Quali malattie possono trasmettere i gatti
Prendersi cura di un gatto ha molti aspetti positivi per un bambino: lo responsabilizza, lo fa sentire utile, lo aiuta a maturare e favorisce uno stretto rapporto con contatti fisici (attraverso le carezze ed i giochi) ed emozioni.
Occorre però tenere presente che un gatto può trasmettere alcune malattie ai bambini ed agli adulti. Vediamo quali sono, come si manifestano e come prevenirle.
- Toxoplasmosi: è una malattia provocata dall’infezione di un parassita, il Toxoplasma Gondii. Il contagio avviene di solito per ingestione di oocisti (uno degli stadi di sviluppo del parassita) prodottesi nell’intestino di gatti o felini infetti ed emesse nell’ambiente con le feci e da queste in acque, terreno, oggetti ed alimenti contaminati. Meno frequentemente ci si contagia assumendo carni poco cotte di animali (tutti i mammiferi e gli uccelli) contenenti cisti del toxoplasma. Di solito non crea importanti problemi al bambino con difese immunitarie normali: spesso asintomatica, si manifesta eventualmente con ingrossamento delle linfoghiandole, stanchezza, mal di testa, mal di gola e a volte febbre. La toxoplasmosi è però pericolosa per il feto se viene contratta in gravidanza: l’infezione può infatti passare al bambino attraverso la placenta, provocando in determinate circostanze malformazioni o l’aborto (per questo motivo si raccomanda alle donne incinte il toxo-test, un esame del sangue che consente di sapere se la futura mamma è già immunizzata, e quindi protetta, o se è a rischio di contrarre la malattia). Per prevenire l’infezione è necessario pulire la lettiera del gatto tutti i giorni con i guanti (le oocisti del parassita divengono infettanti dopo tre giorni a temperatura ambiente ed alta umidità), far lavare bene le mani al bambino dopo che ha giocato in giardino, cuocere bene la carne, che deve raggiungere nella parte più interna la temperatura di almeno 67°C (la cottura a microonde non riesce ad eliminare il parassita, mentre efficaci sono il congelamento ad almeno – 12°C o i processi di affumicatura e salatura utilizzati per la realizzazione dei salumi), infine utilizzare i guanti per maneggiare carni crude o anche ortaggi o altri alimenti che potrebbero essere contaminati da oocisti.
- Infezione da Campylobacter: il gatto, come altri animali domestici, può trasmettere attraverso le sue feci batteri del genere Campylobacter (in particolare il Campylobacter Jejuni), una delle principali cause di gastroenterite nel mondo occidentale. Febbre, diarrea, talora con sangue, mal di pancia i sintomi principali. L’infezione può essere contratta per contatto appunto con le feci dell’animale, o attraverso acqua o cibi contaminati, oppure ingerendo carne malcotta o latte non pastorizzato.
- Tetano: Il morso di un animale può trasmettere il tetano, una grave infezione, potenzialmente mortale, che può essere contratta per la penetrazione nell’organismo tramite una ferita di un battere, il Clostridium Tetani. Ferite profonde, contaminate da terra e sporco, sono particolarmente a rischio. La vaccinazione contro il tetano, obbligatoria sin dai primi mesi, deve essere rinnovata con i richiami a 6 e 15 anni di età, poi ogni 10 anni ma se l’ultimo richiamo del vostro bambino risale a più di 5 anni prima è bene rivolgersi al medico perché valuti se procedere ad un richiamo anticipato (portate con voi la scheda vaccinale del bambino!). In caso di vaccinazione non eseguita da più di 10 anni invece potrebbe essere necessaria, oltre al richiamo vaccinale, anche la somministrazione di immunoglobuline antitetaniche. E’ importante per questo che la valutazione da parte del medico avvenga non oltre le 48-72 ore dal morso.
- Rabbia: è una malattia virale potenzialmente mortale, trasmessa attraverso il morso di un animale infetto. E’ improbabile che possa trasmetterla un gatto (o anche un altro animale domestico) tenuto in casa ed in città, mentre più rischiosa la condizione di un ambiente rurale, soprattutto nelle regioni alpine, dove la rabbia può essere contratta dall’animale domestico che venga morso da una volpe o da un animale selvatico; in questi casi può essere opportuno vaccinare il nostro amico a quattro zampe.
- Malattia da graffio di gatto: è una patologia causata da un batterio, la Bartonella henselae, ospite frequente in gatti per lo più senza sintomi di malattia. A distanza di 3-10 giorni dal graffio o dal morso di un gatto (più spesso cucciolo), il paziente (più frequentemente un bambino) presenta una papula (piccolo rilievo della pelle) arrossata e/o una crosta nel punto del graffio e nelle due settimane successive un ingrossamento di un linfonodo cui fa riferimento la zona del corpo interessata (ascellare se il graffio ha interessato l’arto superiore, l’inguine se l’arto inferiore, il collo se è stato graffiato il viso). Il linfonodo frequentemente evolve formando una raccolta liquida al suo interno che può aprirsi all’esterno mediante un tramite definito fistola. La malattia solitamente si risolve spontaneamente.
- Pulci e zecche: pulci e zecche possono facilmente essere contratte dal nostro gatto, e da questo trasmettersi all’uomo, provocando fastidiosi pruriti nel primo caso o malattie anche più pericolose nel caso delle zecche. Importante pertanto spazzolare periodicamente l’animale ed applicare prodotti antiparassitari che tengono lontani questi fastidiosi parassiti (attenzione: è importante utilizzare antiparassitari specifici per il gatto e non quelli impiegati per il cane!).
- Giardiasi: la Giardia è anch’essa un parassita, però di dimensioni microscopiche ed intestinale, che, oltre a dare sintomi nel gatto (soprattutto diarrea persistente e dimagrimento), può facilmente trasmettersi ad altri animali di casa e anche all’uomo. Può essere contratta dall’animale per contatto con feci di altri animali infetti (ad esempio nell’erba contaminata da feci di altri animali portatori) o per assunzione di acqua infetta e quindi essere trasmessa all’uomo per via oro-fecale. Importante pertanto seguire i consigli e le terapie prescritte dal veterinario per ciò che riguarda il nostro piccolo amico, e provvedere ad una buona disinfestazione dell’ambiente (ad esempio lavando i pavimenti e gli oggetti con candeggina).
- Toxocariasi: è una rara malattia (anche se forse dalla frequenza sottostimata rispetto alla realtà), causata da parassiti del genere Toxocara, che vivono nell’intestino di gatti e cani. Le uova prodotte dal parassita vengono emesse all’esterno con le feci dell’animale, contaminando spesso il terreno su cui gioca il piccolo bambino. Questi facilmente le ingerisce, e le uova, una volta arrivate nel suo intestino, si aprono, liberando le larve, che possono diffondersi attraverso il sangue ad altri organi, causando una malattia chiamata larva migrans viscerale, che si manifesta con febbre, tosse e asma, epatomegalia (aumento di volume del fegato, eruzione cutanea, ingrossamento dei linfonodi, talora interessamento oculare, che può portare anche a cecità. La malattia può regredire da sola, o con l’aiuto di una terapia antiparassitaria.
- Micosi: sono infezioni della pelle dovute a funghi che si manifestano nell’uomo con chiazze rosacee sulle parti esposte (tigna). Importante pertanto far controllare periodicamente il gatto dal veterinario, a maggior ragione in caso di tigna in un membro della famiglia.
- Allergia: soprattutto se un bambino è predisposto a sviluppare allergie (ad esempio se soffre di dermatite atopica o se ha ambedue i genitori o un genitore e un fratello allergici) la presenza in casa di un felino costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo di un’allergia al gatto, la più frequente tra le allergie ad animali domestici