Perché la vaccinazione contro la pertosse è così importante
La pertosse è una malattia causata da un batterio (bordetella pertussis), trasmessa per via respiratoria attraverso le goccioline di saliva e muco emesse con starnuti, tosse, o anche parlando.
La pertosse molto pericolosa per i bambini piccoli, soprattutto nei primi mesi di vita, in cui può addirittura provocare apnee che mettono a rischio la vita del piccolino.
Perché è opportuno vaccinare contro la pertosse?
Il vaccino ha soprattutto lo scopo di proteggere i bambini molto piccoli, che possono avere forme gravi di pertosse. Pur essendo una malattia batterica curabile con antibiotici, l’unico modo per ottenere questo obiettivo è la vaccinazione, in quanto:
- la diagnosi di pertosse è molto difficile nella fase iniziale (e molto contagiosa), detta catarrale, di circa 2 settimane. In questa fase la pertosse è praticamente indistinguibile da una “normale” forma virale delle prime vie respiratorie. Quando compaiono i tipici accessi di tosse della fase accessionale, il soggetto malato può già avere contagiato piccoli e grandi con cui è venuto a contatto;
- nel bambino piccolo il decorso della pertosse può essere drammatico sin dall’inizio, senza una fase per così dire di “allerta” che consenta di tenere in osservazione o ospedalizzare precocemente il piccolino;
- la vaccinazione, pur essendo efficace, non dà una protezione duratura, tanto che richiede periodici richiami (ora possibili anche in età adolescenziale ed adulta); è quindi possibile che anche è chi vaccinato possa contrarre la pertosse (sia pure in forma più lieve), e quindi contagiare altri;
- l’adulto, proprio per la durata temporanea della copertura garantita dal vaccino eseguito nell’infanzia, può essere una fonte di contagio per il bambino. Ecco perché è opportuno somministrare una dose di vaccino alla mamma gravida (con conseguente trasmissione al nascituro di anticorpi che potranno proteggerlo nei primissimi mesi di vita) e possibilmente anche al futuro papà.
Il vaccino è pericoloso?
Il vaccino di tipo acellulare ha oramai da anni sostituito il vaccino cellulare iniziale, rispetto al quale causa molto meno effetti indesiderati. Viene somministrato nei bambini sotto l’anno in associazione ad altri 5 vaccini (vaccino esavalente), e successivamente in associazione a antidifterico e antitetanico. E’ ben tollerato sia in bambini che adulti.
Circa la metà dei bambini che ricevono il vaccino contro la pertosse non ha nessuna reazione avversa e la maggior parte degli altri bambini ha solo reazioni lievi. Esse comprendono dolore nel punto dove l’iniezione è stata eseguita, febbre, irrequietezza riduzione dell’appetito, stanchezza e vomito. Alcuni bambini possono sviluppare un gonfiore temporaneo del braccio o della gamba dove l’iniezione è stata eseguita. Questa reazione è più comune dopo la quarta dose e può verificarsi subito dopo la vaccinazione e durare fino a un paio di giorni.
In caso di reazioni lievi:
- dare da bere molti liquidi;
- non vestire troppo il bambino se è caldo;
- usare farmaci a base di paracetamolo (non a base di acido acetilsalicilico) o panni freddi , se necessario, per ridurre la febbre o il dolore.
In rari casi (circa l’1%) il bambino ha una reazione moderata. Le reazioni moderate comprendono pianto prolungato, febbre oltre i 40°C, convulsioni, oppure il bambino inizia a zoppicare, impallidisce ed è meno vigile.
In casi estremamente rari (molto meno di 1 ogni 10.000, cioè in circa 0,001%) i bambini possono avere reazioni gravi. Esse comprendono difficoltà respiratorie e shock, severo interessamento cerebrale (convulsioni prolungate, perdita di coscienza).
Il bilancio tra i rischi che comporta la pertosse soprattutto nei bambini piccoli e gli effetti collaterali del vaccino è decisamente a favore della somministrazione del vaccino!
Quindi, chi dovrebbe vaccinarsi?
Bambini
La vaccinazione contro la pertosse è obbligatoria per tutti i nuovi nati. Viene somministrata a partire dal terzo mese di vita (3 somministrazioni nel primo anno + 1 richiamo a 6 anni + 1 richiamo tra i 12 e i 18 anni).
Adulti
Per gli adulti, è raccomandato provvedere volontariamente al richiamo ogni 10 anni.
La vaccinazione contro la pertosse è altamente raccomandata in gravidanza sia per la mamma (affinché possa trasmettere gli anticorpi al bambino durante la gravidanza e proteggerlo dalla pertosse dopo la nascita nei mesi precedenti alla prima vaccinazione) sia per il papà (per far sì che non contragga la pertosse e la trasmetta al piccolo).