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Emergenza morbillo?

Bambino con morbillo

In tutta Europa e in generale in tutto il mondo, nel 2023 e ancora di più nei primi mesi del 2024, si è verificato un preoccupante aumento dei casi di morbillo e conseguentemente delle temibili complicazioni di questa malattia, a torto spesso considerata una “normale malattia dei bambini”. Vediamo quali sono le cause e cosa è indispensabile fare per riportare la situazione alla normalità.

Perché i casi di morbillo stanno aumentando

In parte ciò è dipeso dalla scarsa circolazione del virus del morbillo nel periodo della pandemia, per i provvedimenti di distanziamento e di protezione contro il Covid-19. Come avvenuto per altri virus (es. VRS, Virus Respiratorio Sinciziale) e batteri (es. Streptococco Gruppo A), non appena i contatti interpersonali e gli spostamenti delle persone si sono nuovamente intensificati, il virus del morbillo è tornato a circolare e a colpire, come sempre soprattutto bambini dei primi anni di vita e dell’età scolare.

La situazione però è particolarmente delicata e preoccupante nel caso del morbillo perché per contrastare efficacemente la diffusione di questo contagiosissimo virus è necessario che almeno il 95% della popolazione abbia ricevuto il vaccino, l’unica vera ed efficacissima arma di protezione contro il virus morbilloso. In realtà, nonostante i grandi risultati ottenuti con i programmi di vaccinazione di massa, già negli ultimi anni pre-Covid in molte nazioni europee, Italia compresa, si è registrato un calo della percentuale di vaccinati, e nel biennio 2020-2022 questa tendenza si è accentuata. 

Nell’area UE, la situazione è stata ed è tutt’ora particolarmente delicata in Romania, dove a fine 2023 il Ministero della Salute ha dichiarato esistere una vera e propria epidemia di morbillo. Tuttavia, complice la ripresa degli spostamenti internazionali, anche gran parte degli altri paesi europei, e anche quelli con una buona copertura vaccinale, hanno registrato, soprattutto nella seconda parte del 2023 e nei primi mesi del 2024, un forte aumento dei casi, dei ricoveri, delle complicanze e anche purtroppo talora dei decessi dovuti al morbillo.

Chi sono i soggetti più a rischio

Particolarmente a rischio sono i bambini sotto l’anno di vita, che in molti paesi europei Italia compresa non vengono vaccinati, i soggetti con deficit immunitari e coloro che non sono stati vaccinati contro il morbillo. Dai dati raccolti nei vari paesi, infatti, il vaccino risulta comunque altamente efficace, sia pure a livello individuale, nel prevenire il contagio e soprattutto le gravi e frequenti complicazioni dell’infezione naturale. 

In Italia (dati del Ministero della Salute) dal 1 gennaio 2024 al 31 marzo 2024 sono stati notificati 213 casi di morbillo, di cui 34 casi a gennaio, 93 a febbraio e 86 a marzo 2024. Si tratta nella maggior parte dei casi di bambini da 0 a 4 anni di età. Circa il 25% ha presentato complicazioni (polmonite in più del 10% dei casi e un caso di encefalite). L’88% era non vaccinato al momento del contagio. 

Cosa si può fare?

Poiché non esiste una terapia specifica contro la malattia, l’unica vera arma efficace è intensificare la campagna di vaccinazione dei bambini, sia a livello nazionale che europeo che mondiale. Ed infatti questa è la raccomandazione principale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’ECDC (l’ente europeo di sorveglianza sanitaria) ai Servizi Sanitari Nazionali. Altri provvedimenti utili sono sicuramente mantenere l’allerta sanitario e garantire la preparazione del personale sanitario ai fini del tempestivo riconoscimento e segnalazione dei casi di morbillo.

Pediatra libero professionista a Bergamo. Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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