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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

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Tricotillomania: cosa fare se il bambino si strappa i capelli

Bambina che si tira i capelli

È molto comune per bambini e adolescenti toccarsi o giocare con i propri capelli, senza che questo costituisca un particolare problema. Quando invece questa abitudine diventa frequente e ossessiva e porta a tirarsi e strapparsi ripetutamente i capelli in una determinata area del capo, si tratta allora di un vero e proprio disturbo che prende il nome tricotillomania.

Come si manifesta la tricotillomania

I bambini affetti da tricotillomania sentono l’impulso di strapparsi i capelli, in modo più o meno consapevole.

Ciò avviene in particolare in alcune situazioni, come quando:

  • sono stressati, ansiosi o arrabbiati
  • non riescono a comunicare le proprie emozioni o sentimenti

Più raramente oltre ai capelli possono essere strappati peli in differenti aree del corpo, come ciglia, sopracciglia, pube o ascelle.

L’abitudine di strapparsi i capelli sempre in uno stesso posto porta alla comparsa di una chiazza di cute senza capelli chiamata alopecia, che rappresenta in genere il motivo per cui i genitori portano il bambino a visita dal pediatra o dal dermatologo.

Rispetto ad altre forme di alopecia, in genere all’interno di queste chiazze è possibile notare anche la presenza di capelli spezzati o che ricrescono a diverse lunghezze.

A che età si manifesta

La tricotillomania tende a comparire in età prepuberale attorno agli 8-10 anni o nell’adolescenza, e sembra essere più frequente nelle femmine.

I neonati e i bambini piccoli che si toccano o giocano con i capelli (ma non li strappano) NON sono affetti da tricotillomania.

Questo comportamento è solo un modo per consolarsi, rilassarsi e diminuire la tensione, esattamente come succhiare il ciuccio o il pollice. Generalmente, si tratta di un’abitudine che scompare attorno ai 3-4 anni, anche se a volte tende a permanere anche successivamente o in età adulta.

Cause della tricotillomania

Attualmente la tricotillomania viene considerata un disturbo del comportamento legato a un cattivo controllo degli impulsi, un po’ come l’onicofagia (il mangiarsi le unghie). Il bambino che ne soffre non è capace di controllare la necessità di toccarsi e strapparsi i capelli, anche se questa azione è dolorosa. Nelle forme più grave, la tricotillomania viene considerata come un disturbo ossessivo-compulsivo.

Sembra inoltre che, in alcuni bambini, il tirarsi i capelli porti al rilascio di dopamina, un ormone che produce una sensazione di “benessere”.

La tricotillomania, come altri disturbi simili, può essere presente anche nei bambini autistici, ma al momento non viene considerata come un sintomo caratteristico dell’autismo.

Conseguenze della tricotillomania e possibili complicazioni

Alopecia (“buchi nei capelli”)

L’impulso ripetitivo di tirarsi i capelli fino a strapparliporta alla formazione di quelli che spesso i genitori descrivono come “buchi in testa” o “buchi senza capelli“, e che in termini medici vengono definiti alopecia.

L’alopecia da tricotillomania va distinta da altre forme di alopecia come quella autoimmune, chiamata alopecia areata, e dalla tigna del capo (tinea capitis), causata da una infezione da funghi (miceti).

In alcuni casi poco chiari, il pediatra richiederà una valutazione dermatologica che, attraverso un esame dermatoscopico, alcuni test specifici ed una eventuale ricerca dei miceti, permetterà la diagnosi definitiva.

Tricobezoario (sindrome di Raperonzolo”)

Alcuni bambini, oltre a giocare con i capelli strappati, possono avere anche l’abitudine di ingerirli

Nei casi più gravi, l’accumulo di capelli nello stomaco può portare alla formazione di una palla di capelli non digeriti, detta tricobezoario. Questa condizione prende anche il nome di “sindrome di Raperonzolo” e può essere responsabile di alcune complicazioni potenzialmente anche pericolose.

I capelli strappati ricrescono?

Nel caso della tricotillomania, i capelli strappati ricrescono spontaneamente. Tuttavia, per risolvere definitivamente il problema dell’alopecia, è necessario che il bambino smetta di tirarsi i capelli.

Cosa fare in caso di tricotillomania

Ridurre lo stress

Il primo approccio è quello di ricercare e possibilmente ridurre o evitare i fattori stressanti che possono innescare questo comportamento. 

Non colpevolizzare il bambino

La tricotillomania può avere un impatto significativo sulla qualità della vita dei bambini che ne soffrono, generando ansia e vergogna. Per questa ragione, è importante evitare di sgridarli o colpevolizzarli per questa abitudine.

Cercare di distrarlo

A volte può essere utile usare delle strategie per distrarre il bambino o rendergli più difficile questa operazione, come ad esempio:

  • legare i capelli;
  • far indossare dei braccialetti con un sonaglio per richiamare l’attenzione del bambino e aiutarlo a fermarsi;
  • mettere dei cerotti attorno alle dita per rendere più difficoltosa la presa;
  • mettere a disposizione una pallina di gomma da stringere per scaricare lo stress o una gomma per cancellare con cui giocare.

Intraprendere un percorso di psicoterapia

Nei casi più impegnativi, è necessario un supporto psicologico e iniziare un percorso di terapia cognitivo-comportamentale.

Altre terapie

Generalmente la tricotillomania non si “cura” con una terapia farmacologica, se non nel caso di evidenti problemi di tipo depressivo o ansioso non controllabili con il solo approccio psicologico.

Inoltre, non sono di alcuna utilità terapie locali con creme o lozioni.

Pediatra di Famiglia a Santa Maria Capua Vetere (CE) – ASL Caserta – Regione Campania

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