La vaccinazione contro la parotite
Cos’è la parotite
È una infezione virale che si propaga da persona a persona per mezzo delle gocciole degli starnuti o della tosse. Determina solitamente un gonfiore di una o più ghiandole salivari che dura circa una settimana. Complicazioni possono comprendere infiammazione dei testicoli, meningiti asettiche, infiammazione del pancreas (pancreatite) e delle ovaie e sordità permanente.
Il vaccino antiparotite
Il vaccino è costituito da virus viventi ed attenuati ed è somministrato assieme a quello della rosolia e del morbillo (vaccino trivalente per morbillo-parotite-rosolia, MPR) o anche della varicella (vaccino tetravalente per morbillo-parotite-rosolia e varicella, MPRV).
Chi vaccinare
- I bambini dopo l’anno di età.
- Gli adolescenti e i giovani adulti non immuni perché a maggior rischio di complicanze.
- Individui con infezione da HIV ma senza i sintomi di AIDS.
Chi non vaccinare
- Persone con allergia alla gelatina.
- Donne che sono gravide o che cercano di diventarlo; le donne devono evitare la gravidanza per almeno tre mesi dopo la vaccinazione;
- Persone immunocompromesse (con l’eccezione delle persone infette con HIV ma senza sintomi di AIDS).
- Il vaccino deve essere ritardato se si sono ricevuti prodotti contenenti anticorpi (es. trasfusioni di sangue, immunoglobuline).
- Persone che assumono alte dosi di steroidi possono essere vaccinate un mese dopo aver interrotto la terapia.
Dosi e calendario
Attualmente è prevista una dose di vaccino da eseguirsi tra i 12 e i 15 mesi di età. Un richiamo è previsto a 5.6 anni.
Efficacia
Oltre il 95% di coloro che ricevono il vaccino sono protetti dopo la prima dose. Già con la seconda dose l’efficacia della vaccinazione supera il 99%. L’immunità dura tutta la vita.
Effetti collaterali
Quasi tutti i bambini (80%) che ricevono il vaccino (da solo o nella trivalente morbillo-parotite-rosolia o tetravalente morbillo-parotite-rosolia-varicella) non hanno avuto effetti collaterali.
La maggior parte di quelli che sviluppano effetti collaterali hanno reazioni lievi, come
dolore,
- rossore e gonfiore nel punto della iniezione,
- una leggera eruzione cutanea similmorbillosa (o simil-varicellosa in caso di tetravalente),
- febbre da lieve a moderata (nel 5-15% dei vaccinati si può avere febbre fino a 39°C),
- ingrossamento dei linfonodi o delle parotidi,
- gonfiore delle articolazioni (artrite, nel 15% dei casi)Questi inconvenienti si verificano in genere da 5 a 12 giorni dopo la vaccinazione e possono durare fino a due giorni.
In caso di reazioni lievi:
- dare da bere molti liquidi;
- non vestire troppo il bambino se è caldo;
- usare farmaci a base di paracetamolo (non a base di acido acetilsalicilico) o panni freddi , se necessario, per ridurre la febbre o il dolore;
- nel caso che i sintomi si protraggano per più di due giorni consultare il vostro medico per verificare se si è di fronte ad un comune effetto collaterale della vaccinazione o ad un’altra malattia.
In rari casi (3 ogni 10.000, ovvero 0,03%) i bambini possono avere reazioni moderate come convulsioni correlate alla febbre alta.
In casi estremamente rari (da 0,2 a 0,4 ogni 10 mila, ovvero da 0,002% a 0,004%) si può avere una riduzione delle piastrine nel sangue che può causare temporanee piccole emorragie. Reazioni allergiche di tipo anafilattico con ipersensibilità e gonfiore della bocca, difficoltà del respiro, pressione bassa e shock sono del tutto eccezionali (meno di 1 caso ogni milione di vaccinati).
Se si verifica una reazione moderata o grave, dovete rivolgervi immediatamente al vostro medico o al Pronto Soccorso.