Autismo: stimming, stereotipia o comportamenti ripetitivi
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Cos’è lo stimming
L’espressione inglese stimming è un termine colloquiale derivato da “comportamento di autostimolazione” e indica quei comportamenti ripetitivi e ritmici fisici, vocali o visivi (detti anche “stereotipie”) che si mettono in atto per autoregolare il proprio stato emotivo e per modulare le proprie esperienze sensoriali, ossia in pratica per ridurre l’ansia e per adattarsi meglio alle situazioni stressanti.
Tutti possono presentare stereotipie in particolari situazioni, ognuno a modo suo. I bambini autistici presentano questi comportamenti molto più frequentemente, perché hanno una differente sensibilità agli stimoli sensoriali e quindi emotivamente ne risentono di più e in modo diverso rispetto ai soggetti neurotipici.
Come si manifesta lo stimming nell’autismo
Tra gli esempi più tipici troviamo:
- stimming fisici, come “sfarfallare” le mani (ossia muoverle rapidamente in alto e in basso), “scrocchiare” le nocche delle mani, “picchiettare” con un dito sulla pelle, dondolarsi avanti e indietro, schioccare le dita, toccare le dita, le mani o un oggetto, saltare o mordersi le unghie;
- stimming vocali, come ripetere parole o sillabe, canticchiare, balbettare, fischiare, riprodurre rumori vari
- stimming visivi, come fissare o girare ripetutamente degli oggetti, dei colori o degli schemi.
Che funzione ha lo stimming per un soggetto autistico
I soggetti autistici ricorrono allo stimming per gestire il sovraccarico sensoriale o l’ansia oppure per esprimere eccitamento. Questi comportamenti ripetitivi hanno quindi una funzione di compenso e permettono al bambino di destreggiarsi nell’ambiente e di regolare le proprie emozioni.
Lo stimming non va bloccato, semmai “reindirizzato”!
Come si è detto lo stimming è un meccanismo naturale, che oltre ad essere associato all’autismo e ad alcune disabilità intellettive o patologie neurologiche, interessa anche i soggetti neurotipici, seppure con una frequenza molto minore e al servizio di differenti esigenze sensoriali ed emozionali.
Pertanto, è importante pertanto approcciarsi allo stimming dei bambini autistici con atteggiamento di comprensione ed accettazione, anche se apparentemente si tratta di comportamenti privi di senso e potrebbero essere fonte di imbarazzo.
I tentativi di reprimere le stereotipie possono risultare controproducenti, incrementando lo stress del bambino.
È invece più produttivo cercare di “reindirizzare” questi comportamenti (soprattutto se si tratta di stereotipie autolesive) verso strategie alternative ed altre modalità che possano contribuire a soddisfare il bisogno del bambino.