fbpx

Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

Informazioni sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

Dolore al petto nei bambini: quando preoccuparsi

Bambino con dolore al petto

Il dolore al petto è una evenienza comune nei bambini e soprattutto negli adolescenti, e costituisce un motivo abbastanza frequente di visita al pronto soccorso in quanto spaventa molto sia il bambino che i genitori.

Fortunatamente, a differenza che nell’adulto, i problemi cardiaci sono una causa molto rara di dolore al petto in età pediatrica (infatti in circa il 95% dei casi non sono presenti problemi cardiaci), mentre molto più frequenti sono le cause legate ad altri problemi.

Vediamo quindi quali possono essere le varie cause del dolore toracico, dividendole in non cardiache (cioè non legate al cuore) e cardiache, quali sono le “bandierine rosse”, ossia i segnali di allarme che devono far realmente preoccupare, e cosa fare in caso di dolore.

Dolore al petto nei bambini: cause non legate al cuore (circa il 95%)

Cause muscolari o scheletriche 

  • Stiramenti o strappi muscolari: possono verificarsi a livello dei muscoli pettorali in particolare in giovani atleti. Il dolore è localizzato e peggiora con i movimenti o con i respiri profondi.
  • Costocondrite: il dolore è presente da un solo lato, dura pochi secondi o pochi minuti, ed è causato da una infiammazione delle cartilagini delle costole. È accentuato da respiri profondi ed è localizzato all’attaccatura di due o tre costole con lo sterno, generalmente nella parte alta del torace. Può essere riprodotto con la palpazione e si verifica spesso negli adolescenti. Non sono presenti segni visibili di infiammazione.
  • Sindrome di Tietze (osteocondrite): è interessata una singola costola (in genere la seconda o la terza), sono presenti e visibili modici segni di infiammazione (edema, calore, lieve tumefazione). E’ una patologia rara.
  • Fitta di Texidor (precordial catch): generalmente si presenta come una fitta improvvisa e pungente, della durata di pochi secondi o minuti, localizzata in uno spazio intercostale, in corrispondenza della parte bassa dello sterno, dal lato sinistro. Il dolore è causato da spasmi o crampi dei muscoli della parete toracica, peggiora con gli atti respiratori. Spesso si verifica a riposo (ma non durante il sonno) o durante una normale attività fisica.
  • Xifodinia: è caratterizzata da una ipersensibilità al dolore dell’appendice xifoidea (la parte bassa dello sterno), il dolore può essere accentuato dalla tosse o da un pasto abbondante.

Frequentemente nell’anamnesi dei dolori muscoloscheletrici è presente uno sforzo muscolare eccessivo o un evento traumatico. Il dolore può peggiorare in particolari posizioni, movimenti o in seguito a respiri profondi.

Terapia

In tutti questi casi di interessamento muscoloscheletrico la terapia è basata sulla rassicurazione, sul riposo, sull’applicazione di impacchi tiepidi e sull’uso di analgesici (esempio ibuprofene) per qualche giorno.

Cause polmonari (asma, polmonite, pleurite)

Nell’asma e in particolare nell’asma da sforzo, il dolore può essere presente in caso di una crisi asmatica acuta per coinvolgimento dei muscoli respiratori.

Nella polmonite e nella pleurite invece il dolore è generalmente più localizzato e spesso si accompagna a tosse e febbre.

Terapia

Il trattamento sarà legato alla patologia di base, ossia broncodilatatori per l’asma e terapia antibiotica per polmonite e pleurite.

Cause gastrointestinali (reflusso gastroesofageo)

Il dolore è generalmente riferito al centro del petto, dietro lo sterno. Spesso sono presenti un’anamnesi suggestiva e una sintomatologia che fanno sospettare un reflusso gastroesofageo.

Terapia

Il trattamento sarà mirato ad attenuare i sintomi del reflusso.

Cause psicologiche (stress, disturbo di tipo ansioso)

In questi casi, più frequenti negli adolescenti, possono essere presenti fattori emotivi o stressanti, e spesso è presente iperventilazione (cioè respiro veloce e affannoso) e percezione esagerata dell’intensità del battito o della frequenza cardiaca.

Terapia

Tranquillizzare il bambino o l’adolescente è generalmente sufficiente a far regredire la sintomatologia. In alcuni casi sono necessari una terapia ansiolitica e un supporto psicologico.

Cause legate al seno

Nelle ragazze già mestruate, un dolore al petto può essere legato al ciclo, oppure dovuto a mastite o malattia fibrocistica del seno, mentre in quelle prepuberi oppure nei maschi può essere causato dall’ingrossamento della ghiandola mammaria. Il dolore è localizzato alla zona mammaria.

Terapia

In caso di dolore al seno sarà generalmente sufficiente tranquillizzare la ragazza o il ragazzo e, se necessario, utilizzare un antidolorifico per qualche giorno.

Dolore al petto nei bambini: cause legate al cuore (< 5%)

In questi casi rari, che tuttavia possono essere un problema da affrontare rapidamente, ci sono dei sintomi (vedi le “bandierine rosse”) che non vanno sottovalutati.

Tra le varie cause cardiologiche possiamo segnalare:

  • malattie cardiache infiammatorie (miocardite e pericardite): il dolore è generalmente retrosternale e può irradiarsi verso il lato sinistro della spalla.
  • anomalie delle valvole cardiache (prolasso della mitrale, stenosi aortica o polmonare): a volte il dolore al petto, spesso causato da uno sforzo fisico, può essere la prima manifestazione di un difetto anatomico. Al dolore possono essere associati altri sintomi come stanchezza, palpitazioni, vertigini.
  • anomalie delle coronarie e sindrome di Kawasaki: possono essere responsabili di un attacco ischemico con senso di oppressione, costrizione o “bruciore” al petto.
  • aritmie cardiache (tachicardia ventricolare e sovraventricolare): sono dovute a variazione del ritmo del cuore e possono essere riferite come dolore da parte del bambino.
  • cardiomiopatia ipertrofica: l’ingrossamento delle pareti del cuore può essere responsabile di un dolore intenso e improvviso. Questa malattia è la prima causa di morte in giovani atleti.

Come capire le cause del dolore al petto

Per cercare di capire quale può essere la causa del dolore sono molto importanti:

  • un’accurata anamnesi familiare (storia di malattie cardiache, di ipercolesterolemia o di morti improvvise in famiglia);
  • la storia personale (il medico dovrà indagare l’eventuale presenza di traumi, malattie cardiache pregresse, ipercolesterolemia, febbre o tosse, asma, problemi emotivi o stressanti, presenza di malattie genetiche);
  • una descrizione delle caratteristiche del dolore da parte del bambino (“sentivo il cuore che andava di corsa”, “sentivo il cuore che batteva forte”, “sentivo il cuore che non batteva regolarmente come al solito”, “ho avuto un forte dolore mentre giocavo”, …), oltre che la durata, la severità, i fattori scatenanti, la localizzazione del dolore e la frequenza (se episodico o ricorrente);
  • l’eventuale presenza di altri sintomi.

Dolore al petto nei bambini: quando preoccuparsi

Esistono alcune “bandierine rosse” che rappresentano dei segnali d’allarme a cui prestare attenzione. Nello specifico, è importante recarsi subito al più vicino Pronto Soccorso Pediatrico se il dolore:

  • è molto intenso e accompagnato da un aspetto sofferente;
  • dura a lungo e si irradia verso il braccio o posteriormente;
  • è provocato da uno sforzo fisico;
  • è diffuso e non cambia variando posizione;
  • si accompagna ad altri sintomi come vertigini, svenimento, difficoltà a respirare, sudorazione, febbre, astenia;
  • si verifica in un bambino affetto da malattie cardiache o genetiche (es. S. di Marfan, ipercolesterolemia) o che ha avuto la sindrome di Kawasaki;
  • si verifica in un bambino che ha avuto casi di morte improvvisa in famiglia.

Cosa fare se un bambino accusa dolore al petto?

Come abbiamo appena visto, in presenza di “bandierine rosse” è necessario un controllo in PS pediatrico per una valutazione cardiologica e un tracciato ECG. 

Eventuali altri approfondimenti diagnostici (prelievo del sangue, Rx torace, ecocardiogramma, Holter delle 24 ore, test da sforzo) andranno valutati a seconda della singola situazione.

Nella maggioranza dei casi sarà sufficiente rassicurare e consigliare riposo, terapia per qualche giorno con un farmaco antinfiammatorio-antidolorifico (es. ibuprofene), eventuale terapia antireflusso (nei rari casi legati a GERD), con broncodilatori in caso di asma o antibiotica in caso di infezioni respiratorie o cardiache, inoltre valutare e trattare la componente emotiva e ansiosa se presente.