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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
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Il sonno del bambino da 0 a 12 mesi

Il buon sonno è una condizione che si apprende nei primi mesi di vita. Conoscere come si sviluppa l’organizzazione del sonno del bambino è fondamentale per un genitore per comprendere e adattarsi ai suoi ritmi, per capire come e quando questi vanno modificati e come e quando invece bisogna rispettarli.

Il sonno del bambino: un complesso processo di sviluppo

Come per altri aspetti dello sviluppo fisico e neuromotorio del bambino, anche le caratteristiche e le modalità del sonno cambiano ed evolvono nel corso della vita del bambino. Ciò è particolarmente evidente nel periodo che va dalla nascita al primo anno di vita.

Questi cambiamenti hanno una base neurologica, cioè riflettono la maturazione dei circuiti nervosi che controllano l’alternanza sonno/veglia, ma dipendono anche da fattori genetici (ereditari). Tale maturazione si svolge principalmente nei primi 6 mesi di vita, per poi modificarsi relativamente poco nella vita successiva. Le modalità del sonno tuttavia sono  condizionate anche  dallo sviluppo psicologico del bambino (a sua volta influenzato dalle relazioni con l’ambiente e in particolare con gli altri membri della famiglia).

Il sonno è quindi un aspetto complesso della crescita, condizionato da fattori neurologici, genetici, psicologici ed emotivi. Ogni bambino quindi ha un “suo modo di dormire” che ogni genitore deve imparare a conoscere.

Come cambia il sonno nel primo anno di vita

Nei primi 3-4 mesi il ritmo sonno-veglia del bambino è molto diverso da quello dell’adulto. Il bambino non conosce la differenza fra giorno e notte, il suo ritmo sonno/veglia è indipendente dall’ambiente e regolato dai bisogni interni legati alla fame e alla sete. Stare con un bambino nei primi mesi significa quindi adattare i propri ritmi ai suoi.

Dopo i 4 mesi, gradualmente, il bambino si adatta ai ritmi esterni. Abitudini regolari lo aiutano a sincronizzare il ritmo endogeno con quello esterno e a concentrare il sonno nelle ore notturne: è questa una tappa fondamentale nello sviluppo del bambino, che i genitori devono favorire adottando alcune regole che abituino il bambino a differenziare le attività delle ore di veglia dal riposo delle ore notturne.

Ecco come si modifica il sonno nel primo anno di vita.

Come e quanto dorme il neonato

Nessuna differenza tra sonno diurno e sonno notturno

Mediamente, un neonato dorme circa 16-18 ore al giorno, senza preferenze tra giorno e notte. Esistono però grandi differenze da bambino a bambino. Già a questa età si può notare quello che sarà un breve-dormitore o un lungo-dormitore: alcuni bambini dormono 20 ore, mentre per altri sono sufficienti 14 ore.

Il sonno del neonato è frequentemente interrotto dal senso di fame, mediamente ogni 2-3 ore, ma anche in questo caso con differenze da bambino a bambino: alcuni iniziano da subito a fare un sonno continuativo durante la notte, altri si svegliano ogni 30-60 minuti.

Il sonno è costituito da cicli; la lunghezza e la struttura di questi cicli varia con l’età. I cicli del sonno del neonato sono molto brevi, della durata di 40-50 minuti, e con una prevalenza della fase REM (di sonno più leggero e con intensa attività cerebrale) rispetto alla fase di sonno calmo e profondo (più ristoratore).

Il neonato quindi parte con un sonno molto lontano dalle abitudini (e anche dalle attese) dei genitori. Se è vero che questi possono prendere provvedimenti che favoriranno buone abitudini di sonno del piccolino (ad esempio abituandolo a vivere di giorno in un ambiente domestico normalmente illuminato e “rumoroso”), è altrettanto vero che sarà solo più avanti che il bambino sarà in grado di assumere ritmi sonno veglia più regolari e simili a quello degli adulti.

Come e quanto dorme il bambino a 1 mese

Meno ore di sonno, nessuna differenza tra sonno diurno e sonno notturno

Il bambino verso il mese “comincia a svegliarsi” interagendo maggiormente con l’ambiente, ma ha ancora esigenze di sonno importanti: mediamente 14-16 ore al giorno, pur con significative differenze da bambino a bambino. I cicli del sonno rimangono brevi e distribuiti equamente nelle 24 ore, le interruzioni per mangiare sono frequenti, di giorno come la notte.

Come e quanto dorme il bambino a 2 mesi

Inizia l’acquisizione del ritmo circadiano

Pur con una notevole variabilità individuale, i periodi di veglia cominciano a concentrarsi verso il pomeriggio-sera, spesso associati a una certa irrequietezza legata all’adattamento alla vita extrauterina. I periodi di sonno sono leggermente più lunghi la notte. Il bambino inizia ad acquisire il ritmo circadiano (organizzato cioè sulla periodicità delle 24 ore) per il sonno ma anche per altre funzioni come quella cardiocircolatoria, la respirazione, la temperatura corporea e la produzione di ormoni.

A questa età si può cominciare a stabilire un orario costante per il sonno notturno, collegato coi pasti (anche se il bambino non dorme tutta notte) e a costruire un rituale di addormentamento (bagnetto, luci soffuse, canzoncina, ecc.).

Come e quanto dorme il bambino a 3 mesi

Iniziano a differenziarsi il sonno notturno e il sonno diurno

Le esigenze complessive di sonno, mediamente, si riducono a 13-14 ore.  Nella maggior parte dei casi il bambino comincia a strutturare il suo ritmo sonno-veglia, con più lunghi periodi di veglia (alternati a sonnellini più brevi) durante il giorno, e più lunghi periodi di sonno notturno. I cicli del sonno sono più lunghi, e comincia ad aumentare la componente di sonno più profondo rispetto alla fase leggera di sonno REM.

Come e quanto dorme il bambino a 4-6 mesi

Sonno notturno

Le esigenze di sonno complessive rimangono di 12-14 ore, ma si concentrano maggiormente nelle ore notturne. Il sonno notturno a 4 mesi in molti bambini è abbastanza lungo e continuativo (anche per 6 ore di fila). Alcuni bambini continuano comunque ad avere qualche risveglio notturno per nutrirsi. I cicli del sonno notturno sono più lunghi, di circa 70 minuti, e con fasi di sonno profondo proporzionalmente prevalenti rispetto alla fase leggera di sonno REM.

Risvegli notturni da ansia di separazione

Verso i 5-6 mesi, con l’affacciarsi della fase dello sviluppo psicologico detta “angoscia di separazione”, molto spesso il bambino sembra faticare più di prima a prendere sonno la sera, e i risvegli notturni improvvisamente si infittiscono. E’ normale, corrisponde appunto ad una fase di sviluppo psicologico del bambino.

Sonno diurno

I sonnellini diurni passano da 5 al giorno a 4 mesi a 3-4 al giorno a 6 mesi. Il bambino comincia ad essere influenzato dall’alternanza luce/buio.

A questa età i genitori possono aiutare il loro bambino a strutturare delle buone abitudini di sonno, ad esempio programmando con una certa regolarità gli orari di inizio e la durata dei sonnellini (per evitare che i sonnellini diurni siano troppo lunghi ed interferiscano con il sonno notturno).

Come e quanto dorme il bambino a 7-9 mesi

Definizione del ritmo-sonno veglia

Nella maggior parte dei casi a questa età il bambino ha un ritmo sonno veglia abbastanza definito, anche se molto variabile da bambino a bambino. I pisolini quotidiani diventano 3 e poi 2.

Risvegli notturni

Il sonno notturno è ancora condizionato dall’ansia di separazione e sempre di più dalle novità quotidiane che il “piccolo esploratore” si trova ad affrontare (e che inevitabilmente lo caricano di energie che, di notte, generano fantasie che facilitano i risvegli). I risvegli notturni sono concentrati di solito tra le 21 e le 24 e tra le 3 e le 6.

Eventuali abitudini notturne, talora date inconsapevolmente dai genitori (somministrazione di acqua, tisane, latte, o addirittura momenti di gioco e distrazione quando il piccolo si risveglia), possono favorire, invece che contrastare, i risvegli del bambino. Anche le poppate notturne al seno, pur mantenendo un certo valore nutrizionale, sono per il bambino soprattutto una modalità per rassicurarsi e un piacevole vezzo che finisce talore per essere un incentivo a svegliarsi. Dai 9 mesi pertanto può essere utile tentare di togliere tali abitudini, riducendo anche le poppate notturne al seno, possibilmente a non più di una.

Come e quanto dorme il bambino a 10-12 mesi

Acquisizione del ritmo sonno-veglia e abitudini di vita

A questa età la maggior parte (ma non la totalità) dei bambini dorme tutta la notte senza pause per alimentarsi. Il fabbisogno complessivo di sonno si riduce a circa 12 ore, e i pisolini diurni sono non più di due.

E’ questa l’età in cui, se il bambino ancora non ha raggiunto uno schema quotidiano abbastanza costante, è opportuno aiutarlo a seguire una “routine” quotidiana. E’ in questo primo anno di vita che si creano le basi per un buon sonno anche negli anni successivi. I pisolini diurni, se troppo lunghi, rischiano di “sottrarre” sonno ristoratore alla notte, per cui se ne dovrebbe ridurre la durata. Importante anche che si raggiunga un orario costante in cui andare a dormire e si adotti un rituale della buonanotte (bagnetto, pappa, favola della buonanotte, nanna) che aiuti il bambino ad abbandonare serenamente lo stato di veglia.

Pediatra libero professionista a Bergamo. Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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