La vaccinazione contro la pertosse
Cos’è la pertosse
La pertosse è una malattia infettiva acuta delle vie respiratorie, estremamente contagiosa. Essa è provocata dal batterio Bordetella pertussis. Per i lattanti e i bambini piccoli la malattia può essere grave. Inoltre la malattia è difficilmente identificabile e curabile nella prima fase, molto contagiosa. per questo è molto importante proteggere i bambini piccoli attraverso la vaccinazione sia prima della nascita (con la vaccinazione della mamma in gravidanza), sia dopo la nascita con le somministrazioni del primo anno, sia proseguendo la copertura vaccinale con i richiami in età scolare e adolescenziale (obbligatori) e adulta (volontari).
Il vaccino antipertossico
Il vaccino antipertossico è solitamente combinato con il vaccino antitetanico e antidifterico (DTP). Il vaccino antidifterite-tetano-pertosse (DTP), disponibile fin dal 1940, ha subito varie modificazioni fino a giungere alle moderne formulazioni sotto forma di vaccino “acellulare” (DTPa), contenente cioè soltanto alcuni componenti del batterio il quale, rispetto al preparato originario ottenuto con cellule batteriche intere, provoca un minor numero di reazioni nei vaccinati, pur conservando elevata efficacia protettiva.
Negli ultimi tempi sono state poste in commercio diverse combinazioni con gli altri vaccini dell’infanzia. Le più classiche ed utilizzate sono, nel primo anno di vita, l’esavalente (in cui l’antipertosse è associata al vaccino per difterite, tetano, polio IPV,hemofilo influenzae, epatite b) e successivamente la DTPa (in cui l’antipertosse è associata al vaccino per difterite e tetano).
Chi vaccinare
Bambini
La vaccinazione è obbligatoria per i nuovi nati a partire dai due mesi di età.
Adulti
Sono attualmente disponibili formulazioni che consentono di somministrare il vaccino agli adulti, comprese le donne in gravidanza (indipendentemente dal fatto che il soggetto sia stato o meno vaccinato nell’infanzia).
Chi non vaccinare
Non devono ricevere il vaccino DTPa i bambini con:
- reazioni moderate o serie dopo aver utilizzato in passato il vaccino DTP o DTPa;
- reazioni allergiche gravi a componenti del vaccino;
- problemi neurologici non stabilizzati.
Questi bambini possono essere vaccinati con il solo vaccino Difterite-Tetano (DT).
Le persone che sono moderatamente o seriamente malate devono riferirlo al medico prima di eseguire qualsiasi vaccino.
Dopo i 7 anni di età la vaccinazione antipertosse non è più raccomandata. Gli attuali vaccini non possono essere usati negli adolescenti e negli adulti perché gli effetti collaterali del vaccino sono più frequenti. In altri Paesi è invece già disponibile un vaccino che può essere usato negli adolescenti e negli adulti.
Dosi e calendario
Come per il vaccino contro il tetano e la difterite, il ciclo vaccinale è costituito da tre dosi di vaccino, da praticare entro il primo anno di vita del bambino (al terzo, quinto e undicesimo mese) contemporaneamente alle altre vaccinazioni infantili; una quarta dose di richiamo viene proposta nel sesto anno.
Attualmente sono disponibili formulazioni del vaccino con cui è possibile proseguire la copertura vaccinale anche in età adolescenziale e adulta.
Efficacia
La protezione conferita dalla vaccinazione antipertossica è di circa l’85%. Raramente, la pertosse può colpire soggetti vaccinati, questo avviene soprattutto se è passato molto tempo dal completamento del ciclo vaccinale di base; nei vaccinati, comunque, la pertosse si presenta in forma meno grave.
Effetti collaterali
Circa la metà dei bambini che ricevono il vaccino DTPa non ha nessuna reazione avversa e la maggior parte degli altri bambini ha solo reazioni lievi. Esse comprendono dolore nel punto dove l’iniezione è stata eseguita, febbre, irrequietezza riduzione dell’appetito, stanchezza e vomito. Alcuni bambini possono sviluppare un gonfiore temporaneo del braccio o della gamba dove l’iniezione è stata eseguita.
Questa reazione è più comune dopo la quarta dose di DTPa e può verificarsi subito dopo la vaccinazione e durare fino a un paio di giorni.
In caso di reazioni lievi:
- dare da bere molti liquidi;
- non vestire troppo il bambino se è caldo;
- usare farmaci a base di paracetamolo (non a base di acido acetilsalicilico) o panni freddi , se necessario, per ridurre la febbre o il dolore.
In rari casi (circa l’1%) il bambino ha una reazione moderata. Le reazioni moderate comprendono pianto prolungato, febbre oltre i 40°C, convulsioni, oppure il bambino inizia a zoppicare, impallidisce ed è meno vigile.
In casi estremamente rari (molto meno di 1 ogni 10.000, cioè in circa 0,003%) i bambini possono avere reazioni gravi. Esse comprendono difficoltà respiratorie e shock, severo interessamento cerebrale (convulsioni prolungate, perdita di coscienza).
Se si verifica una reazione moderata o grave, dovete rivolgervi immediatamente al vostro medico o al Pronto Soccorso.