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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

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Raffreddore: cause, sintomi e trattamento

mamma fa soffiare il naso a sua figlia

Cos’è il raffreddore

Il raffreddore è causato da un’infezione virale, in genere da rhinovirus, che interessa il naso e la gola.

I virus del raffreddore si diffondono da una persona all’altra attraverso le vie aeree o le mani, per contatto con soggetti affetti o attraverso oggetti contaminati. Essi possono sopravvivere sui giochi o sugli altri oggetti in genere per 3 ore. Dagli oggetti il virus è trasmesso al naso o agli occhi, attraverso le mani che toccano normalmente la faccia. I germi si trasmettono inoltre per via aerea starnutendo o tossendo, attraverso le gocce di saliva. Una volta raggiunti naso e occhi, i virus cominciano a moltiplicarsi e a diffondersi verso il basso nella gola e nella trachea, causando mal di gola e tosse.

Il clima freddo, il vento freddo, le correnti d’aria, l’aria condizionata, i piedi bagnati non sono la causa del raffreddore. E’ vero che alcuni studi di laboratorio dimostrerebbero che, alle basse temperature, la tendenza dei rhinovirus a moltiplicarsi sia maggiore e soprattutto che le difese delle vie respiratorie (in particolare il battito ciliare e le cellule immunitarie) siano meno efficienti. E’ ancora più vero però che il raffreddore si prende più facilmente nei mesi invernali principalmente perché le temperature più basse e le ore di luce più scarse indicono le persone a stare di più in ambienti chiusi, in cui quindi più facilmente si concentrano i virus emessi dalle persone. Non dimentichiamo inoltre l’effetto irritante sulle vie respiratore, soprattutto dei bambini, dell’inquinamento dell’aria, notoriamente maggiore nel periodo invernale per i fumi prodotti dagli impianti di riscaldamento.

Poiché ci sono più di 200 varianti del virus del raffreddore, molti bambini sani, soprattutto se piccolini, nel primo anno di vita o se frequentano il nido o la scuola materna, possono avere più episodi di raffreddore in un anno. Con l’età scolare, il numero di episodi comincia a diminuire, poiché il sistema immunitario si fa via via più maturo.

I sintomi del raffreddore

I raffreddori o infezioni delle vie aeree superiori sono caratterizzati da naso chiuso e colante, a volte associato a mal di gola e febbre, qualche volta a tosse, raucedine, occhi rossi e ingrossamento dei linfonodi del collo. I sintomi, febbre compresa, sono soprattutto espressione della normale attivazione del sistema immunitario e dei fenomeni infiammatori che ne conseguono. Pur essendo fastidiosi, pertanto, hanno un significato difensivo. Lo stesso rialzo febbrile, infatti, tende a ridurre l’aggressività e la tendenza a moltiplicarsi dei virus.

Il raffreddore nei bambini si presenta con più disturbi rispetto all’adulto e dura qualche giorno in più. Di solito, la febbre dura meno di 3 giorni, l’infiammazione di gola e naso circa una settimana, la tosse anche 2 o 3 settimane. Questa maggiore durata si spiega sia con la particolare “vivacità” della risposta difensiva del bambino rispetto all’adulto, sia con la “novità” che il virus rappresenta per il sistema immunitario, e quindi con il maggior tempo (anche 3-4 settimane) che questo necessita per sviluppare anticorpi specificamente rivolti contro quel virus.

Sono possibili sovrainfezioni batteriche: otite, congiuntivite con secrezione gialla dagli occhi, sinusite, o polmonite. Queste complicazioni sopravvengono nel 5% dei casi perché l’infezione virale diminuisce temporaneamente le difese immunitarie del bambino. Nei lattanti l’ostruzione nasale può interferire sulla capacità di succhiare tanto da causare un temporaneo rallentamento della crescita.

Occorre distinguere il raffreddore comune causato da virus da:

  • rinite vasomotoria: molti bambini ed adulti hanno spesso durante il periodo invernale o la permanenza in luoghi a bassa temperatura il naso che cola e che facilmente sanguina. Questo sanguinamento si interrompe solitamente dopo circa 15 minuti dal rientro in ambiente chiuso o maggiormente riscaldato. Non richiede trattamento medico e non ha alcuna relazione con le infezioni;
  • rinite allergica (o febbre da fieno): il sintomo principale è il naso colante e il prurito nasale, tipici dell’allergia;
  • sinusite: sospettate questa complicanza del raffreddore se compare secrezione nasale gialla persistente e il bambino lamenta dolore o sensazione di tensione alle cavità nasali.

Cosa fare

Se curate il raffreddore guarirà entro una settimana; se non lo curate, durerà comunque 7 giorni. Le indicazioni che seguono servono tuttavia sia ad alleviare i disturbi per il vostro bambino, sia a limitare il rischio di complicanze.

Pulizia del naso

Pulite bene il naso: la pulizia nasale è importante, a qualsiasi età, per prevenire l’accumulo di muco infetto e quindi lo sviluppo di complicazioni batteriche, come la sinusite. Lo è ancor di più nel lattante, che non riesce a respirare dalla bocca e quindi deve avere il naso libero, soprattutto prima del pasto o del sonno. Inoltre i bambini nei primi 6 mesi di vita non riescono a respirare dalla bocca e respirano quindi dal naso, che deve essere libero, soprattutto prima del sonno. La pulizia nasale deve pertanto essere effettuata più volte al giorno, tanto più frequentemente quanto più il bambino ha il naso ostruito dal muco. Al lavaggio nasale va preferibilemente associata l’aspirazione delle secrezioni nasali mediante dispositivi che evitino sia il rischio di spingere all’interno, invece che estrarre, il catarro,, sia la possibilità che il genitore a propria volta si infetti col muco nasale del bambino. Inoltre, non appena possibile insegnate al bambino a soffiare bene il naso, una narice per volta.

Spray di soluzione ipertonica

Erogano soluzione di acqua più concentrate che nella “normale” soluzione fisiologica (detta anche per questo isotonica, cioè con la stessa concentrazione di sali dei liquidi corporei, muco e lacrime compresi). Vengono utilizzati soprattutto per un effetto decongestionante, in quanto proprio per la loro composizione “richiamano” acqua alla mucosa respiratoria, “sgonfiandola” e quindi riducendo il senso di ostruzione nasale. A lungo andare possono provocare secchezza della mucosa e conseguente facilità al sanguinamento nasale, e minore efficienza dell’apparato mucociliare. Vanno utilizzati su indicazione del Pediatra.

Acido ialuronico

Ha proprietà antinfiammatorie, idratanti (e per questo viene spesso abbinato alle soluzioni ipertoniche) e protettive della mucosa, in quanto forma un film superficiale che contrasta l’attecchimento dei virus ma anche delle particelle inalate. Può quindi essere utilizzato, previa consultazione del Pediatra, sia nel raffreddore che, soprattutto, nelle riniti allergiche.

Trattamento dei sintomi associati al raffreddore

  • Febbre: usate farmaci antifebbrili/antidolorifici (ad esempio paracetamolo) se compaiono febbre, dolori muscolari, mal di testa. E’ prudente evitare l’acido acetilsalicilico perché si è dimostrata l’associazione con la sindrome di Reye (malattia grave che colpisce il cervello e il fegato);
  • mal di gola: potete utilizzare caramelle balsamiche o spray antidolorifici;
  • tosse: utilizzate preferibilmente umidificatori, mantenendo però controllata l’umidità dell’aria con un igrometro (mantenete un’umidità ambientale compresa tra 30% e 50%). Usate farmaci solo se è molto fastidiosa e solo se prescritti dal pediatra;
  • occhi rossi: sciacquateli frequentemente con garzine sterili inumidite in acqua bollita o soluzione fisiologica sterile;
  • scarso appetito: incoraggiate i bambini a bere, in modo da favorire l’idratazione delle vie respiratorie e quindi l’eliminazione del virus con il muco. Ponete particolare attenzione all’alimentazione, che in caso di scarso appetito dovrà comporsi di piccoli e frequenti spuntini leggeri.

Usate farmaci antipiretici/antidolorifici in caso di raffreddore solo se il bambino ha la febbre, mal di gola, o dolori muscolari, e solo su indicazione del pediatra.

Cosa non fare

E’ errato:

1) non fare una corretta pulizia del naso ed in particolare non ripetere la procedura fino a quando il respiro è libero (la parte anteriore del naso può sembrare libera, ma quella posteriore può essere ancora piena di muco asciutto);

2) fare abuso di gocce decongestionanti o spray per il naso chiuso: se la congestione nasale interferisce con la respirazione, insistete con i lavaggi nasali; un buon effetto decongestionante può essere ottenuto come detto con gli spray di soluzione ipertonica, da utilizzare dopo il lavaggio nasale. Da evitare invece nei bambini le gocce vasocostritttici: questi prodotti liberano solo inizialmente il naso e hanno poi un effetto irritante e congestionante; se usati tante volte determinano secchezza e atrofia (perdita della produzione di muco) delle mucose respiratorie;

3) usare farmaci per bocca di tipo antistaminico, perché non sono in grado di rimuovere le secrezioni secche del naso e non hanno alcun effetto sui virus. Il loro utilizzo è indicato se si tratta di una forma allergica accertata, e quindi sempre previa consultazione del pediatra.

Quando consultare il medico

Dopo aver attuato le precedenti misure, consultate il medico

immediatamente se:

  • la respirazione è difficoltosa e non migliora dopo aver pulito il naso;
  • il bambino ha meno di tre mesi di vita e compare febbre;
  • il bambino sembra molto sofferente;

senza urgenza se:

  • la febbre dura da più di 3 giorni;
  • la secrezione è diventata spessa e gialla;
  • la pelle sotto il naso presenta croste;
  • dagli occhi fuoriesce una secrezione gialla;
  • non riuscite a liberare il naso del vostro bambino nonostante la corretta e frequente pulizia nasale e l’abbondante somministrazione di liquidi;
  • il respiro diventa difficoltoso e non sembra solo per il naso chiuso;
  • compaiono mal d’orecchi o dolore alle cavità nasali;
  • compare mal di gola;
  • vi sembra che il bambino stia peggiorando molto.

Prevenzione

  • Poiché le complicazioni di un banale raffreddore sono molto comuni nei bambini durante il primo anno di vita, cercate di evitare i contatti con altri bambini o adulti con il raffreddore; fate attenzione ai luoghi affollati: nidi, asili, supermercati.
  • Poiché i virus del raffreddore sono continuamente trasmessi dalla contaminazione delle mani, lavare frequentemente le mani ed evitare di metterle in bocca o nel naso, sono delle misure di prevenzione molto utili.
  • Insegnate al vostro bambino a coprirsi il naso e la bocca quando starnutisce, preferibilmente con il gomito o l’avambraccio e non con la mano.
  • Un umidificatore per l’ambiente previene la secchezza delle vie nasali, che risultano più suscettibili alle infezioni. Tuttavia bisogna fare attenzione anche a non umidificare eccessivamente l’ambiente (come detto, l’umidità ambientale ideale è compresa tra il 30% e il 50%, da misurarsi con un igrometro).
  • Vitamina C: sfortunatamente non è stato provato che la vitamina C, e in genere la somministrazione di vitamine, prevenga o riduca la durata dei raffreddori. Inoltre dare troppa vitamina C (più di 2 gr al giorno) può causare diarrea.

Pediatra libero professionista a Bergamo. Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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