Se faccio qualche integrazione con latte in formula, posso tornare ad allattare al seno?
L’allattamento esclusivo al seno, senza ricorrere ad integrazioni con latte formulato, è sicuramente la scelta ideale per il bambino, poiché il latte materno è il miglior alimento possibile per un lattante. E’ inoltre il modo migliore per stimolare adeguatamente il seno ed assicurare una buona produzione di latte materno.
In talune circostanze, il pediatra potrebbe tuttavia consigliare di integrare il latte materno con aggiunte di latte in formula (per ragioni ad esempio legate a temporanei stati di salute della mamma, o se il bambino non cresce a sufficienza). In questi casi, le mamme spesso temono che sia pregiudicata la possibilità di continuare ad allattare al seno e vivono il passaggio all’allattamento misto con apprensione.
Ecco quindi alcuni consigli per salvaguardare la produzione di latte materno.
Prima attaccare al seno, poi offrire il biberon
L’integrazione con latte formulato rischia sempre di interferire con la produzione di latte materno sia perché il bambino tende ovviamente a preferire una poppata “più facile” quale quella al biberon, sia perché se il seno viene stimolato di meno inevitabilmente tende a produrre meno latte, col rischio quindi che si instauri un circolo vizioso che porta sempre più il bambino verso il latte formulato.
Per questo, se si vuole conservare il più possibile il latte materno, è preferibile l’aggiunta di latte formulato solo dopo aver attaccato al seno il bambino. L’allattamento misto “alternato” (cioè la sostituzione integrale di una o più poppate con un biberon di latte formulato), che per alcuni aspetti potrebbe essere più pratico, non assicura invece una adeguata stimolazione del seno.
Come tornare all’allattamento esclusivo al seno dopo l’allattamento misto
La strada poi per “recuperare” il latte materno, ovvero tornare all’allattamento esclusivo al seno, in un bambino che già assume aggiunte o pasti interi di latte formulato è solitamente quella di cercare di invertire la tendenza, riducendo gradualmente le quantità e il numero di somministrazioni di latte formulato e attaccando per contro più spesso il bambino al seno. Il successo di questa operazione dipende ovviamente dal punto di partenza: avremo sicuramente più possibilità se il bambino assume comunque una percentuale bassa di latte formulato sul totale giornaliero; sarà invece più difficile se il latte formulato rappresenta una quota importante del latte complessivamente assunto nella giornata.
Inevitabilmente inoltre sarà necessaria un po’ di pazienza, sia da parte del bambino (che non sempre ne ha …) sia dei genitori, che dovranno fronteggiare e gestire le inevitabili rimostranze del bambino di fronte a questa parziale forzatura.