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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
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Allergia al gatto

bambino allergico al gatto si soffia il naso

Cos’è l’allergia al gatto

E’ un’allergia in rapido aumento anche nei nostri climi (è molto diffusa nei paesi nordici), soprattutto per la crescente abitudine a far vivere in casa gli animali domestici. L’allergene (cioè la molecola che evoca la reazione allergica) non è né il pelo né la forfora del gatto, ma la particella identificata come Fel d1. Tale particella è prodotta dalle ghiandole sebacee e salivari (è quindi presente sul pelo e nelle saliva del gatto), da cui si diffonde poi nell’ambiente, dove rimane stabile per molto tempo (venendo quindi facilmente trasportata a distanza attraverso i vestiti).

Allergia al gatto anche senza avere gatti in casa

Ne deriva che, ad esempio, se in una classe anche solo meno della metà dei bambini possiede un gatto, anche la restante parte di bambini diviene portatore dell’allergene e, se ci sono soggetti allergici, questi possono sensibilizzarsi al gatto e manifestarne i sintomi anche se non hanno gatti in casa.

Come si manifesta

I sintomi dell’allergia sono soprattutto congiuntivite (arrossamento oculare con prurito intenso, lacrimazione), rinite (raffreddore con prurito nasale e scolo nasale chiaro), asma, orticaria.

Cosa fare per prevenire l’allergia al gatto

Ecco alcune misure di prevenzione per il soggetto allergico.

Se il gatto vive in casa, esso va allontanato e deve essere fatta una pulizia di fondo della casa.

Se ciò non è possibile, e se il disagio psicologico del bambino conseguente all’eventuale allontanamento è difficilmente sopportabile, può essere utile:

  • non fare entrare l’animale in camera da letto;
  • coprire materassi, cuscini, piumoni o coperte con tessuto barriera, che non permette la diffusione dell’allergene ma che consente la traspirazione. Non usare letti con base imbottita. I cuscini sintetici accumulano una quantità di allergeni del gatto (e del cane) superiore rispetto a quella che si raccoglie nei cuscini di piuma;
  • eliminare i tappeti e la tappezzeria pesante, usare tende a vetro facilmente lavabili. Utilizzare divani e poltrone in pelle o in alternativa ricoprirli con lo stesso materiale utilizzato per i coprimaterassi. Pulire regolarmente pavimento e mobili con un panno umido;
  • aspirare frequentemente (almeno 2 volte alla settimana) con un aspirapolvere dotato di un filtro ad alta efficienza in polietilene, lavabile;
  • utilizzare depuratori d’aria ad alta efficienza in camera da letto ed in sala da pranzo almeno per quattro ore al giorno;
  • lavare frequentemente gli indumenti perché in essi l’allergene si accumula in grandissima quantità;
  • lavare l’animale almeno ogni settimana e spazzolarlo regolarmente (queste manovre devono essere eseguite dai familiari non allergici). Lavarsi le mani ed evitare contatti tra animale ed il proprio viso;
  • anche se il gatto maschio produce una maggior quantità di allergene rispetto alla femmina, non è di alcuna utilità la castrazione dell’animale o l’impiego di preparati da spruzzare sulla cute per ridurre la dispersione nell’ambiente dell’allergene;
  • prima di andare in casa di amici che possiedono animali, assumere i farmaci consigliati dal medico e portare con sé le medicine adatte a risolvere eventuali crisi allergiche.

Pediatra libero professionista a Bergamo. Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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