Gli esami per la diagnosi dell’asma nel bambino
L’asma è la patologia cronica infantile più frequente in assoluto (in Italia colpisce circa il 10% della popolazione in età pediatrica) e può incidere profondamente sulla qualità di vita del bambino e della sua famiglia. Fortunatamente gli esami oggi disponibili consentono diagnosi precise e permettono di definire cure che consentono ai bambini asmatici, nella maggioranza dei casi, di condurre una vita del tutto normale.
Spirometria
E’ il test fondamentale per la diagnosi di asma e soprattutto per seguirne l’andamento nel tempo. E’ particolarmente importante nelle forme ricorrenti e croniche di asma, in cui tra l’altro spesso il soggetto finisce per “adattarsi” alla limitata efficienza della respirazione causata dalla malattia, non percependo adeguatamente il grado di ostruzione bronchiale. Sono disponibili attualmente dispositivi portatili che consentono di effettuare questo esame nell’ambulatorio del pediatra, sia in condizioni “basali”, sia confrontando i valori ottenuti con quelli dopo aerosol terapia broncodilatatrice.
Il test richiede un certo grado di collaborazione, ed è quindi fattibile solitamente in bambini di età superiore a 5-6 anni.
Picco di flusso espiratorio (PEF)
Il misuratore di picco di flusso (Peak Flow Meter) è uno strumento portatile che può essere consigliato alla famiglia del bambino asmatico e con cui il bambino, purché sufficientemente collaborante, può misurare il Picco di flusso espiratorio (PEF), indicatore a sua volta della presenza e del grado di ostruzione bronchiale. Non si sostituisce beninteso alla valutazione periodica con la spirometria, ma può essere un aiuto sia per monitorare a domicilio l’andamento dell’asma, sia soprattutto per riconoscere i segni iniziali di un accesso asmatico.
Come funziona il Picco di flusso espiratorio
In una prima fase il bambino, in condizioni di benessere e in assenza di asma, esegue giornalmente il test per un certo periodo, al termine del quale il migliore valore raggiunto viene considerato il miglior risultato personale, con cui le successive misurazioni potranno essere confrontate. Sulla base di tale valore, il pediatra potrà stabilire delle fasce, cui corrisponderanno sia diversi livelli di riduzione del PEF, sia progressivi livelli di serietà dei sintomi. Ad ogni fascia verrà attribuito un colore, in modo da semplificare l’identificazione della fascia stessa:
- Verde = Stabile: PEF pari o superiore all’80% del valore personale migliore. Nessun sintomo.
- Giallo = Attenzione: PEF tra il 20 e il 50% del valore personale migliore. Potrebbero comparire sintomi come tosse e sibilo.
- Rosso = Pericolo: PEF inferiore al 20% del valore personale migliore. Il bambino ha tosse e difficoltà respiratoria. Somministrare il broncodilatatore.
Come si usa il Misuratore di picco di flusso
Il dispositivo ha l’aspetto di un tubo con una scala numerica, lungo la quale scorre un cursore, e un boccaglio ad un’estremità. Il pediatra istruisce famiglia e bambino sulla corretta esecuzione del test, verificandola di persona.
- Prima di eseguire il test il cursore deve essere portato a “0”.
- Il bambino, possibilmente in piedi, fa un bel respiro profondo fino a riempire il più possibile i polmoni.
- Stringendo bene le labbra intorno al boccaglio, il bambino soffia energicamente nell’apparecchio tutto in una volta.
- Osservate sulla scala numerica il valore raggiunto.
- Ripetete altre due volte il test e annotate il valore più alto raggiunto nelle tre prove (in un diario cartaceo o computerizzato).
E’ importante tenere accuratamente pulito il dispositivo, lavandolo con acqua tiepida e un blando detergente.
Ossido nitrico esalato (FeNO)
E’ un test che misura il livello dell’Ossido Nitrico (NO) nell’aria espirata dal bambino (valore normale inferiore a 20 ppb=parti per miliardo). Consente di:
- confermare la diagnosi di asma bronchiale, in quanto l’ossido nitrico è il prodotto dell’infiammazione bronchiale eosinofila (cioè sostenuta dalla presenza di un tipo di globuli bianchi detti appunto eosinofili) tipica di questa malattia (e non ad esempio della fibrosi cistica o in altre malattie che possono provocare ostruzione bronchiale, come la discinesia ciliare, in cui è il mancato drenaggio del muco dalle basse vie respiratorie a determinare l’ostruzione);
- contribuire alla scelta della terapia dell’asma del bambino (meno probabile l’efficacia della terapia con corticosteroidi per via aerosolica se il livello di ossido nitrico è normale);
- seguire nel tempo l’andamento dell’asma e l’efficacia del trattamento antiinfiammatorio (corticosteroidi o antileucotrieni)
La misurazione viene effettuata di solito nello studio del pneumologo o allergologo, insieme alla spirometria, facendo soffiare il bambino in una speciale apparecchiatura che consente di non contaminare l’aria espirata con quella di provenienza nasale. In altri casi la misurazione viene effettuata sull’aria fatta espirare al bambino a domicilio in palloncini.
Test da sforzo
Lo sforzo fisico rappresenta uno dei più potenti fattori in grado di innescare l’asma (si parla in questo caso, appunto, di asma da sforzo). D’altra parte l’attività fisica e sportiva rappresenta un elemento fondamentale per la qualità della vita del bambino grandicello. Di qui l’importanza di controllare l’effetto bronco ostruttivo dello sforzo fisico. Il test consiste nel sottoporre il bambino ad uno sforzo misurato e controllato, con una procedura standard e solitamente su tapis roulant, misurando spirometricamente, prima e ad intervalli determinati dopo lo sforzo il FEV (Forced Expiratory Volume) l’indice più importante di bronco ostruzione corrispondente al volume di aria espirata in un dato intervallo di tempo.
Test alla metacolina
Consiste nella somministrazione per via respiratoria di metacolina, una sostanza in grado di provocare bronco ostruzione in un soggetto asmatico. Viene effettuato in soggetti in cui la diagnosi di asma è dubbia (tosse stizzosa e ricorrente, senza evidenza di broncospasmo) e la spirometria è risultata normale.
La metacolina viene somministrata in dosi crescenti, e il test viene arrestato quando il FEV diminuisce del 20%, rispetto al livello riscontrato prima del test con la spirometria. Sulla base della dose e della concentrazione di metacolina che determina la caduta del FEV del 20% viene stabilito se il soggetto ha una reattività bronchiale aumentata e di quanto, e quindi se sia o meno asmatico.
Altri esami
Diversi altri esami, di pertinenza strettamente specialistica, si propongono di misurare le resistenze periferiche delle vie aeree (interruzione del flusso, oscillazioni forzate, oscillometri ad impulsi), o di valutare l’effetto bronco ostruttivo di singoli allergeni (test di provocazione con specifico allergene), o di monitorare l’asma in particolari soggetti e situazioni (pletismografia).
Quali esami eseguire
Il percorso diagnostico deve essere stabilito dal pediatra o dallo specialista, sulla base della sintomatologia e del quadro clinico individuale.