Acqua: quale scegliere per i bambini
Le acque non sono tutte uguali.
E’ importante sapere cosa beviamo, imparando a leggere l’etichetta.
Oligominerale o minerale?
Le acque si suddividono in base alla quantità di sali minerali contenuta, indicata sull’etichetta della bottiglia sotto la voce “residuo fisso” (detto RF), in:
- minimamente mineralizzata: residuo fisso inferiore a 50 mg/l
- oligominerale: residuo fisso compreso tra 50 e 500 mg/l
- minerale: residuo fisso compreso tra 500 e 1500 mg/l
- ricca di sali minerali: residuo fisso superiore a 1500 mg/l
Fluoro
Le acque minerali in bottiglia riportano inoltre sull’etichetta il contenuto di fluoro espresso in mg/l (detto “fluorazione”). In base al contenuto in fluoro, il livello di fluorazione può essere:
- basso: se inferiore a 0,3 mg/l
- medio: se compreso tra 0,3 e ,6 mg/l
- alto: se superiore a 0,6 mg/l.
Sono sconsigliate per l’alimentazione del bambino le acque altamente fluorate. Negli altri casi sarà il pediatra a consigliare la dose corretta di fluoro supplementare da somministrare al bambino.
Altre caratteristiche
Alcuni tipi di acqua presentano particolari caratteristiche (ad esempio, elevato contenuto in calcio, basso contenuto in sodio), che le rendono adatte a situazioni particolari.
Quale acqua per i bambini
- Bollicine sì, bollicine no: meglio di no.
- Contenitore: meglio in vetro, che non si altera, a differenza della plastica che, col tempo, soprattutto se conservata al caldo, può rilasciare particelle impure.
- Acqua del rubinetto: è sconsigliata nel primo anno di vita, a meno che provenga da una acquedotto di montagna o da falde lontane da zone industriali, agricole e da discariche.
- Mineralizzazione: per l’allattamento nei primi mesi di vita sono sconsigliate acque con residuo fisso superiore a 200 mg/l; dai 6 mesi in poi si può arrivare ai 500 mg/l di residuo fisso.
- Calcio: alcune acque, con contenuto di calcio superiore a 150 mg/l sono indicate nei bambini costretti, per un problema di allergia, a dieta prive di latte e derivati; le stesse acque possono essere assunte dalla mamma che allatta e che, per motivi di allergia del bambino, è costretta ad un’alimentazione priva di latte e derivati.