Congiuntivite infettiva: cosa fare
La congiuntivite infettiva è un’infezione oculare molto frequente nei bambini, soprattutto nei primi anni di vita. E’ la causa più frequente di ciò che il genitore solitamente riferisce come occhio arrossato. L’infezione può essere batterica o virale e provoca un’infiammazione della congiuntiva, la membrana trasparente che copre la sclera, cioè la parte bianca del bulbo oculare (congiuntiva bulbare), e la superficie interna delle palpebre (congiuntiva tarsale).
La congiuntivite infettiva è molto contagiosa.
Cause della congiuntivite infettiva
L’infezione può essere batterica o virale, e può essere contratta:
- per contatto diretto con le secrezioni nasali o oculari di un soggetto infetto;
- attraverso le goccioline immesse da questi nell’ambiente con la tosse o gli starnuti;
- tramite le proprie dita o oggetti contaminati (ad esempio asciugamani);
- immergendosi o lavandosi con acqua contaminata.
Attenzione: in alcuni neonati a favorire l’infezione congiuntivale è l’esistenza di un restringimento o un’ostruzione del dotto lacrimale.
Come si manifesta: i sintomi della congiuntivite infettiva
I sintomi compaiono solitamente 24-72 ore dopo l’infezione (incubazione) e durano da 2-3 giorni fino a 3 settimane. Essi sono:
- arrossamento degli occhi (più frequentemente ambedue), soprattutto dell’interno delle palpebre e della sclera;
- gonfiore delle palpebre;
- lacrimazione;
- secrezioni giallo-verdi che durante il sonno si seccano, incrostando le palpebre (soprattuto forme batteriche);
- bruciore locale;
- talvolta prurito agli occhi (questo sintomo è più frequente nella congiuntivite allergica).
Spesso sono presenti anche sintomi di un’infezione delle prime vie respiratorie (raffreddore, tosse, talora febbre).
Diagnosi
Si basa sul quadro clinico: interessamento di ambedue gli occhi, presenza di secrezioni, assenza del prurito, il fatto di non ripetersi annualmente nello stesso periodo, interessamento contemporaneo di più membri familiari.
Cosa fare in caso di congiuntivite infettiva
Evitare il contagio
Un bambino con congiuntivite infettiva è contagioso fintanto che permangono le secrezioni oculari, e quindi va evitata la propagazione dell’infezione ad altri bambini e persone della famiglia, attraverso colliri, asciugamani, tovaglioli, fazzoletti, federe, bavaglini e altri capi di vestiario.
Per gli stessi motivi il bambino va tenuto a casa da scuola e da spazi gioco e ogni altro contesto (piscina, palestra ecc.) in cui possa venire a contatto con altri bambini.
Cambiate frequentemente federe, bavaglini, tovaglioli e asciugamani. E’ sufficiente il normale lavaggio, senza necessariamente disinfettarli.
Pulire gli occhi (e il naso)
Rimuovete le secrezioni con una salviettina usa e getta, oppure con una garzina imbevuta di soluzione fisiologica sterile o di acqua bollita (v. come pulire gli occhi). Evitate l’uso della bambagia, i cui filamenti possono irritare l’occhio. Massaggiate anche delicatamente il sacco lacrimale per rimuovere anche le secrezioni che vi ristagnano.
Se il bambino ha anche il raffreddore, pulite spesso e accuratamente il naso.
Alleviare il bruciore
Se il bambino ha bruciore, fate degli impacchi con soluzione fisiologica fredda.
Evitate di applicare latte, soluzioni di camomilla o altri rimedi casalinghi. Non applicate colliri senza aver sentito prima il pediatra.
Non utilizzare le lenti a contatto
Se il bambino o ragazzo indossa lenti a contatto, non fategliele applicare per tutto il periodo in cui è presente l’infezione.
Collirio: solo su indicazione del pediatra
Il pediatra deciderà se prescrivere nelle forme batteriche l’applicazione di un collirio antibiotico. Questo andrà applicato in ambedue gli occhi, più volte al giorno e per diversi giorni, anche dopo il miglioramento dei sintomi. Importante: non applicate colliri antibiotici senza aver consultato il pediatra: per alcune forme di congiuntivite infettiva sono inutili.
Quando consultare il medico
Consultate il pediatra se il bambino:
- ha forte dolore;
- sembra vedere con difficoltà;
- ha le palpebre e la zona intorno agli occhi sempre più gonfie e arrossate;
- sembra stare male e ha febbre;
- non migliora entro 2 giorni dall’inizio dell’infezione.