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Setticemia nel bambino: cause, sintomi, cure e prevenzione

Cos’è la setticemia

La setticemia (detta anche tecnicamente sepsi) è la propagazione al sangue di un’infezione batterica. E’ una condizione pericolosa e spesso grave, in quanto le sostanze chimiche prodotte e immesse in circolo dal sistema immunitario per combattere l’infezione provocano conseguenze cardiovascolari, lesioni a carico degli organi del corpo, insufficienza respiratoria, con esito a volte mortale.  Inoltre attraverso il sangue l’infezione può propagarsi a distanza, interessando organi normalmente non contaminati da microorganismi, come il sistema nervoso, i reni, le articolazioni, i muscoli, le ossa: si parla in tal caso di “malattia batterica invasiva”.

Cause

Neonati e bambini sotto i 3 mesi di vita

Il neonato solitamente contrae la setticemia direttamente attraverso il sangue. I batteri più comunemente in causa sono lo streptococco gruppo B, l’Escherichia Coli, la Listeria Monocitogenes, lo Pneumococco, l’Haemophilus Influenzae tipo B e la Salmonella.

Lo Streptococco Gruppo B in particolare, presente senza dare problemi nelle vie genitali della gravida in circa il 30% dei casi, può essere trasmesso al bambino durante il travaglio del parto. Per questo le gravide vengono sottoposte a tampone sistematicamente e, in caso di positività per SGB, trattate con antibiotico prima del parto.

In altri casi il batterio può essere trasmesso, sempre attraverso il sangue, a partire da un’infezione materna con febbre, da un’infezione della placenta o dell’utero, oppure per una rottura precoce delle sacco amniotico (prima della 37° settimana o più di 18 ore prima del parto), con conseguente contaminazione del liquido amniotico.

I bambini prematuri, soprattutto quelli che devono permanere per un tempo più o meno lungo in Terapia Intensiva Neonatale, sono particolarmente a rischio di sepsi sia perché hanno un sistema immunitario immaturo e poco efficiente, sia per le procedure invasive cui sono sottoposti (cateteri, intubazione, ecc.), che favoriscono l’accesso dei batteri al sangue.

Bambini sopra i 3 mesi e bambini più grandi

I batteri più frequentemente in causa sono lo Pneumococcco e l’Haemophilus Influenzae, meno frequentemente  il Meningococco B e C . Il meccanismo con cui l’infezione penetra nel sangue è un’infezione localizzata a livello delle porte di entrata naturali al corpo del bambino, cioè il tubo gastroenterico, le vie respiratorie, la pelle e le vie urinarie.

Una volta entrato nella maggior parte dei casi, il batterio viene aggredito dal sistema immunitario e sconfitto. Qualche volta invece  la battaglia prende una piega sfavorevole all’uomo, provocando quella che tecnicamente viene chiamata “infezione”: il batterio, prende il sopravvento.

Anche in questo caso però di solit  il sistema immunitario riesce, se non a vincere la battaglia sul posto, a evitare che l’infezione si propaghi in altre parti del corpo; nei casi più sfortunati anche questa seconda opzione difensiva cede, e allora l’infezione entra nel sangue (setticemia) e nel sistema linfatico, raggiungendo per queste vie anche gli organi interni e lontani dal primo focolaio di infezione (cervello, fegato, cuore, ecc.).

Questa eventualità è più facile a verificarsi in alcune categorie di bambini a rischio:

  • bambini non vaccinati per l’Haemophilus Influenzae e lo Pneumococco, i batteri più frequentemente responsabili di sepsi;
  • bambini con malattie croniche;
  • bambini con deficit immunitari congeniti (cioè presenti dalla nascita) o acquisiti (terapie antitumorali, ad esempio).

Come si manifesta la setticemia

Neonati e bambini di pochi mesi

  • Stato soporoso e abbattuto, con difficoltà a risvegliarsi dal sonno.
  • Difficoltà di suzione e scarso appetito.
  • Febbre.
  • Sguardo “perso”, scarso contatto con lo sguardo materno.
  • Irritabilità, pianto inconsolabile continuo.
  • Ittero.
  • Ridotta produzione di urine
  • Apnee (arresti del respiro per più di 10 secondi).
  • Colorito pallido, bluastro (cianosi) o “marmorizzato” (cioè a chiazze chiare e scure).
  • Distress respiratorio.
  • Fontanella pulsante.

Bambini sopra i 3 mesi

Solitamente il quadro setticemico è preceduto da una infezione localizzata, che invece di migliorare, sembra peggiorare.

  • Stato confusionale, guardo “perso” nel vuoto.
  • Difficoltà respiratoria,
  • Stato soporoso, difficoltà a risvegliarsi dal sonno.
  • Febbre elevata.
  • Irritabilità.
  • Pallore, aspetto “malato”.
  • Cuore che batte forte.
  • Rash cutaneo

Diagnosi

I sintomi depongono già per una situazione particolarmente grave e devono indurre ad una valutazione da parte del medico, che provvederà ad eseguire ulteriori accertamenti, come esami del sangue e delle urine, Rx torace, una puntura lombare

Terapia

La sepsi è un’emergenza medica e richiede il ricovero in ospedale, dove in genere, in attesa dell’esito degli accertamenti, viene subito cominciata una terapia antibiotica per via endovenosa, oltre a provvedimenti di supporto alle funzioni vitali e allo stato di idratazione del bambino, al fine di evitare danni ai suoi organi.

Prevenzione

  1. Le donne gravide devono essere sottoposte a tampone preparto per la ricerca dello Streptococco Gruppo B, e in caso di positività essere trattate prima del parto con un antibiotico.
  2. I bambini, sin dai primi mesi di vita, devono ricevere le vaccinazioni contro Haemophilus Influenzae e Pneumococco.
  3. Evitate contatti del neonato e del bambino di pochi mesi con persone malate.
  4. Lavate frequentemente le mani quando siete insieme al neonato e al lattante.

Pediatra libero professionista a Bergamo. Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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