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I 5 nemici della salute intestinale del tuo bambino

Bambino che si tocca la pancia: concetto di salute intestinale

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Cosa occorre sapere

  • Un intestino sano ha un ruolo fondamentale per la salute di tutto l’organismo.
  • Esistono alcune condizioni in grado di minacciare il benessere intestinale del tuo bambino, come uno stile di vita scorretto, stress, stanchezza, malattie e cure antibiotiche. In questi casi, rivolgiti al tuo pediatra di fiducia.
  • Gli integratori alimentari a base di fermenti lattici probiotici e gli integratori a base di fibre prebiotiche sono un prezioso alleato della salute del tuo bambino. Chiedi sempre consiglio al tuo pediatra di fiducia.

Come ormai dimostrato da molti studi, il benessere intestinale dei bambini gioca un ruolo fondamentale per la loro salute: non solo permette un corretto assorbimento dei nutrienti introdotti con l’alimentazione, ma funziona anche da barriera contro batteri, virus e parassiti, e aiuta a costruire un sistema immunitario efficiente anche in età adulta.

Purtroppo, però, esistono diversi fattori che possono turbare l’equilibrio della microflora intestinale (anche conosciuta con il nome di microbiota) e, di conseguenza, influire negativamente sulla salute del bambino.

In questo articolo, vedremo quali sono i principali nemici del benessere intestinale in età infantile e cosa fare per combatterli.



I 5 nemici di un intestino sano

1. I cattivi stili di vita

Abitudini alimentari scorrette e scarso movimento sono al primo posto tra i nemici della salute intestinale (e dell’organismo in generale).

Tra gli “errori nutrizionali” più comuni vi sono:

  • scarsa assunzione di fibre (ad es. poca frutta e verdura),
  • eccesso di cibi industriali (come merendine e bevande zuccherate) e
  • insufficiente apporto d’acqua.

Cosa fare per migliorare lo stile di vita?

Il primo passo per prendersi cura dell’intestino dei bambini è quello di proporre una dieta varia ed equilibrata, ricca di frutta e verdura di stagione e povera di zuccheri raffinati. Inoltre, è altrettanto importante che il bambino beva a sufficienza, per garantire un’adeguata idratazione.

Il secondo passo è quello di seguire uno stile di vita attivo in cui siano sempre presenti momenti di attività fisica (come camminare, andare in bicicletta, fare sport o semplicemente giocare all’aria aperta); ciò è essenziale non solo per la salute intestinale, ma anche per uno sviluppo sano e armonico.

Nelle situazioni in cui l’equilibrio del microbiota appare compromesso da abitudini scorrette, il pediatra potrebbe consigliare l’assunzione di integratori a base di fermenti lattici probiotici (ossia batteri in grado di rimanere vitali nel tratto digerente e riequilibrare il microbiota intestinale) o di fibre prebiotiche (ossia fibre non digeribili che nutrono i batteri benefici dell’intestino), come GOS e FOS.

L’uso di integratori, tuttavia, non è da intendersi come sostitutivo di uno stile di vita salutare.

2. Lo stress

Anche nei bambini lo stress può avere effetti negativi sul benessere intestinale, proprio come accade negli adulti. Giornate troppo cariche di impegni, l’arrivo di un fratellino o semplicemente un cambio di scuola sono solo alcuni esempi di situazioni stressanti per un bambino.

A livello intestinale, le conseguenze dello stress possono manifestarsi sia sotto forma di stitichezza che di diarrea.

Alcuni studi ipotizzano inoltre che uno stress duraturo possa avere un ruolo nella comparsa della sindrome del colon irritabile, una condizione che causa mal di pancia, gonfiore addominale e stipsi o diarrea.

Cosa fare se il bambino mostra sintomi di stress?

Innanzitutto, se la causa sono i troppi impegni, è bene rallentare i ritmi. Durante il giorno, ogni bambino dovrebbe avere del tempo per giocare liberamente e perfino di annoiarsi un po’.

Esistono però eventi stressanti che non possono essere evitati, ma solo affrontati. In tal caso, se il bambino manifesta sintomi intestinali, è opportuno rivolgersi al pediatra, che a seconda della situazione valuterà la strategia migliore per aiutare il bambino a sentirsi meglio.

In particolare, in presenza di disturbi come stipsi o diarrea, potrebbe essere utile la somministrazione di prebiotici e/o probiotici per regolarizzare l’intestino. Una flora batterica efficiente e sana, ha effetti positivi non solo sui sintomi intestinali, ma in generale sul benessere psicofisico. E’ noto infatti che l’intestino è “un secondo cervello”: con più di 100 milioni di neuroni e neurotrasmettitori, l’intestino comunica direttamente con il cervello, influenzando gli stati d’animo.

3. La stanchezza

Diversi studi hanno evidenziato che la stanchezza e la carenza di sonno possono determinare uno squilibrio nel microbiota intestinale, indebolendo le difese immunitarie e rendendo il tratto digerente più permeabile all’attacco di microrganismi potenzialmente pericolosi (i cosiddetti patogeni).

A sua volta, una flora intestinale alterata è in grado di influire sul sistema nervoso e di avere degli effetti negativi sulla quantità e sulla qualità del sonno e sul tono dell’umore.

Cosa fare se il bambino appare stanco?

Come abbiamo già detto, sarebbe bene non esagerare con gli stimoli e le attività durante il giorno e soprattutto la sera dopo cena.

Inoltre, è importante cercare di impostare una buona routine del sonno: coricarsi presto e sempre alla stessa ora aiuta il bambino a dormire meglio, oltre a favorire un corretto sviluppo cognitivo.

Per riportare in equilibrio il microbiota intestinale, è importante seguire un’alimentazione bilanciata e, al bisogno, assumere integratori a base di fermenti lattici probiotici. I fermenti lattici ad azione probiotica raggiungono vivi e vitali l’intestino, dove vanno ad arricchire la flora batterica intestinale: come abbiamo visto, un intestino sano aiuta l’organismo ad essere efficiente ed in salute.

Se però il bambino è sempre stanco anche se dorme a sufficienza, è importante parlarne con il pediatra. A volte, infatti, la stanchezza può essere il segnale di un altro problema e richiede quindi degli approfondimenti.

4. Gli stati di malattia

Malattie infettive prolungate e infezioni del tratto digerente sono anch’esse da annoverare tra i principali nemici della salute intestinale.

Tra queste ricordiamo ad esempio la gastroenterite infettiva, una condizione generalmente transitoria che in alcune situazioni può causare delle alterazioni persistenti del microbiota intestinale.

I sintomi più frequenti sono diarrea e vomito, che possono essere accompagnati anche da febbre e dolore addominale.

Cosa fare in caso di gastroenterite?

Fortunatamente, nella maggior parte dei casi, la gastroenterite si risolve spontaneamente nell’arco di poche ore o alcuni giorni.

Alla comparsa dei sintomi è importante avvertire il pediatra, che in assenza di complicazioni suggerirà semplicemente di seguire una dieta leggera, senza forzare il bambino a mangiare se è inappetente.

La cosa più importante è evitare la disidratazione: per questo, è essenziale far bere adeguatamente il bambino (mantenendo l’allattamento a richiesta nei più piccoli) e iniziare quanto più precocemente possibile la somministrazione di soluzione reidratanti orali per ripristinare i liquidi e i sali minerali persi. Le soluzioni reidratanti orali sono speciali preparati dietetici formulati per reidratare i bambini in caso di vomito e/o diarrea. Sono disponibili in farmacia in libera vendita (senza ricetta medica). Si raccomanda di avere sempre a disposizione a casa le SRO, in modo da poterle utilizzare alla prima comparsa dei sintomi.

Il pediatra, potrebbe inoltre raccomandare l’assunzione di fermenti lattici probiotici per riportare in equilibrio la flora intestinale alterata dallo stato di malattia.

5. L’assunzione di antibiotici

Gli antibiotici sono armi preziose per combattere le infezioni batteriche e in alcuni casi sono dei veri e propri farmaci salvavita. Per questo, quando il pediatra li prescrive, devono essere assunti rispettando le dosi e i tempi raccomandati.

D’altra parte, questi medicinali sono in grado di indebolire il microbiota intestinale e causare alcuni effetti collaterali come la diarrea.

Questo perché gli antibiotici agiscono anche contro i batteri “buoni” del microbiota, riducendo le difese contro l’infezione di microrganismi patogeni già presenti nell’intestino o provenienti dall’esterno.

Cosa fare in caso di diarrea da antibiotico?

La diarrea da antibiotici solitamente non è grave e si risolve nell’arco di una settimana.

Se durante la terapia si nota la comparsa di diarrea, è importante non interrompere l’assunzione dell’antibiotico ma parlarne al pediatra: sarà lui a valutare cosa fare caso per caso.

Solitamente, è opportuno iniziare un trattamento a base di fermenti lattici probiotici al termine del ciclo di antibiotici, per ripristinare l’equilibrio della flora intestinale.

Pediatra Libero Professionista a Cantù (CO). Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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