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Epidemia di pertosse: cause e rimedi

Bambino con pertosse

Allerta pertosse: la situazione in Europa e in Italia

In questo periodo sta destando grande preoccupazione in Europa l’ultima epidemia di pertosse (cominciata a metà del 2023 e tutt’ora in corso), con numeri decisamente elevati di casi, complicazioni, ricoveri e purtroppo anche decessi, soprattutto di bambini molto piccoli, in diversi paesi europei. Belgio, Croazia, Danimarca, Spagna, Svezia, Norvegia, Cechia e Olanda hanno riportato e tutt’ora riportano un numero di casi che da decenni non venivano riscontrati. Le fasce di età più interessate sono quelle adolescenziali e adulte, ma quelle che ne patiscono di più le conseguenze sono quelle dei primissimi anni di vita.

Anche in diverse zone di Italia si stanno verificando importanti focolai epidemici di questa malattia, cui stanno contribuendo sicuramente i rigurgiti no vax che si sono succeduti e rinvigoriti durante e dopo il Covid, finendo per coinvolgere a macchia d’olio anche vaccinazioni (come appunto quella antipertossica e antimorbillosa) per le quali si era faticosamente riusciti a raggiungere una discreta immunità di gregge.

Vi è tra l’altro da dire che in molti paesi, Italia compresa, il numero reale di casi è probabilmente molto più alto di quello ufficiale, sia perché in adolescenti ed adulti, la fascia più colpita, molto spesso la pertosse si presenta in forma lieve e non facile da individuare, sia in quanto raramente si arriva ad una diagnosi precisa e confermata da laboratorio.

Perché questo boom di casi?

La pertosse è una malattia infettiva difficile da eradicare da una popolazione, anche disponendo di un vaccino altamente efficace come quello attuale. Il vaccino per la pertosse, infatti, non conferisce una protezione che dura per tutta la vita (come avviene per altri vaccini) e ciò fa sì che adolescenti ed adulti possano contrarre la malattia, magari in forma più lieve, e quindi potenzialmente trasmetterla a bambini piccoli non ancora vaccinati, esposti in caso di infezione a gravi conseguenze, anche mortali.

L’adozione del vaccino, in effetti, ha portato in Europa e nel mondo ad una netta diminuzione dei casi di pertosse segnalati e di conseguenza delle complicazioni e delle morti, soprattutto nella fascia di età dei primi mesi di vita, la cui protezione rimane il principale obiettivo del vaccino. Tuttavia, per la parziale durata della protezione conferita dal vaccino e anche per un calo della percentuale di bambini vaccinati, periodicamente, in genere ogni 3-5 anni, assistiamo a più o meno diffuse e intense epidemie di pertosse.

Come fermare questa epidemia

La strada maestra per contrastare la diffusione della pertosse e soprattutto le sue conseguenze spesso gravissime per i bambini piccoli rimane la vaccinazione, quella di massa dei bambini a partire dal 2°-3° mese di vita, ma anche la vaccinazione dei soggetti non ancora vaccinati e la somministrazione di dosi di richiamo in adolescenti ed adulti e soprattutto alle gestanti, che in questo modo conferiranno al nascituro e ai suoi primi mesi di vita una protezione efficace e salvavita.

Pediatra libero professionista a Bergamo. Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

Le informazioni di tipo sanitario contenute in queste pagine non possono in alcun modo intendersi come riferite al singolo e sostitutive dell'atto medico; per i casi personali si invita sempre a consultare il proprio Pediatra. I contenuti di queste pagine sono soggetti a verifica e revisione continua; tuttavia sono sempre possibili errori e/o omissioni. amicopediatra.it non è responsabile degli effetti derivanti dall'uso di queste informazioni.