dei genitali: evitate tutto ciò che provoca irritazione dei genitali, dagli indumenti intimi sintetici (preferibile il cotone), all’uso di detergenti intimi aggressivi; a fine doccia o bagno è bene sciacquare bene con acqua la zona genitale, per rimuovere eventuali residui di shampoo o bagno schiuma.
  • E gli integratori naturali a base di mirtillo? Controverso e supportato da poche evidenze sceintifiche l’utilizzo di succhi, estratti o integratori a base di mirtillo, che teoricamente dovrebbero ridurre la capacità dei batteri di aderire alla superficie delle vie urinarie.

Infezioni urinarie ricorrenti

Se un bambino ha già avuto un’infezione urinaria alta, bisogna prestare attenzione ad eventuali nuovi episodi (recidive). In un ristretto numero di casi infatti il bambino può incorrere in due o più episodi (recidive) di infezione alta delle vie urinarie. Si dice in tal caso che il bambino presenta infezioni urinarie ricorrenti (IVUR), una condizione che merita particolare attenzione, sia perché è necessario indagare su possibili fattori che favoriscono le recidive, sia perché la somma di più episodi può provocare talora una menomazione importante e irreversibile della funzione renale.

In questi casi pertanto il pediatra e/o l’urologo pediatra prescriveranno ulteriori accertamenti tesi sia ad identificare eventuali fattori predisponenti (Ecografia apparato urinario, Cistouretrografia minzionale, Cistoscintigrafia, Ecografia vescicale, Studio urodinamico), sia ad appurare ed eventualmente valutare l’entità del danno renale (Scintigrafia renale). Nell’attesa di tali accertamenti è possibile che al bambino venga prescritta una terapia antibiotica per bocca a basso dosaggio, solitamente la sera, con lo scopo di prevenire nuovi episodi.

Pediatra libero professionista a Bergamo. Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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