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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

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La vaccinazione contro la varicella

ragazzino guarda la siringa usata dal pediatra

Cos’è la varicella

La varicella è una malattia virale molto contagiosa, trasmessa da persona a persona tramite il contatto diretto con le lesioni cutanee e, già prima che la malattia si manifesti, tramite le goccioline respiratorie. E’ possibile contrarre la varicella anche per contatto con le lesioni cutanee di un  un soggetto affetto da Herpes Zoster (“Fuoco di Sant’Antonio”).

Rare sono le complicazioni della varicella nell’infanzia, più frequenti e temibili negli adolescenti, negli adulti, e soprattutto nei bambini con basse difese immunitarie, in cui la varicella può essere letale.

schiena di bambina affetta da varicella

Il vaccino antivaricella

Dal 2002 è disponibile in Italia un vaccino contro la varicella, costituito da virus vivi ma attenuati. Dal 2009 è disponibile anche un vaccino tetravalente, in cui il vaccino antivaricella è associato ai vaccini antimorbillo-rosolia-parotite.

Chi vaccinare

  • Bambini dopo l’anno, solitamente in associazione ad antimorbillo-parotite-rosolia (tetravalente)
  • Soggetti oltre i 13 anni d’età che non abbiano già contratto la malattia (perché più a rischio di contrarre complicazioni gravi).

Chi non vaccinare

  • Persone con allergia alla gelatina.
  • Donne che sono gravide o che cercano di diventarlo; le donne devono evitare la gravidanza per almeno tre mesi dopo la vaccinazione;
  • Persone immunocompromesse (con l’eccezione delle persone infette con HIV ma senza sintomi di AIDS).
  • Il vaccino deve essere ritardato se si sono ricevuti prodotti contenenti anticorpi (es. trasfusioni di sangue, immunoglobuline).
  • Persone che assumono alte dosi di steroidi possono essere vaccinate un mese dopo aver interrotto la terapia.

Dosi e calendario

E’ possibile vaccinare bambini che abbiano almeno 12 mesi di vita. Sono necessarie 2 dosi, con un intervallo preferibilmente di almeno 6 settimane tra una somministrazione e l’altra (non meno di 4 settimane). L’attuale calendario vaccinale prevede per i nuovi nati  una prima dose tra i 12 e i 15 mesi e una seconda dose tra i 5 e i 6 anni, in ambedue i casi in associazione ad antimorbillo-parotite-rosolia.

Efficacia

L’efficacia del vaccino sembra essere dell’80-100%.

Nei soggetti vaccinati che comunque contraggono la malattia, quest’ultima decorre in maniera meno grave, con un minor numero di elementi cutanei, temperatura meno elevata e rapida guarigione.

Effetti collaterali

La vaccinazione antivaricella, da sola o associata nella tetravalente, è ben tollerata. Gli effetti collaterali sono minimi e rari.

La maggior parte di quelli che sviluppano effetti collaterali hanno reazioni lievi, come dolore, rossore e gonfiore nel punto della iniezione, una leggera eruzione cutanea similmorbillosa (e/o simil varicellosa in caso di tetravalente), febbre da lieve a moderata, ingrossamento dei linfonodi o delle parotidi, gonfiore delle articolazioni (artrite, nel 15% dei casi). Nel 5-15% dei vaccinati si può avere febbre fino a 39°C. Questi inconvenienti si verificano in genere da 5 a 12 giorni dopo la vaccinazione e possono durare fino a due giorni.

In caso di reazioni lievi:

  • dare da bere molti liquidi;
  • non vestire troppo il bambino se è caldo;
  • usare farmaci a base di paracetamolo (non di acido acetilsalicilico) o panni freddi , se necessario, per ridurre la febbre o il dolore;
  • nel caso che i sintomi si protraggano per più di due giorni, può essere opportuno consultare il vostro medico per verificare se si è di fronte ad un comune effetto collaterale della vaccinazione o ad un’altra malattia.

In rari casi (3 ogni 10.000, ovvero 0,03%) i bambini possono avere reazioni moderate come convulsioni correlate alla febbre alta.

In casi estremamente rari (da 0,2 a 0,4 ogni 10.000, ovvero 0,002/0,004%) si può avere una riduzione delle piastrine nel sangue che può causare temporanee piccole emorragie.

Reazioni allergiche di tipo anafilattico con ipersensibilità e gonfiore della bocca, difficoltà del respiro, pressione bassa e shock sono del tutto eccezionali (meno di 1 caso ogni milione di vaccinati), così come l’encefalite.

Se si verifica una reazione moderata o grave, dovete rivolgervi immediatamente al vostro medico o al Pronto Soccorso.

E’ prudente non somministrare acido salicilico nelle 6 settimane successive alla vaccinazione, per il rischio di sindrome di Reye.

I soggetti vaccinati generalmente non sono contagiosi, ma è prudente che per 6 settimane evitino contatti con donne gravide che non abbiano già contatto la malattia, neonatisoggetti con deficit immunitari.

 

Pediatra Libero Professionista a Cantù (CO). Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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