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Vaccinazione Covid per i bambini da 5 a 11 anni: sì o no?

Vaccino covid per i bambini: ci siamo

A seguito dell’approvazione da parte di EMA (European Medicines Agency) e AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) dell’utilizzo del vaccino anticovid per i bambini, da metà dicembre 2021 è possibile in Italia vaccinare anche i bambini tra i 5 e gli 11 anni (come già avviene per i bambini dai 12 anni in su).

Il vaccino approvato per i bambini tra i 5 e gli 11 anni è

  • vaccino Comirnaty, prodotto da Pfizer-BioNTech con un dosaggio pari a un terzo di quello per gli adulti (10 microgrammi contro i 30 microgrammi previsti per gli adulti) con fiale prodotte ad esclusivo uso pediatrico. Sono previste due dosi, a distanza di 3 settimane l’una dall’altra.

I minori dai 12 anni in su continuano ad essere vaccinati con:

  • vaccino Comirnaty, prodotto da Pfizer-BioNTech o
  • vaccino Spikevax prodotto da Moderna.

Oltre ad Ema ed Aifa, anche numerose Società scientifiche pediatriche – tra cui la Società Italiana di Pediatria (SIP) e l’Associazione degli Ospedali Pediatrici Italiani – si sono ufficialmente espresse in favore dell’estensione del vaccino anche alla fascia 5-11 anni.

Perché è utile la vaccinazione per i bambini tra i 5 e gli 11 anni

Protegge i bambini

Anche se i bambini che si ammalano di Covid hanno nella grande maggioranza dei casi solo sintomi lievi o assenti, anche nei bambini esistono casi gravi di Covid: dall’inizio della pandemia ad inizio novembre, nella fascia 0-19 anni sono stati confermati

  • 791.453 casi,
  • 8.451 ospedalizzazioni,
  • 249 ricoveri in terapia intensiva e
  • 36 morti (di cui 15 tra 0 e 9 anni).

Inoltre il virus è responsabile della Sindrome Infiammatoria Multisistemica (MIS-5) una grave forma infiammatoria del bambino e lascia anche nei bambini degli effetti a lungo termine (definiti long Covid) ancora non del tutto noti.

Limita la circolazione del virus

Estendere la vaccinazione ai bambini tra i 5 e gli 11 anni contribuisce a ridurre la circolazione del virus e, quindi, a ridurre il rischio di comparsa di varianti (più il coronavirus circola, più ha possibilità di replicarsi e di mutare). Le varianti potrebbero essere più contagiose e pericolose proprio per i più piccoli.

Aiuta a raggiungere l’immunità di gregge

La vaccinazione ai bambini dai 5 agli 11 anni aiuta a raggiungere l’immunità di gregge.

Una vera immunità di gregge si ottiene non solo mediante un’alta percentuale complessiva di vaccinati (circa il 90% della popolazione), ma anche grazie ad una distribuzione dei vaccinati uniforme nelle varie categorie di età. In altre parole, se la percentuale di vaccinati nella fascia di età tra i 5 e gli 11 anni è molto bassa, quella fascia di età continuerà a fare da serbatoio del virus, contribuendo a mantenerne la circolazione anche in altre fasce di età.

Protegge le persone che non possono vaccinarsi e le categorie più fragili

L’estensione della vaccinazione ai più piccoli, riducendo la circolazione del virus, protegge anche le persone che non possono vaccinarsi o sono comunque più fragili (ad esempio le persone immunodepresse o portatrici di malattie croniche o gli anziani).

Consente ai bambini di vivere a pieno la scuola e i momenti di socialità

La vaccinazione consente ai bambini di poter continuare a fare in sicurezza tutte quelle attività così importanti per la loro salute e il loro benessere psicologico, come la scuola in presenza, le attività sportive e i momenti di vita sociale. Le restrizioni adottate durante la pandemia (come la DAD), hanno causato molti danni ai bambini ed hanno portato ad un aumento dei disturbi di ansia e depressione e del comportamento alimentare.

E’ sicuro ed efficace

La sperimentazione portata a termine da Pfizer con dosi di vaccino pari a circa un terzo di quello dell’adulto ha dato ottimi risultati in termini di efficacia e sicurezza anche per la fascia di età 5-11 anni (come peraltro per le altre categorie di età che già accedono alla vaccinazione).

Ancora più significativi i dati dell’ente di sorveglianza americano CDC: su quasi 9 milioni di vaccini Pfizer somministrati a bambini 5-11 anni dal 3 novembre al 19 dicembre 2021, i casi di eventi avversi sono stati circa 4000, nel 97% dei casi lievi.

Vaccinare i bambini è quindi la scelta giusta?

E’ una scelta importante ed utile, per proteggere il bambino e per contribuire alla protezione di tutti, soprattutto dei soggetti fragili o che non possono essere vaccinati.

Per rendere la vaccinazione dei bambini ancora più utile, è opportuno che anche gli adulti fino ad ora non vaccinati lo facciano, per rinforzare l’immunità di gregge e per contribuire anche a ridurre gli altissimi costi sociali e sanitari del Covid-19.

Occorre considerare che l’immunità di gregge potrebbe continuare ad essere messa a rischio dalle “reintroduzioni” del virus in Italia da persone provenienti da paesi in cui la copertura vaccinale è scarsa, e anche dal fatto che chi è vaccinato può comunque infettarsi (anche se con probabilità minore e con conseguenze molto più leggere) ed essere a sua volta contagioso (anche se meno di chi non è vaccinato). Occorre quindi riuscire il più possibile a limitare le possibilità di circolazione del virus tra la popolazione, in modo da ridurre le possibilità di contagio.

Per riassumere

  • Dopo l’approvazione da parte di EMA (European Medicines Agency) e di AIFA (Agenzia Europea del Farmaco) da metà dicembre è possibile in Italia vaccinare contro il coronavirus anche i bambini dai 5 agli 11 anni (ad oggi solo i minori dai 12 anni in su possono essere vaccinati).
  • La vaccinazione è utile per proteggere i bambini dalla malattia (e dalle sue conseguenze, a volte gravi) e per raggiungere l’immunità di gregge.
  • Per poter fare una scelta consapevole, occorre informarsi in modo corretto. Se hai bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni e hai qualsiasi dubbio o timore sul vaccino covid, chiedi consiglio al tuo pediatra di fiducia.
  • Qui puoi trovare le risposte alle domande più frequenti rivolte ai pediatri di amicopediatra.it

Pediatra libero professionista a Bergamo. Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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